Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Monesi, Valli Arroscia e Tanaro che futuro
Tunnel Armo – Cantarana addio priorità
Non fatelo sapere ai trombettieri e ai media


Il Secolo XIX del 3 ottobre ha dedicato una pagina alle “nove opere prioritarie per i liguri”. “La sfida delle infrastrutture in Liguria”. “La lista consegnata  dalla Camera di Commercio….più sostegno ai porti”. E nel ponente il raddoppio  ferroviario ed il trasferimento a monte. Se ne parla da oltre mezzo secolo, ma è contestato, non a torto, perchè devasterebbe parte delle aree agricole di Albenga e sposta il baricentro della città in periferia (a Bastia). I binari sono già due nel tratto Albenga -Loano e resta unico fino a Finale Ligure. Non si parla invece di  priorità della Carcare Predosa. Nessun cenno al tunnel Armo – Cantarana salito finalmente alla ribalta con un mega incontro sabato 20 luglio e una grande parata di fasce tricolori (sindaci del ponente e del basso Piemonte), esponenti politici e la solenne promessa dell’allora ministro Toninelli (assente) che “il progetto avrà una corsia accelerata”. Dopo 30 anni, l’incompiuta, sarebbe passata al vaglio  del Cda dell’Anas “già la prossima settimana”. Leggi anche l’Accademia di cucina delle Alpi.

Il tragitto attuale per raggiunge da Colle di Nava Monesi di Triora, un percorso di 1 ora e 20 minuti

Al meeting scenografico, tra l’altro, di Cantarana erano in prima fila i presidenti della regione Piemonte Cirio e della Liguria, entrambi del centro destra, quest’ultimo lanciatissimo nel suo nuovo soggetto politico nazionale “Cambiamo con Toti“. Presente il presidente del consiglio regionale Alessandro Piana leghista, gli assessori imperiesi in regione, Marco Scajola e Gianni Berrino, di FI e Fratelli d’Italia.  I presidente delle Camere di Commercio di Cuneo e delle Riviere, Ferruccio DardanelloLuciano Pasquale.  C’era il longevo, quanto a carica, presidente della Confcommercio di Imperia, omnipresente, Enrico Lupi, oltre che al vertice di Promoriviere. C’era il direttore di progettazione Anas Dino Vurro.  Sta di fatto che è trascorsa la prima settimana in attesa  di conoscere l’esito della riunione operativa all’Anas di Roma, considerato, scriveva Andrea Pomati, caporedattore a Imperia TV, collaboratore a notizia per La Stampa e Il Secolo XIX di Imperia, che porterà “un sostanziale miglioramento dei collegamenti tra basso Piemonte, tutti il ponente ligure e la vicina Costa Azzurra, incrementando considerevolmente potenzialità e funzionalità del corridoio srategico che collega l’Europa al Mediterraneo”.

Con il vecchio percorso 27 minuti, sempre da Colle Nava

Invano c’è chi ha atteso che diligenti cronisti, presenti al ‘convegno di Cantarana’, si preoccupassero di informare i lettori della sorte del progetto Anas. Non abbiamo più letto nulla. A Imperia Tv in una trasmissione di promozione dell’attività della sezione industriali di Imperia, il rappresentante di Confindustria ha manifestato un certo scetticismo e speranza visto che l’opera, attesa ed importante, era al motto di  “riapriamo i cantieri”, la crescita non può più aspettare. E speriamo sia il nuovo governo a farsene carico concretamente. Ieri all’assemblea di Assolombarda, a Milano, il presidente ha ricordato: “Avevamo dato fiducia a chi ci aveva promesso rilancio e crescita, invece il governo Lega e 5 Stelle ci ha regalato crescita zero”. E il sovranismo e protezionismo sta rischiando di dare un colpo durissimo all’economia e alla filiera olearia del ponente ligure qualora il sovranista Trump applicasse i super dazi anche all’Italia incolpevole.

E negli stessi giorni si poteva leggere l’enfasi di un nuovo finanziamento (500 mila euro)  per la viabilità di Monesi da parte della regione, dopo la frana del 2016, oltre al milione già stanziato per la ‘variante’ all’abitato di Monesi di Mendatica (la più colpita e disastrata). Complessivamente per questa zona di Liguria, si leggeva, si spendono 3 milioni di euro “a conferma  della volontà  dell’amministrazione regionale di ripristinare la fruibilità di questo comprensorio turistico montano”.

Qualche considerazione a questo punto non guasta. Ci sarebbe da fregarsi le mani e fare un pubblico elogio se ricollegassero la provinciale 100 entro la fine dell’autunno. Ma difficilmente sarà possibile rimettere in funzione la seggiovia  e dunque il movimento sciistico invernale, molto atteso. II ‘benefattore’ Marino Arimondi ha avuto problemi di salute e dovrà  seguire una lunga convalescenza; dovrebbe farsi avanti un altro imprenditore. Pare che per rimettere in funzione la seggiovia occorrano circa 50.000€ e tempi superiori ai 2-3 mesi, dalla domanda al collaudo. Inoltre è scaduto il contratto decennale di affitto per l’utilizzo delle piste. I proprietari dell’area Enrico Toscano, 79 anni, e l’erede del fratello Terenzio, morto lo scorso anno, Tiziana Sabato, ex esercente e già vice sindaco di Briga Alta, hanno messo in vendita la proprietà non da oggi.
Intanto l’economia di tutto il comprensorio, da Pieve di Teco a Ormea, sta soffrendo sempre più e non pochi esercizi commerciali non sono riusciti a sopravvivere. Nonostante siano sempre numerosi i giullari con la mania dell’ottimismo senza ragione visto da chi, da mezzo secolo, ascolta la solita litania di promesse e rilancio dietro l’angolo, nel paese più bello del pianeta. Con strade  comunali quasi da terzo mondo. Chi ci abita, per chi ha comprato casa e fatto investimenti, chi ha scelto di non vendere la proprietà, chi ha dato fiducia, può continuare a sperare. A leggere l’ottima promozione dei cronisti che però vivono dignitosamente in Riviera. Fanno tifo per il politico di turno che ha bisogno di fans e di voti per essere riletto.

E’ difficile, per chi vive questa realtà, ignorare l’atteggiamento mieloso e l’enfasi, forse ingiustificata, per gli aspetti positivi, evitando però il giusto peso al totale fallimento nella gestione delle calamità, all’assenza di un piano di prevenzione che oltre alla progettualità deve essere realizzato non tra decenni, subito. Il primo stanziamento della Regione Liguria è stato a soli due mesi dal disastro, ma le condizioni di Monesi restano sotto gli occhi di tutti. Tranne di quelli che non vogliono vedere. E che magari hanno venduto la proprietà. A cominciare dalle famiglie di certi politici che fanno passerelle incensando le bellezze uniche del territorio.

C’è chi nel proprio lavoro o nella filosofia di vita sceglie un ruolo da cortigiani, leccapiedi, al limite del ridicolo. E chi, fuori dal coro, rischia la delegittimazione. Monesi di Mendatica sempre alle prese con l’ordinanza di divieto d’accesso indistintamente per tutti gli immobili, compresi il 50 – 60% di intatti, quanto a danni. Non parliamo degli atti di sciacallaggio. Acquedotto e fognature restano fuori uso dopo tre anni. Ci sono annunci di scadenze che non sono rispettate.

“A tre anni – osserva un proprietario di seconda casa – non è dato sapere se la frazione sarà messa in sicurezza o no e in che tempi. Noi foresti, affetti da monesite, non abbiamo mai potuto apprezzare alcun segno di gratitudine per aver recuperato, restaurato e reso abitabili i molti tecci abbandonati dai proprietari ex pastori. Il Comune di Mendatica non ci ha mai aiutati, al contrario ha utilizzato, per alcuni decenni, gli importi dell’Ici sulle seconde case di Monesi per realizzare opere pubbliche nel capoluogo e in frazioni”.

Quale futuro, dunque, senza sognare ? Restando con i piedi a terra. La situazione della seggiovia, proprietà dei terreni, affitti e licenze, dovrebbero consigliare un consorzio composto dalle due Regioni e comuni limitrofi, acquistando i terreni dei Toscano e poi indire una gara per affidare la gestione degli impianti, a importo simbolico, a un privato disposto a rischiare il suo capitale.

Per rilanciare Monesi, non a suon di articoli di incenso e spot televisivi  pro soliti noti, occorrono investimenti importanti. Cannoni per la neve programmata, costruzione di almeno altri due impianti di risalita, due gatti delle nevi, seggiovia in funzione tutto l’anno come  ai tempi dei Galleani. Una politica di finanziamenti al pubblico ed al privato che sia davvero incentivante e tenga conto che ci troviamo in un’area da anni super depressa. Serve una legge speciale delle due regioni per rilanciare un patrimonio unico grazie alle sue risorse naturali, ma che non può essere lasciato solo allo spirito di sacrificio delle comunità locali  e delle amministrazioni comunali.

Chi potrebbe essere incosciente al punto di rischiare i suoi soldi con l’attuale situazione? Solo gli enti pubblici potrebbero avere il meritato ritorno economico, sull’acquisto dei terreni, da una nuova locomotiva targata Monesi e fare da traino con un consorzio ad hoc. Se qualcuno conosce qualche altra medicina o terapia aggressiva e miracolosa si faccia avanti. Sarà benvenuto. Altrimenti le future generazioni continueranno a macinare acqua. (L.Cor.)

L’ACCADEMIA DI CUCINA DELLE ALPI

– Ancora aperte le iscrizioni come uditori al Corso di Perfezionamento  dell’Università di Genova sui temi della geo-psiconutrizione –  

COMUNICATO STAMPA – E’ ancora possibile iscriversi come uditori al Corso Universitario di Perfezionamento in “Geografia, Economia e Psicologia dell’Alimentazione”, attivato per l’anno accademico 2018-2019 dal Dipartimento di Scienze Politiche (DISPO) dell’Università degli Studi di Genova, in collaborazione con il Dipartimento Agricoltura, Turismo, Formazione e Lavoro – Settore Politiche delle Aree Interne, Antincendio, Forestazione, Parchi e Biodiversità della Regione Liguria, l’Università degli Studi e la Città della Salute e della Scienza di Torino, la Struttura Semplice Dipartimentale di Dietetica e Nutrizione Clinica dell’Ospedale San Martino di Genova e il Parco Naturale Regionale delle Alpi Liguri.

Il corso è pensato per fornire competenze integrate e strumenti operativi in relazione a un modello generale che coniughi il territorio ligure, gli alimenti d’eccellenza, i valori della Dieta Mediterranea Patrimonio immateriale UNESCO e il turismo outdoor.

La proposta formativa si rivolge anche a professionisti ed esperti del settore pubblico e privato, operanti in ambito turistico-alberghiero, nell’outdoor e nello sport, nell’agroalimentare, nell’ambiente e interessati a sviluppare e/o perfezionare una concreta professionalità in aree come lo sviluppo del territorio, il turismo, il cibo e il benessere delle comunità.

I moduli formativi si svolgeranno presso le sedi universitarie di Genova nelle giornate di venerdì 18 ottobre, lunedì 28 ottobre e sabato 16 novembre e presso le sedi di Imperia nelle giornate di sabato 30 novembre e domenica 1 dicembre. Il programma si articolerà in 150 ore di attività didattica complessiva, di cui 33 ore di lezioni frontali, 92 ore di studio individuale e 25 ore di project work e di preparazione della prova finale. La partecipazione è gratuita.

Chi fosse interessato a partecipare come uditore può contattare l’Ente Parco Naturale Regionale delle Alpi Liguri (referente Dott.ssa Roberta Glorio – Tel. 0183 704407) oppure il Settore Parchi e Biodiversità della Regione Liguria (referente Dott.ssa Paola Conti – Tel. 010 5485968

Parco Naturale Regionale delle Alpi Liguri – Via Roma 11 – 18026 Rezzo (IM)

Tel. 0183 753384 – info@parconaturalealpiliguri.itwww.parconaturalealpiliguri.it

 


L.Corrado

L.Corrado

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