Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Savona lutto: per (e da) Mimmo Filippi, ex presidente Acli. Geologo, già assessore provinciale. Perito antimafia Tribunale di Palmi. E grande amico di Giuan Nasi


E’ mancato Giampietro (Mimmo) Filippi, uno dei protagonisti della vita democratica di Savona per un lungo periodo. Era iscritto con n°10 all’albo professionale dell’ordine Regionale dei Geologi della Liguria. E’ stato tra i candidati della lista Noi per Savona, Daniela Pongiglione sindaco (aprile 2016). Mimmo grande ammiratore dell’indimenticato Giuan Nasi. Oggi Franco Astengo ripropone: Il tempo di Giuan, luoghi e memorie dello sport savonese” .

Gianpietro (Mimmo) Filippi era contitolare del Laboratorio Geotecnico Ligure
di Filippi Giampietro e Dario & C.
studio di
Geologia – Geotecnica – Indagini Geognostiche e Geofisiche – Progettazione 

Presidente delle ACLI a cavallo del ‘68 e della svolta “socialista” di Vallombrosa, impegnato nella Sinistra Indipendente con Giovanni Burzio, Carlo Trivelloni, Fernando Murialdo; con Aldo Pastore e Bruno Marengo tra i fondatori della “Rete”, successivamente assessore provinciale all’Ambiente eletto con Rifondazione Comunista. Cattolico impegnato con un grande senso della solidarietà sociale era stato anche capace di unire la sua alta professionalità di geologo con le più importanti lotte ambientali sostenute nella nostra Provincia, dall’ACNA alla Tirreno Power. Da non dimenticare il suo impegno anti mafia che lo aveva portato a ricoprire l’incarico di perito presso il Tribunale di Palmi in Calabria coadiuvando delicatissime inchieste giudiziarie.

Savona ha perso un grande protagonista e la sinistra savonese soffrirà di un vuoto enorme. (Franco Astengo)

PER (E DA) MIMMO FILIPPI

Era mia intenzione ricordare ancora la figura di Mimmo Filippi, con maggiore intensità di pensiero di quanto non mi sia stato possibile in una nota frettolosa scritta nell’emozione delle ore della sua scomparsa.

di Franco Astengo

Come mi è capitato di scrivere ieri Mimmo è stato un grande protagonista della vita democratica di Savona nel corso

Savona da: Storia del calcio savonese, Giuan Nasi anno ’50

degli ultimi 50 anni, una figura specchiata, di grande cultura e onestà intellettuale che tanto ci ha dato con il suo esempio e il suo impegno. Non ho trovato di meglio però che recuperare un suo testo: uno scritto di Mimmo elaborato a suo tempo a memoria di un altro personaggio che ci ha lasciato, nel tempo, un vuoto incolmabile. Giuan Nasi.

Nel 2000, vent’anni fa, grazie all’impulso dell’US ACLI allora presieduta da Agostino Macciò fu pubblicato un testo collettaneo dal titolo “Il tempo di Giuan, luoghi e memorie dello sport savonese” dove in molti raccontammo sotto diversi aspetti quello sport savonese di cui Giuan Nasi era stato uno dei protagonisti : la parte conclusiva di quel volume era dedicata però all’impegno pastorale di Giuan e sotto un certo aspetto quella parte rappresentava anche una storia del cattolicesimo democratico a Savona negli anni dall’uscita dalla contrapposizione e dell’incontro tra diverse culture e visioni.

In molti in quel tempo avevano agito in una città operaia nell’idea della costruzione di una nuova solidarietà e di una diversa collaborazione per contribuire a fornire una visione sociale adeguata ai tempi che stavano cambiando.

Se si scorrono le pagine di quel libro troviamo la testimonianza dell’impegno di tante persone scomparse nel corso degli anni che tanto hanno dato alla nostra Città da vari punti di vista: basteranno i nomi di Ugo Tombesi, Roberto Longoni, Guido Trucco, don Silvio Ravera, don Nanni Ricci, don Giampiero Bof, Settimio Pagnini, Franco Freccero, Cesco Landucci, Emilio Pacini, Gino Pellosio, Mino e Valentino Persenda, Claudio Petitti, Pino Cava, Lauretta Biancardi, Nanni De Marco, Nico Del Buono, Andrea Pali.

Ciascuno portò in quel testo un pezzo della sua testimonianza di una Savona diversa, non solo per lo sport, ma per la capacità di fratellanza umana ciascuno nel proprio ambito, con il proprio compito, con la visione di un futuro comune, di un progresso da cercare assieme. Mimmo nel suo intervento tratteggiò così, con la sua grande capacità di espressione d’umanità, la figura di Giuan. Riprendere quel testo, almeno in parte, mi sembra in questo momento il migliore omaggio possibile per entrambi i protagonisti : l’autore e il destinatario che rimangono entrambi per sempre nella nostra mente e nel nostro cuore.

Caro Giuan. E’ passato tanto tempo, eppure continuo a sentirti, sembrerebbe che la tua assenza tra noi duri da troppo, che la tua voce un po’ roca si sia fatta troppo flebile per essere udita, eppure qualcosa che viene da te risuona sempre al mio orecchio, anche se qualche volta, o forse spesso, sono io che fingo di non udirti. Ho davanti agli occhi della tua immagine fissata su quel ritaglio di giornale che ho messo sotto il vetro del mio tavolo di lavoro, ha un’espressione intenta, quasi estraniata da ciò che ti circonda. Ricordo bene il momento in cui qualcuno ti fotografò: erano i tempi di “Gioventù Aclista” era una partita di pallone ed eri tutto proteso al gioco, a quel modo così importante per te di vivere con gli altri una più grande e profonda esperienza di vita.

Ma non può essere solo un ricordo, non può la tua immagine provocare solo sterili rievocazioni: da tempo non ci sentiamo, per cui voglio scriverti tutto quello che confusamente mi assale dentro. Mi perdonerai se non seguo un nesso logico, ma con te mi è difficile, perché con te non hanno mai avuto grande importanza i ragionamenti profondi, ma ha sempre vinto il cuore. Sono passati ormai tanti, troppi anni da quel tragico schianto che ti ha rubato a noi, che ci ha sottratto un amico, che ti ha portato via a noi spesso così seri, così capaci di dire le cose in modo concettualmente corretto, sintatticamente appropriato, analiticamente irreprensibile.

A noi spesso così incapaci di parlare veramente perché incapaci di essere “segno” di parlare “essendo” e non “facendo”. Con la stessa pienezza, con la stessa intensità di quel momento, di divertimento sei stato con noi nella vita, ci hai parlato con la tua persona, con il tuo gestire, con la tua voce, con il tuo cuore, con le tue pacche sulla spalla, con quel sorriso aperto e pulito, con quella profonda, totale, incondizionata disponibilità agli altri. Non importa se era il momento del gioco, del lavoro, della riflessione, della Celebrazione Eucaristica, del soccorso all’amico, del riposo, tu c’eri sempre interamente, senza riserve. Non eri un gran parlatore e sibilavi la “zeta” come ogni buon savonese che vive tra gli umili, che è lui stesso un umile, ma sapevi parlare agli altri, agli umili stessi, prima di tutto e soprattutto.

Non t’importava granché dei potenti e spesso sei stato per loro uno splendido segno di contraddizione; non ponevi grandi problematiche teoriche, negli ultimi anni, quando per un’autentica testimonianza di fede e per un profondo radicamento, anche per il tuo tramite, della Chiesa nel mondo, hai sublimato con il sacerdozio il tuo essere tra gli uomini, le tue omelie non erano dotte dissertazioni teologiche, ma sinceri dialoghi con gli altri. E mi chiedo il senso che tanti di noi danno oggi al lavoro dell’uomo sia proprio quello che tu gli davi, se sia autentico quello della solidarietà o se il tuo non fosse più profondo, più incarnato, se la nostra proclamata dedizione all’altro sia vera come la tua; se mai abbiamo veramente vissuto quella capacità di non giudicare che era così profonda in te; se essere nelle Acli o nella Chiesa abbiamo saputo dare quella pienezza che tu gli hai dato.

Parlaci ancora Giuan, parlaci ancora con la semplicità della tua vita, alza la voce, grida forte, perché abbiamo un disperato bisogno di autenticità ma non sappiamo trovarla e viverla, perché oggi più che mai quel senso di umanità che tu ci hai mostrato, perché siamo sempre più frastornati, più confusi e rischiamo di non sentirti, di non sentirti più”

Oggi, nel dolore, rivolti a Mimmo verrebbe da dire “Parlaci ancora” ma non saremo mai capaci di esprimerci con quel senso profondo d’umanità con cui lui si rivolse, in quel tempo lontano, alla schiettezza umana rappresentata da Giuan Nasi.

Franco Aglietto

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PonentevarazzinoNews

Varazze, 01.06.2008.

La resa dei conti sugli inceneritori
in Provincia di Savona

Giovedଠ5 giugno nella sede di Ponente Varazzino a San Nazario, inizieremo a parlare di gestione dei rifiuti a Varazze, in Provincia di Savona e Regione Liguria. Lo faremo con i responsabili politici del settore, tra loro ci sarà  l’Assessore ai rifiuti della Provincia di Savona, il Dott. Ing. Giampietro Filippi.

Il profilo del nostro ospite per conoscerlo meglio, dal sito della 
Provincia: “Laureato in Geologia e specializzato in geotecnica ha svolto e svolge la libera professione. Nutre da sempre una grande passione verso i problemi dell’ambiente e del territorio e proprio questa passione lo ha spinto ad impegnarsi nel sociale, anche al di fuori degli ambiti tecnici, collaborando con le ACLI ed altre associazioni di volontariato. Prima di essere nominato Assessore era Consigliere nella Prima Circoscrizione del Comune di Savona.”

Nella serata varazzina parleremo di trattamento dei rifiuti e quindi degli inceneritori, o meglio dei moderni impianti per “bruciare” quanto non può essere riciclato per varie motivazioni, ne parlerà  il Consigliere Regionale Carlo Vasconi. Riteniamo ad ogni modo che l’argomento sarà  oggetto di discussione e richiesta di chiarimenti da parte degli altri oratori e dei presenti.

Riportiamo un articolo da “Il Secolo XIX“ del 30.05.2008 che parla dell’argomento e dell’Assessore Ing. G. Filippi: – E’ in arrivo un inceneritore. FI e gruppo misto: «Per la prima volta l’assessore Filippi non esclude la possibilità  di un termovalorizzatore»

«Per la prima volta l’assessore Filippi non esclude la possibilità  di un termovalorizzatore e questa è la vera novità  della Commissione, praticamente un’acrobazia dell’assessore ai Rifiuti».

Nuovo attacco della minoranza in Provincia. In un comunicato firmato dal presidente del gruppo consiliare di Forza Italia, Livio Bracco, e del gruppo consiliare misto, Roberto Nicolick, vengono fatte alcune considerazioni a conclusione della Commissione Territorio Ambiente, che si è riunita ieri pomeriggio per discutere del Piano dei rifiuti, con la partecipazione dell’assessore Filippi.

Secondo quanto dichiarano Bracco e Nivà¬colick, anche a Savona sarebbe ventilata la possibilità  di un moderno inceneritore. «L’assessore Filippi – si legge nel comunicato – ha annunciato che è stata formata una commissione tecnica formata da due funzionari della Provincia, Gareri e Correggiari, in aggiunta ad un componente esterno, definito dall’assessore come un docente universitario, il quale a titolo di amicizia presta la consulenza.

La commissione tecnica avrà  due mesi di tempo per estendere una relazione. Su questo ultimo punto, la minoranza ha espresso grandi perplessità , in quanto, nominare consulente esterno un cosiddetto amico, può generare dubbi sull’obiettività  della relazione». Ma ci sono anche riflessioni sui dati presentati relativi alla raccolta differenziata: «In due anni Provincia di Savona e Regione Liguria hanno bruciato 2 milioni e 700 mila euro per avere un misero 3% di aumento della raccolta differenziata – affermano Bracco e Nicolick -. La Provincia ha disatteso per la raccolta differenziata il decreto Ronchi, che stabilisce il 45% come livello da perseguire entro il 2008. Dire che siamo ai blocchi di partenza è ottimistico».

Intanto, la Provincia replica alle critiche dei gruppi di minoranza che hanno proposto un cambio di sedi fra vari enti, cambio che porterebbe ad un risparmio. «A seguito delle notizie apparse oggi sui mezzi di informazione e riferite ai costi del Centro di formazione professionale “Varaldo”, del Centro per l’impiego e della sede del Settore Politiche attive del lavoro riteniamo opportuno puntualizzare: i costi relativi al Centro Varaldo sono di euro 16.800 annui, riferentesi a pulizia dei locali e materiali di consumo per i servizi igienici, mentre è nullo il costo dell’affitto.

I costi riferiti al Centro per l’impiego e al Settore politiche attive del lavoro di Legino, 78 mila euro annui, sono da riferirsi a servizi quali il riscaldamento invernale e il condizionamento estivo, la fornitura di acqua, energia elettrica per le diverse utenze collegate, manutenzione dei macchinari e dei locali, vigilanza e pulizia».

Firma: il direttivo.

QUELLE LETTERA A TRUCIOLI SAVONESI DI FILIPPI ASSESSORE PROVINCIALE

Gent.mo Direttore,

con riferimento all’articolo “Rifiuti: ombre e fallimenti”, a firma di Antonia Briuglia, recentemente apparso sul Vostro giornale, mi preme precisare quanto segue:

1 – Quanto contenuto sull’articolo del Secolo XIX dello scorso 30/05…LEGGI... a proposito di mie aperture ai termovalorizzatori è del tutto errato ed assurdo.

2 – Esso è frutto di una strumentale e scorretta deformazione di mie affermazioni, ad opera di una minoranza consiliare che usa ogni mezzo anche non particolarmente lecito, per contrastare un Piano Rifiuti che vuol essere il più possibile rispettoso dell’ambiente.

3 – In tale ruolo trova talora alleati che, prima di scrivere, non si preoccupano di fare almeno una verifica sulla veridicità di quanto udito.

4 – In Provincia di Savona, pur tra difficoltà logistiche e, soprattutto, economiche, la raccolta differenziata non è affatto fallita e sta procedendo; la mia aspirazione è quella di farle raggiungere traguardi il più possibile avanzati.

5 – Sono sempre stato, per vari motivi, contrario ai termovalorizzatori; ne è la riprova il mio articolo apparso su La Stampa dello stesso 30/05, intitolato “Perchè sono contrario ai termovalorizzatori”, che Lei già conosce e del quale Le allego il testo integrale (qualcosa sul quotidiano è stato limato)…LEGGI IL TESTO INTEGRALE

6 – Sarebbe bene che anche la Sig.ra Briuglia, prima di fare certe affermazioni, facesse una verifica presso il diretto interessato.

        La ringrazio per l’attenzione e Le porgo cordialità. 

Giampietro (Mimmo) Filippi – assessore provinciale ai rifiuti

LEGGI L’INTERVENTO-RISPOSTA ALL’ ASSESSORE DELLA NOSTRA ANTONIA BRIUGLIA

 


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