Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Albenga e il tesoro: Museo Navale Romano
Primo in Italia dedicato a un recupero archeologico subacqueo. Nuovo progetto


Domenica, 22 settembre, si è svolta, nell’ambito delle Giornate Europee del Patrimonio 2019, una importante giornata di studi sul nuovo progetto di allestimento del Museo Navale Romano di Albenga e sulle acquisizioni dei nuovi studi che hanno interessato i materiali recuperati dal relitto della nave romana affondata davanti alla città ingauna nella prima metà del I secolo a.C., a partire dalla pionieristica campagna condotta da Nino Lamboglia nel febbraio del 1950, e successivamente dal Centro Sperimentale di Archeologia Sottomarina, sino alle più recenti ricerche condotte dalla Soprintendenza Archeologia della Liguria.

Il presidente dell’Istituto, avv. Cosimo Costa e la dr. Marta Conventi della Soprintendenza. Albenga e la nave romana e il suo museo archeologico altissimi valori del patrimonio culturale, e turistico, della città.

Nella Sala degli affreschi di Palazzo Peloso Cepolla, sede della Sezione Ingauna dell’Istituto Internazionale di Studi Liguri, davanti a un folto pubblico di autorità, addetti ai lavori e appassionati, l’incontro  ha visto tra i relatori gli studiosi del gruppo interdisciplinare, che coinvolge ricercatori appartenenti alla Soprintendenza, all’Istituto Internazionale di Studi Liguri, alla Università degli Studi di Genova e al Museo di Finale,  che da più anni hanno profuso il loro impegno e le loro competenze per valorizzare, anche a livello internazionale, uno dei relitti più importanti del Mediterraneo, parallelamente al progetto scientifico del nuovo allestimento del Museo, primo museo italiano dedicato a un recupero archeologico subacqueo.

Dopo i saluti del Presidente dell’Istituto avv. Cosimo Costa e del Sindaco di Albenga dott. Riccardo Tomatis, ha coordinato il lavori la dott.ssa Marta Conventi, funzionaria di zona della Soprintendenza, che in un primo intervento ha illustrato la grande ricchezza dei siti archeologici e dei musei di Albenga, la necessità di creare una rete tra di essi al fine della loro reciproca valorizzazione  e per ottimizzare l’offerta turistico-culturale della città, sollecitando il coinvolgimento di tutti gli enti e le associazioni competenti.

La giornata è quindi entrata nel vivo con l’intervento del dott. Simon Luca Trigona della Soprintendenza –

Il dott. Simon Luca Trigona della Soprintendenza Servizio Tecnico per Archeologia Subacquea

Servizio Tecnico per l’Archeologia Subacquea e dell’arch. Luca Dolmetta dello Studio LD+SR di Genova che, per la prima volta, hanno illustrato in pubblico Il progetto di allestimento del Museo Navale. Il nuovo progetto, senza perdere di vista l’allestimento storico del Museo voluto da Nino Lamboglia all’indomani della scoperta, dominato dalla straordinaria ricostruzione di una porzione della fiancata della nave e del suo carico di anfore vinarie provenienti dalle coste tirreniche, lo esalta in un nuovo percorso, anche multimediale ed emozionale, che interesserà l’atrio di Palazzo Peloso Cepolla e l’intero primo piano. Nel nuovo allestimento troveranno spazio anche i ritrovamenti subacquei effettuati nel tempo nelle acque attorno all’isola Gallinaria, che documentano gli intensi traffici marittimi che si svolsero davanti alle coste ingaune dall’età preromana sino all’epoca moderna, documentati dalle anfore della colonia greca di Massalia, attuale Marsiglia, del IV secolo a.C., da reperti romani, medioevali e post medioevali, sino al periodo moderno, solo in piccola parte già esposti nel Museo.

Si è quindi proseguiti con la seconda parte dell’incontro, significativamente intitolata  “Per una nuova stagione di ricerche archeologiche e studi sulla Nave Romana di Albenga”, in cui è stato presentato lo status delle ricerche, i progetti in corso, le azioni previste per il futuro con il coinvolgimento anche di centri di ricerca italiani e stranieri.

Il dr. Daniele Arobba direttore del Nuseo Archeologico di Finale

Il dott. Trigona ha illustrato in anteprima i risultati delle recentissime scoperte effettuate in occasione di una breve campagna di scavo svoltasi nel luglio scorso che ha registrato anche l’attiva partecipazione del Nucleo Subacqueo dei Carabinieri di Genova e dei Diving Club locali. Lo scavo si è concentrato nell’area della sentina della nave, posta nella zona poppiera del relitto, piuttosto ben conservata, che oltre a restituire molti elementi circa i meccanismi di evacuazione dell’acqua dall’imbarcazione, ha permesso il recupero di numerosi materiali facenti parte del carico e della dotazione di bordo  (lucerne, brocche monoansate, metalli tra cui una moneta), il cui insieme contribuisce a fissare la cronologia del naufragio nell’ambito della prima metà del I sec. a.C.

L’intervento della dr.ssa Daniela Gandolfi

A questo intervento, illustrato con immagini subacquee di grande fascino ed efficacia, è seguita la relazione della dott.ssa Daniela Gandolfi dell’Istituto Internazionale di Studi Liguri e del dott. Claudio Capelli dell’Università degli Studi di Genova (Di.P.Teris) su i materiali del carico della nave (anfore Dressel 1B, ceramica campana di tipo A, contenitori da trasporto di medie dimensioni) e la dotazione di bordo (in particolare olle, pentole e tegami da cucina). Attraverso le nuove analisi archeologiche associate alle analisi archeometriche, in particolare petrografiche condotte sugli impasti delle ceramiche, sono state acquisite nuove importanti informazioni circa la provenienza del carico da un centro produttivo da localizzare tra la Toscana e il Golfo di Napoli e sulla dotazione della nave al momento del varo, integrando le conoscenze già note e mettendo i risultati a confronto con il relitto della Madrague de Giens (Penisola di Hyeres) che costituisce la nave gemella del relitto di Albenga.

E’ quindi intervenuto il prof. Daniele Arobba, direttore del Museo Archeologico del Finale gestito per conto del Comune  dall’Istituto Internazionale di Studi Liguri, che ha illustrato i risultati delle analisi paleobotaniche condotte sui resti dello scafo della nave, che hanno permesso di conoscere le specie botaniche usate per la sua costruzione, e di quelle polliniche realizzate sui resti organici rinvenuti nelle anfore: oltre il vino, anche nocciole, noci e pigne collocate, con funzione aromatizzante, nelle sigillature delle stesse.

Il sindaco dr. Riccardo Tomatis durante il suo intervento, con Camillo Costa ispettore onorario dei Beni Culturali per il ministero e Museo Navale

Ha concluso la proficua e entusiasmante giornata di studi il dott. Marco Danielli della Soprintendenza con un intervento tecnico, corredato dalla proiezione di video inediti, riguardante l’organizzazione e la sicurezza del cantiere subacqueo, particolarmente impegnativo su relitti come quello di Albenga adagiati sul fondale a oltre 40 metri di profondità.

Si apre quindi veramente una nuova e proficua stagione per il Museo Navale Romano e per la Nave di Albenga che nel coinvolgimento di tutti gli enti preposti (Ministero per i Beni Culturali, Soprintendenza Archeologia della Liguria, Comune di Albenga, Istituto Internazionale di Studi Ligure – Sezione Ingauna) e degli studiosi impegnati nel gruppo interdisciplinare di studio, trova la miglior garanzia di riuscita e successo “per il nuovo millennio”. (D.G.)

IL PROGETTO DEL NUOVO ALLESTIMENTO DEL MUSEO NAVALE

COMUNICATO STAMPA DEL COMUNE DI ALBENGA

Il museo navale romano di Albenga: un progetto per il nuovo millennio

Un nuovo allestimento per valorizzare il museo navale romano

Durante l’incontro “Il museo navale romano di Albenga: un progetto per il nuovo millennio” tenutosi presso Palazzo Peloso Cepolla è stato presentato il nuovo allestimento museale. Il progetto, realizzato dallo studio LD+SR e in particolare dall’Arch. Luca Dolmetta in collaborazione con Simon Luca Trigona (SABAP) punta alla valorizzazione di questa importante realtà museale che porta la Città delle Torri, già città-simbolo dell’archeologia subacquea italiana, ad attestarsi sempre più quale punto di riferimento internazionale in questo settore.

Afferma il dottor Trigona della Sovrintendenza: “Albenga è sede del primo Museo Navale Romano creato negli anni ‘50 del secolo scorso dall’Istituto Internazionale Studi Liguri fondato e diretto da Nino Lamboglia. Questo nuovo allestimento ci porterà ad avere un museo aggiornato, con delle parti multimediali, facilmente accessibile, il tutto nel contesto di quello che è un palazzo molto importante e dall’alto valore storico/culturale”

A spiegare il progetto nei dettagli è stato l’Arch. Luca Dolmetta: “Il nostro obiettivo è quello di valorizzare il museo navale e, per farlo, vogliamo innanzitutto renderlo visibile, “portarlo fuori” e fare in modo che visitatori e turisti possano notarlo esserne attratti ed entrarvi. Per questo partiremo dall’atrio e, proprio da lì, inizierà un percorso lineare che vuole, però, valorizzare gli oggetti che il museo contiene”.  “Abbiamo pensato una prima sala che conterrà reperti provenienti da altri relitti, la seconda sala che parlerà dell’isola Gallinara, il vero e proprio avamposto di Albenga, ma il cuore del museo sarà la sala del relitto della nave romana. Il relitto sarà proiettato sul pavimento, le anfore torneranno virtualmente al loro posto e cioè nella nave. Importante sarà, infine, la parte multimediale che coinvolgerà i visitatori trasportandoli in un mondo che è stato oggetto di approfonditi studi.”

Durante l’incontro si è parlato anche della campagna di scavo posta in essere sul relitto. Fondamentale a tal proposito l’intervento di Marco Danielli che ne ha curato da vicino tutti gli aspetti. Il relitto si trova a 40 metri di profondità, operare in tale contesto è particolarmente difficile, ma la grande professionalità degli esperti ha permesso di effettuare delle importanti scoperte.

Daniela Gandolfi (IISL) e Claudio Capelli (Dipteris UniGe) hanno parlato degli studi effettuati sia il materiale di carico che le dotazioni di bordo mentre Daniele Arobba (MAF/IISL) ha effettuato una attenta analisi archeologica parlando anche delle prospettiva di ricerca future.

Afferma il sindaco Riccardo Tomatis che era presente all’incontro:E’ stato presentato un importante progetto che rappresenta il percorso verso la valorizzazione dei nostri beni storico-culturali. Vorrei ringraziare l’Avvocato Costa e l’Istituto Studi Liguri, ma anche la Sovrintendenza e in particolare la dottoressa Marta Conventi e il dottor Simon Luca Trigona che hanno fatto molto per la nostra città e per la valorizzazione dei siti archeologici, sia quelli terreni che quelli subacquei.”.


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