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Liguria e Basso Piemonte

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Immobili militari all’asta:
6 nell’imperiese, 15 nel savonese. Trascorsi 10 anni, il 24 luglio sono scaduti i termini


In Liguria regna l’annoso problema delle vecchie caserme, poligoni di tiro, forti, basi logistiche che compongono l’intero  patrimonio immobiliare del demanio militare. 32 immobili in 17 comuni, 4 province. Primeggia Savona con 15 proprietà,  seguita da La Spezia 8, Imperia 6 e 3 a Genova. Era il 6 agosto 2009 quando Il Secolo XIX dava notizia che era stato sottoscritto un documento – intesa istituzionale per l’attuazione del Puv (Programma Unitario di Valorizzazione). “Un’operazione che, una volta completata,  dovrebbe portare sul territorio interventi per oltre un miliardo di euro”. Come è finita ?

L’assessore regionale alle Politiche abitative Maria Bianca Berruti ricordava “l’importanza della via della valorizzazione,  attraverso una trasformazione,  in cui le funzioni immobiliari di tipo residenziale, terziario, commerciale, alberghiero e artigianale, si integrano con funzioni pubbliche e nuovi spazi per la collettività nel rispetto del valore storico, ambientale  e di memoria dei luoghi”.

Sono trascorsi 10 anni e il 20 giugno 2019 l’Agenzia del Demanio comunicava che “c’è un mese di tempo per presentare le proprie offerte e aggiudicarsi uno dei 31 immobili dello Stato in vendita in Liguria. Si tratta di appartamenti, fabbricati, terreni, un oliveto terrazzato, un magazzino e un ex forte militare: immobili di diversa tipologia situati nelle provincie di Genova, Imperia, Savona, e La Spezia, per un valore totale a base d’asta di circa 1,5 milioni di euro”

Tra le opportunità di investimento due appartamenti vista mare nel borgo marinaro di Camogli e un ex forte militare a Bergeggi, in provincia di Savona, nella riviera ligure di Ponente. Tutte le informazioni sull’avviso di vendita sono disponibili nella sezione Piano vendite immobili dello Stato insieme a foto, descrizioni e dettagli sui singoli beni e sugli altri bandi in corso. Il termine ultimo per partecipare  è stabilito alle ore 16.00 del 24 luglio 2019. Ad aggiudicarsi i singoli lotti sarà chi avrà presentato la migliore offerta rispetto al prezzo fissato a base d’asta.”

Nessuno finora ha dato notizia dell’esito della ‘maxi asta’.  La corsa al ‘fare’, decidere, realizzare, non temporeggiare quando c’è di mezzo l’interesse pubblico preminente, non fa purtroppo ancora parte del DNA dei governanti del cambiamento. Se il capo della Lega indossa da mattino a sera l’abito del ‘rivoluzionario’ che vuole portare a casa ‘risultati concreti per il bene dei cittadini italiani’, difficile dare atto che i suoi uomini che amministrano la Liguria, molti comuni, abbiano davvero dato una svolta.  Si assiste soprattutto alla vecchia logica: “Ci avete lasciato un sacco di problemi irrisolti, di malgoverno….“. E l’opposizione in Regione, ma di governo giallo verde a Roma ? Diciamo solo che il ‘caso immobili militari’ pare non sia tra le priorità dei M5S liguri.

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