Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Albenga supermercato Del Balzo chiuso
Ansia e allarme anche nelle 3 sedi di Loano
Si parla di cessione ‘forzata’. Crisi e dramma di una stimata famiglia big dell’economia


A Savona l’Ipercooop, con il centro commerciale più longevo della provincia (23 anni), ristringe lo spazio di vendita. Nei mq. liberati c’è posto per un altro marchio. Unieuro ? La dirigenza Coop assicura: “Nessun posto di lavoro a rischio”. Non è così per il Supermercarto Del Balzo – affiliato Ekom, di Regione Piemonte di Albenga, inaugurato nel giugno 2017. Chiusura e personale lasciato a casa. Scaffali vuoti, trasferimento della merce a Loano dove, però, si stanno vivendo giorni difficili, di ansia tra i dipendenti, nonostante il ‘silenzio stampa’ colposo e generale. Con una famiglia ritenuta, fino a ieri, tra le più solide della città. Siamo alla vigilia di un  crack o, come tutti auspicano, di un salvataggio ad opera di qualche altro gruppo imprenditoriale? O forse prossimi alla procedura di concordato preventivo ? A causa, anche in questo caso, della ‘macelleria bancaria – creditizia’ che ha devastato il ponente ligure?

Le cerimonia inaugurale nel 2017 del Supermercato Del Balzo di Albenga
Pino ed il figlio Giacomo Del Balzo

Una cosa è certa, almeno per  il cittadino qualunque: si è tratta di un fulmine a ciel sereno. Tra stupore, incredulità, interrogativi. Nessun retroscena sporco e misterioso di bottino all’estero, pare utile premettere. Le prime avvisaglie, ma non troppo, con la notizia della chiusura ad Albenga (l’edificio è di proprietà Del Balzo e all’inaugurazione si era parlato pure di utilizzare il piano rialzato per un progetto commerciale all’avanguardia nella valorizzazione delle eccellenze liguri) resa nota da un comunicato del consigliere comunale e provinciale di Forza Italia Eraldo Ciangherotti e affidato al prediletto IVG.it dell’editore Matteo Rainisio, sempre più impegnato nel ‘giornalismo di inchiesta ed approfondimento, indipendente dalla pubblicità locale’. La redazione si è arresa al ‘no comment’ dei Del Balzo peraltro sempre molto restii ad apparire, ma al lavorar tacendo.

La ‘potente macchina’ redazionale di un social diffuso ad oltre 60 mila lettori (un vero e proprio influencer che dovrebbe rivoltare un calzino e formare al meglio la comunità ‘silenziosa’) è rimasta in attesa di nuovi eventi. Mentre a Palazzo Doria, sede del Muncipio, ai piani alti, non era difficile ascoltare parole molto preoccupate, allarmate. E a contribuire alla ridda di voci incontrollate proprio la mancanza del ruolo informativo di un giornalismo che sia un punto di riferimento e non semplice cassa di risonanza notarile che fa a gara con altri social chi arriva primo, anzichè utilizzare al meglio tutta la sua forza redazionale che, c’è chi scommette, abbia stipendi invidiabili nel panorama dei social. E bilanci floridi grazie alla raccolta pubblicitaria, picchi diffusionali, uffici stampa.

Non può lasciare indifferenti quando ci troviamo di fronte una famiglia di imprenditori del commercio alimentare, beni di largo consumo e del turismo (alberghi e residence) che non avrebbe neppure bisogno di essere raccontata per il suo curriculum: l’esperienza che parte da lontano, grande senso di responsabilità, serietà, impegno, coerenza, posti di lavoro, di pari passo al successo, senza esibizionismo e, pareva, senza il passo più lungo, senza ricchezza ostentata. L’amor proprio e la passione che portano quasi a rischiare anzichè godersi la vita.Spesso rimettendoci in salute e serenità.

Invece deve essere accaduto qualcosa di veramente grave, forse imponderabile. Non è da oggi, del resto, che nel disinteresse dei media si hanno notizie di gravissime difficoltà in cui si dibattono alcune importanti realtà imprenditoriali di Loano, stritolate, messe in ginocchio, dalla ‘criminalità’ di certe banche. Non parliamo, manco a dirlo di Balneari, di chi può vantare di gestire tre stabilimenti con ristoranti di successo. Parliamo di chi, negli anni, è stato incoraggiato ad investire, contrarre mutui e generose linee di credito, incoraggiato a sviluppare le aziende. E poi di fronte alle prime difficoltà (quella ormai annosa e generale beninteso che riguarda molte imprese famigliari e non), anzichè proporsi per salvare almeno ‘aziende sane’ hanno dato vita alla ‘macelleria’. Hanno chiuso i rubinetti del credito. C’è chi è finito per essere segnalato alla centrale rischi che significa essere messi al bando nel sistema bancario. Banche che hanno svenduto i ‘crediti deteriorati’ innestando procedure fallimentari.

E i politici che dovrebbero avere un peso, una voce corale, le stesse associazioni di categoria con alcune prime donne da anni a fare il bello e cattivo tempo, sono rimasti spettatori e statuine, incapaci di giocarsi almeno tutte le carte possibili. Essere portatori non solo di un grido di allarme contro i ‘crimini bancari’ che uccidono il tessuto economico e sociale, ma marciare coesi con il sostegno della politica, se esiste, con la P maiuscuola. Non quella cialiera, della caccia al più o meno tornaconto, alle clientele che portano il cervello all’ammasso.

La famiglia Del Balzo (padre, madre, due figli, una figlia, gemelli)  che in silenzio avevano subito e lottato (ben 13 ricorsi ?) per aprire ad Albenga. E quando si era messo la parola fine alla giustizia penale, civile ed amministrativa (da Savona, a Genova, a Roma) si era scatenata la solita Carige (quella dei finanziamenti ai Nucera, Orsero, Bellavista Caltagirone – porto di Imperia, Cozzi e Parodi)  e dopo un durissimo confronto, ovviamente con l’ausilio legale (vedi l’avv. Mauro Vallerga per i Del Balzo), si era raggiunta una forma di pax. Si aggiunga che la scelta di aprire ad Albenga  forse non aveva tenuto conto di quanto sarebbe accaduto da li a poco. L’apertura, poco lontano, sulla stessa statale, nel Comune di Cisano sul Neva, del ‘colosso’ dei supermercati nel Nord Italia, Mercatò, ex Famila nella sede della ex Dimar (Gruppo Selex), di proprietà di una facoltosa famiglia cuneese che vede al vertice Giuseppe Revello, con il fratello Luciano titolari del Gruppo di supermercati Mercatò e Selex.

Nella Valle del Centa la concorrenza si è fatta serrata e la resistenza (con l’affiliazione in corner del supermercato Del Balzo alla Ekom, con capogruppo Sogegross) non avrebbe dato i risultati previsti. Una lotta impari, si direbbe. Come non bastasse, a Loano, l’Amministrazione del sindaco Pignocca ha concesso l’apertura del supermercato Spam, in centro storico (nei locali dell’ex cinema teatro loanese vedi….) al Gruppo Arimondo di Imperia- San Bartolomeo al Mare. Dopo i fratelli Merano, Piero e Massimo,  con oltre 20 mila alberi d’ulivo in proprio su 80 ettari, produzione ed importazione di olio e i Cozzi – Parodi, portici turistici, complessi ricettivi ed immobiliari,  Luciano Arimondo e il figlio Roberto sono assurte tra le famiglie più facoltose e il maggiore volume d’affari dell’imperiese. Con interessi oltre la Liguria. Come accade agli Alberti (latte e caseificio), padre e due figli, e agli eredi Carli. Il capostipite Carlo, è morto a 99 anni, nel luglio del 2017, quasi fino all’ultimo ha guidato e non era difficile incontrarlo, con la moglie, ai tavoli del ristorante Lorenzina a Colle di Nava, ascoltare le sue rare confidenze sul mondo della politica. Lui che era un patito per amore della montagna e poteva contare su una riserva di caccia oltre Monesi e le Navette.

I Del Balzo che non si sono mai fatti ammagliare dall’eldorado palazzinaro. Quasi parsimoniosi, alla buona, semplici, papà Pino un’esistenza di lavoro, una vecchiaia disturbata da problemini al cuore, che era solito intrattenersi con amici alle casse del supermercato dell’Aurelia. A Loano, dopo aver ampliato e riqualificato l’Excelsior, il residence Monello, avevano acquistato ai fine anni ’90 il piccolo complesso dell’ex albergo Claudio, a levante, zona Vignasse, che hanno preferito poi vendere, a progetto approvato e ora trasformato in ‘Residenza al Porto’, bi e trilocali da seconde case, comprando un ulteriore appezzamento di terreno attiguo (poco più di mille mq da Carlo Anselmo) da adibire a parcheggio, con relativo incremento di volume del Piano Casa.

I Del Balzo che occupavano i primi tre, quattro posti, quanto a numero di dipendenti, dopo il Comune, Loano 2, nella stagione estiva Ai Pozzi, il porto turistico del gruppo Unipol Sai. 

E un posto di lavoro con i Del Balzo (fino ad una ottantina di addetti nella varie attività) era considerato sinonimo di sicurezza e garanzia. Ci sono alcuni dipendenti che hanno maturato la pensione con i Del Balzo, altri che hanno superato i 20 anni di anzianità. E non hanno mai avuto necessità di rivolgersi ai sindacati. Ci sono piccoli agricoltori della zona che conferivano  i loro prodotti, a km 0.

Nulla da spartire con quell’imprenditore di Loano, con vasti interessi pure oltre i confini provinciali, che con la crisi del mattone lasciò a casa 100 dipendenti e tenne solo il ragioniere. E a Loano non si conoscono battaglie sindacali  e politiche- di cui si è sempre letto negli anni di cronaca – per salvare magari un piccola azienda. Pensiamo solo alla strage di alberghi, alle centinaia di occupati, all’indotto, alle occasioni mancate di chi si è diplomato all’alberghiero e per molti si è trattato di emigrare.

Luciano Corrado

IL PRIMO CAMPANELLO D’ALLARME DAL CONSIGLIERE DI FORZA ITALIA CIANGHEROTTI CON IVG.IT

2 dicembre- Albenga. Del Balzo Supermercati di Albenga, sitato in via al Piemonte, tra la stessa città ingauna e Cisano sul Neva, è destinato a chiudere?

È la domanda che, ormai da alcuni giorni, circola per le vie di Albenga e non solo, trasformata in un post sulla sua pagina Facebook dal consigliere di minoranza di Forza Italia ad Albenga Eraldo Ciangherotti. “Del Balzo supermercati di via al Piemonte Albenga da oggi è ufficialmente ‘chiuso per inventario’, anche se da più voci si sente dire che è già cominciato il trasferimento di tutti gli articoli negli altri punti di vendita della stessa catena, per chiusura della sede ingauna”, si legge nel post. “Spero che queste notizie che circolano siano solo fake e che vengano smentite dalla proprietà. Mi spiacerebbe se dei dipendenti avessero perso il lavoro, in un momento così difficile per l’economia italiana, caratterizzata da crisi dei consumi, stagnazione, ma anche timore che entrino in vigore le chiusure domenicali di supermercati e centri commerciali. Spero prima o poi si faccia una riflessione, a livello di governo, per comprendere gli effetti della liberalizzazione così selvaggia di tutte le licenze”, ha concluso. E IVG.it ha contattato direttamente la proprietà per chiedere chiarimenti in merito, ma la risposta è un semplice “no comment”. Quindi almeno per ora, le voci di chiusura vengono etichettate come semplici “rumors” in attesa di informazione in ufficiali in merito. Sono trascorsi 20m giiorni e ai lettori di IVG zero ‘novità’.

DA TRUCIOLI.IT – Era giovedi 8 giugno 2017. Trucioli: Inaugurazione Del Balzo Supermercati, da Loano ad Albenga, 86 anni di attività (Vedi……5.458 visualizzazioni).

Notabvamo che all’inaugurazione non fu dato molto risalto, come meritava, su altri media locali che in precedenza si erano occupati agli esiti della controversia con la Coop Liguria che si opponeva alla nuova apertura.  Ma si sa, i Del Balzo hanno sempre avuto come filosofia di vita e di lavoro concreto, la scelta del basso profilo. Anche nella programmazione pubblicitaria, molto praticato dai concorrenti, hanno privilegiato la politica dei prezzi e sconti, promozione, verso i consumatori. Evidentemente non è bastato.  Imperia Tv, nell’annunciare l’apertura, ricordava che ora è possibile “acquistare il formaggio al supermercato vedendo però la produzione dal vivo”. “Accade nel supermercato Del Balzo ad Albenga, grazie all’avvio di un vero e proprio caseificio all’interno della struttura di vendita. Una novità assoluta”.

Doveva essere, insomma, un fiore all’occhiello esclusivo nel panorama savonese e ligure, capace di creare valore aggiunto, spinta propulsiva. Invece la crisi da Albenga ha finito per contagiare anche i tre punti vendita di Loano.

L’ALLEANZA, AD ALBENGA, CON EKOM –  Il gruppo genovese  dei fratelli Vittorio e Maurizio Gattiglia, presidente ed amministratore delegato, rappresenta la formula, nata nel 1993, che partendo dal discount tradizionale, lo declina all’italiana verso un supermercato di convenienza”, dove l’offerta di prodotti grocery (a prezzi super concorrenziali ma sempre di qualità), si combina con referenze di marca e reparti freschi, (serviti e take-away) per i quali la qualità dei prodotti è garantita da standard particolarmente severi e controlli costanti. Ekom rappresenta un canale importantissimo ai fini della diversificazione strategica voluta dal Gruppo, che, fin dalle origini, ha perseguito l’obiettivo di una presenza sempre più significativa in ogni canale distributivo del mercato alimentare. I punti vendita Ekom, che hanno un’ampiezza che varia fra i 250 e i 1.200 m², urbani ed extra-urbani, di prossimità o di attrazione, sono 116, di cui 48 di proprietà diretta del Gruppo e la rimanente parte in affiliazione. Sono presenti in Liguria, Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna, Toscana e Valle d’Aosta. Il fatturato dell’insegna Ekom è di oltre 200 milioni di euro.

Nell’immagine di archivio i coniugi Pino Del Balzo e Graziella Cha, con i collaboratori. La foto pubblicata dai media locali in occasione della rapina la vigilia di Ferragosto 2017: Titolo, rapinato il ‘re dei market’ di Loano. Più che re, l’operoso, affabile e benvoluto loanese, ha rischiato la vita, lui già sofferente di cuore. La notizia fece scalpore perchè per la prima volta, in Liguria, appariva la pistola, a laser, una persona era finita in carcere  e sospettata, ma non condannata. Chi aveva invece tentato di rapinare la figlia, dopo un periodo in carcere e con condanna, era finito a Borghetto S. Spirito nel servizio di Nettezza Urbana.

LA RAPINA – 14 agosto 2017-  IL SECOLO XIX Loano – Accompagnato da un dipendente del supermercato, come sua abitudine, stava andando a versare l’incasso del giorno prima, circa 40mila euro, alla cassa continua dello sportello della banca Carige di Loano. La sua auto gialla era seguita, tenuta d’occhio da tempo, da due uomini a bordo di uno scooter bianco. Erano armati, avevano una pistola elettrica che non hanno esitato a utilizzare contro il noto imprenditore Giuseppe “Pino” Del Balzo, ottantaseienne, cardiopatico. È accaduto ieri mattina a Loano, all’incrocio tra corso Europa e via Stella. Il patron dei supermercati che portano il suo nome (uno a Loano, l’altro inaugurato di recente ad Albenga) è stato portato in ospedale per una serie di visite, esami e controlli dopo la scarica di elettricità con cui i rapinatori lo hanno tramortito appena sceso dall’auto con il borsello pieno di soldi. Era il frutto degli affari del giorno prima. Alla fine per Del Balzo, dopo una giornata in ospedale, solo un grande spavento, forte stress e un paio di giorni di assoluto riposo per via dell’assalto di cui è stato vittima dopo essere uscito dal supermercato di via Doria a Loano sull’Aurelia. Avrebbe potuto avere conseguenze ben più gravi la scarica di “taser”, pistola elettrica classificata come arma che si può acquistare, ma che per legge può essere tenuta solo in casa.

È il secondo episodio di violenza in pochi mesi subito dalla famiglia Del Balzo, molto nota in riviera non solo per i supermercati e i negozi che gestisce tra Loano e Albenga, ma anche per gli interessi e gli investimenti che un ramo della famiglia gestisce nel settore turistico-ricettivo. Tra cui l’albergo “Excelsior” sull’Aurelia a Loano. Nel dicembre scorso, la figlia Rosy Del Balzo era stata oggetto di un tentativo di rapina. Sempre a Loano. Colpo che non era andato a segno per l’intervento di una netturbina. Anche in quel caso l’obiettivo era sottrarre alla donna gli incassi dei punti vendita prima che fossero depositati in banca. La Del Balzo era stata affiancata da uno scooter grigio con in sella due uomini. Uno arrestato. I carabinieri della compagnia di Albenga diretta dal maggiore Sergio Pizziconi stanno indagando.

SAVONA NEWS 14 NOVEMBRE 2017- Nuove interessanti e convenienti promozioni per chi ha figli a carico e per gli Over 65. l Supermercato Delbalzo di Cime di Leca ad Albenga lancia due nuove promozioni che, oltre a essere estremamente interessanti sul piano economico, dimostrano la sincera sensibilità e la forte attenzione che l’azienda ripone nei valori della famiglia e nell’importanza della famiglia stessa nel tessuto sociale.

Ecco le offerte proposte da Delbalzo: Se hai due o più figli conviventi ti aspettiamo al sabato dove ti verrà fatto, con una spesa minima di 50 euro, lo sconto del 10% ad esclusione degli articoli già in offerta. Per i possessori di TESSERA ARANCIONE CRAI – Se non ce l’hai… falla da noi. DOMENICA POMERIGGIO APERTO. Al Mercoledì se hai 65 anni o sei pensionato sconto del 10% su tutta la spesa, ad esclusione degli articoli già in offerta. Per i possessori di TESSERA GRIGIA CRAI. Se non ce l’hai…. falla da noi.

Spiega Giacomo Delbalzo: “Sono iniziative che nascono dalla volontà di supportare sia le famiglie che i pensionati, ossia categorie che più di tutte hanno necessità di essere sostenute con iniziative tangibili nella spesa; queste proposte vanno ad inserirsi in quadro ben delineato di prezzi contenuti e sottocosti di grandi marche effettuato in sinergia tra la Delbalzo supermercati ed il gruppo Crai a sostegno dei consumatori e delle famiglie. La qualità prima di tutto ad un prezzo super… Per questo siamo il primo Crai Extra nato in Italia”. Delbalzo – Crai Extra – Albenga – Reg. Cime di Leca – Via al Piemonte. Orario: dal lunedì al sabato 8/20 – Domenica 8.30/13,00 – 15,30/20,00. Ampio Parcheggio.


L.Corrado

L.Corrado

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