Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Taviani in visita a Triora ammoniva:
‘Guai abbandonare i campi e pastorizia’
E elogiava la funivia Verdeggia-Saccarello


Era il 2 settembre 1967. L’allora ministro Dc dell’Interno, Paolo Emilio Taviani, arrivò in elicottero da Monesi dove era solito soggiornare con la famiglia (5 figli) all’albergo Redentore. Nel suo discorso, durato 50 minuti, si soffermò sulla necessità di modernizzare l’agricoltura, altrimenti – queste le sue parole – “con l’abbandono dei campi e la carenza di prodotti genuini e dell’allevamento del bestiame si finirà per vivere a base di pillole Pirelli, Fiat, Edison e via di seguito”. Andando incontro ad un disastroso spopolamento.

di Sandro Oddo

1967 – IL MINISTRO TAVIANI A TRIORA 

Il 2 settembre 1967 fu una data memorabile per tutta l’alta Valle Argentina. Quel giorno giunse a Triora l’onorevole prof. Paolo Emilio Taviani, ministro dell’interno. L’elicottero che trasportava l’illustre personaggio decollò nel primo pomeriggio dalla località Monesi di Triora, dove amava risiedere soprattutto in estate, atterrando verso le 14,30 sul prato retrostante la colonia estiva Osvaldo Lorenzi. Ad attenderlo erano il sindaco Luigi Lantrua, alcuni consiglieri, il segretario comunale Luigi Capponi, il capitano dei carabinieri di Sanremo, il parroco don Lorenzo Broccardo e molte altre persone.

Visto che la visita era iniziata prima del previsto, il ministro, accompagnato dal consigliere di Mario Alberti di Carmeli, si recò in automobile lungo la strada che da Triora conduceva a Verdeggia e a Realdo, al fine di constatare personalmente lo stato dei lavori. Lungo il tragitto si fermò più volte per ammirare le meraviglie naturali e paesaggistiche dell’entroterra, e per scambiare qualche parola con alcuni verdeggiaschi e realdesi, rassicurandoli sull’esecuzione dell’ultimo tratto di rotabile. Sulla via del ritorno, osservò le frazioni Drondo, Gerbonte, Bregalla, Creppo, Loreto e Cetta, chiedendo ripetutamente informazioni.

Alle 15,30 precise ebbe inizio la visita ufficiale a Triora. Ad attenderlo davanti al municipio erano il prefetto di Imperia, gli onorevoli Zaccari, Viale ed Amadeo, il presidente dell’Amministrazione Provinciale, il questore, il vice questore, il comandante provinciale dei Vigili del Fuoco ing. Tomaselli, il comandante del gruppo carabinieri di Imperia, il presidente del consiglio di Val Nervia, i commissari ministeriali dei consorzi di Bonifica Montana dell’Argentina e del Tanaro, i sindaci di Sanremo, Imperia e Taggia, il presidente della Camera di Commercio, il comm. Giovanni Parodi, il presidente provinciale dell’Ente Provinciale di Imperia, il prof. Nino Lamboglia con la propria assistente dott.ssa Francisca Pallares, il rag. Giuseppe Riccò, presidente della colonia montana Osvaldo Lorenzi, i parroci di Triora, Realdo e Cetta e molte altre autorità. All’apparire del ministro si levò un fragoroso battimani, seguito dagli squilli di tromba della banda musicale.

Nella sala consiliare il sindaco, a nome del consiglio comunale e della popolazione intera, rivolse all’illustre personalità il più cordiale benvenuto, ringraziandolo per la sua sensibilità e per quanto fatto per l’entroterra.

Al termine dell’articolato ed efficace discorso, prese la parola l’onorevole Taviani, complimentandosi anzitutto con gli amministratori del comune di Triora per aver saputo impostare e realizzare tutta una serie di opere pubbliche, dando alla zona un nuovo volto ed aprendo nuove prospettive.

Nel suo discorso, durato circa cinquanta minuti, si soffermò sulla necessità di modernizzare l’agricoltura, altrimenti – queste le sue parole – “con l’abbandono dei campi e la carenza di prodotti genuini e dell’allevamento del bestiame si finirà per vivere a base di pillole Pirelli, Fiat, Edison e via di seguito”. Prospettò la necessità di incrementare sempre più il turismo minore, che fluisce spontaneo dall’alto turismo, avente il suo fulcro nelle cittadine costiere.

Parlò a tal proposito della funivia da Verdeggia al Saccarello, che avrebbe permesso di raggiungere, in breve tempo, le piste da sci di Monesi. Assicurò il proprio interessamento per terminare quanto prima la strada da Triora a Verdeggia e Realdo ed annunciò lo stanziamento di alcuni fondi per il potenziamento degli acquedotti del capoluogo e di alcune frazioni. Ringraziò infine tutti i presenti, ai quali rivolse i propri saluti e fervidi auguri di prosperità, mentre l’assemblea applaudiva in segno di viva gratitudine.

Dopo un ricco e signorile rinfresco, il ministro visitò la colonia Maria Immacolata dell’Opera Pia Maria Goretti di Sanremo, accarezzando poi paternamente le piccole orfane di Villa Levi. Si diresse infine verso la colonia montana Osvaldo Lorenzi, opera sorta nel 1948 al fine di ospitare, in due distinti turni, bambini o fanciulle della provincia bisognosi di cure[1].

[1]Bollettino parrocchiale Alta Valle Argentina, anno XII, n. 10, ottobre 1967, pagg. 1-5.

Sandro Oddo


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