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Liguria e Basso Piemonte

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Savona: 20 anni fa vendita Carisa e 2 verità
Non si parla più delle ricadute ma Cuneo, terra di banche, è quasi senza disoccupati


Cuneo è la terza provincia, dopo Bolzano e Reggio Emilia, per più basso tasso di disoccupazione (4,3% contro il 10,6% nazionale), con valori simili a quelli di paesi come il Regno Unito e gli Stati Uniti, e diventa seconda solo a Bolzano per il minor tasso di disoccupazione femminile (5,1%, la media italiana è 11,8%). E in provincia di Savona come siamo messi. A marzo la disoccupazione segnava il 6.7% e quella femminile al 9,5. I media scrivono che Carige (dopo essersi ‘ingoiata’ l’antica Carisa) “siamo ai giochi per il vertice, entro ottobre i criteri per la selezione”.

PER NON DIMENTICARE

UN ALTRO ‘CAPITOLO’ DELLA CARISA STORY DALL’ARCHIVIO DI TRUCIOLI.IT

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Una Caporetto, per la provincia di Savona, con parecchi protagonisti e comprimari, messa presto in archivio. Eppure la ‘terza verità’ resta un tabù. Un ponente ligure rimasto senza banche del territorio e dove sono arrivati, in buon numero, istituti di credito cuneesi e qualche ‘privato’ genovese si è rafforzato. E la politica Carige che elargiva a piene mani linee di credito e mutui che fine ha fatto ? Non è stata soltanto un disastro per Carige e per molti investitori, risparmi inclusi. Con il dissesto e le ‘sofferenze’ si è svenduto e messo sul lastrico anche molte aziende turistiche. Le uniche notizie, drammatiche, emergono solo quando il tribunale mette all’asta immobili o si avvia un  disperato concordato preventivo, da ultima spiaggia. Cosa ci sia dietro nessuno lo rivela. Storie da non credere e di corresponsabilità gestionali, dalla dirigenza oggi quasi tutta ‘pensionata’ ai Cda della spartizione politica e del potere che contava. Si sono quasi tutti salvati, liquidazioni incluse.

Il Sole 24 Ore, nei giorni scorsi, scriveva che “ora è che stato messo al sicuro l’ok all’aumento di capitale da 900 milioni (700 cash, 200 di un bond subordinato Tier 2), il focus per Carige è tutto rivolto ai prossimi passi. Modiano e Innocenzi, ricorda qualcuno, erano del resto i candidati (di lusso) scelti da Malacalza Investimenti rispettivamente nei ruoli di presidente e ceo della banca in occasione del rinnovo del board Carige di settembre 2018, giusto tre mesi prima del ribaltone della Bce.”

Prima ancora un focus sul gruppo Banca Carige (Cassa di Risparmio di Genova e Imperia) elencava: 577 sportelli bancari, circa 5000 dipendenti, 1 milione di clienti e 55 mila azionisti. È nata nel 1483 a Genova come Monte di Pietà (quindi è tra le banche più antiche al mondo) grazie a fra’ Angelo da Chivasso. Formano il Gruppo Carige, oltre alla capogruppo Banca Carige, Banca Carige Italia, Banca del Monte di Lucca, Banca Cesare Ponti, Cassa di risparmio di Carrara, Cassa di risparmio di Savona, Crediti Servizi Finanziari (società del gruppo specializzata in credito al consumo), e altre società fiduciarie, strumentali ed immobiliari. Nei mesi di novembre e dicembre 2015 le due controllate Cassa di Risparmio di Savona e Cassa di Risparmio di Carrara, sono state fuse nella Capogruppo per incorporazione. A marzo 2017 la banca dopo il quarto bilancio in rosso (ultimo a – 313,61 milioni) ha varato un nuovo piano di risanamento che ipotizza nel 2020 un utile d’esercizio di 169 milioni di euro. L’azionista di riferimento è Vittorio Malacalza (17,6%) che è anche vicepresidente, seguono Gabriele Volpi con il 6% del capitale, Fondazione Carige con il 2% e i fondi di investimento con l’1,4%.

IL REPORT SULLA PROVINCIA DI CUNEO-

16 settembre 2019 – È stato presentato oggi, in Camera di commercio a Cuneo, il 2° Report regionale su economia, imprese e territori, realizzato nell’ambito del Progetto SI.S.PR.IN.T. (Sistema Integrato di Supporto alla PRogettazione degli INterventi Territoriali), promosso da Unioncamere in coordinamento con l’Agenzia per la Coesione territoriale e finanziato dal Pon Governance e Capacità istituzionale 2014-2020. Rafforzare la capacità delle Amministrazioni titolari della programmazione nel fornire risposte adeguate alle esigenze puntuali delle imprese e dei territori su cui operano, rendendo disponibile una strumentazione in grado di qualificare le progettualità per lo sviluppo, sostenendone la competitività. Questo l’obiettivo del progetto. Sisprint coinvolge 21 Camere di commercio italiane cui spetta il ruolo di “antenne intelligenti” con il compito di realizzare iniziative locali di animazione e ascolto del territorio, interessando tutte le componenti economiche e sociali. L’Antenna territoriale per il Piemonte è rappresentata dalla Camera di commercio di Torino.
L’ente camerale cuneese ha colto l’opportunità offerta dalla presentazione del progetto per fornire agli attori locali una lettura nuova e articolata della realtà territoriale – afferma Ferruccio Dardanello, presidente della Camera di commercio – Sisprint si inserisce a pieno titolo nel processo di cambiamento e di riforma in cui le Camere di commercio sono impegnate, per sostenere, anche attraverso la lettura e l’interpretazione dei dati e delle dinamiche economiche, lo sviluppo e la crescita del Paese”. Il quadro complessivo che emerge dal Report, con riferimento alla provincia di Cuneo, è quello di un territorio in ripresa che, forte dei suoi fondamentali produttivi, dal 2012 è riuscita a far crescere annualmente il proprio valore aggiunto del +1,6% a prezzi correnti rispetto al +1,4% nazionale. Con oltre 82 mila imprese Cuneo è la 27ma provincia per dimensione produttiva del Paese; per popolazione è la 29ma. L’elevata propensione all’imprenditorialità porta Cuneo a essere la 17ma provincia per densità di imprese, con un valore di 11,6 imprese per 1.000 abitanti, il più elevato del Piemonte e superiore al 10,1 medio italiano. Con un’incidenza del 28,6% delle imprese, Cuneo è l’11ma provincia italiana per peso delle imprese agricole. Per livelli di valore aggiunto pro-capite Cuneo, con un valore superiore alla media nazionale dell’11,6%, si colloca al 25mo posto nel Paese, seconda nel Piemonte solamente alla provincia di Torino, 24ma. Questa propensione imprenditoriale si accompagna a livelli di disoccupazione tra i più bassi del Paese: Cuneo è la terza provincia, dopo Bolzano e Reggio Emilia, per più basso tasso di disoccupazione (4,3% contro il 10,6% nazionale), con valori simili a quelli di paesi come il Regno Unito e gli Stati Uniti, e diventa seconda solo a Bolzano per il minor tasso di disoccupazione femminile (5,1%, la media italiana è 11,8%).
In attesa di report aggiornati delle province di Savona e di Imperia.

 


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