Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

Settimanale d’informazione senza pubblicità, indipendente e non a scopo di lucro Tel. 350.1018572 blog@trucioli.it

La Costituzione: L’ambiente da tutelare
E perchè Spotorno era una ‘città poetica’


BRICIOLE DI COSTITUZIONE, 19a Puntata. L’ambiente. “Art. 9, La Repubblica… Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”.

Ettore Canepa, brillante artista dei colori, mi raccontava di quando era bambino negli anni Trenta e passava le ore a guardare i pescatori. Li scrutava mentre si allontanavano con le loro imbarcazioni verso il largo fino a diventare un puntino, a cui sentiva di voler bene. Se dovevano prendere un polpo, ne pescavano uno solo. Se nelle loro mani arrivavano tre o quattro polpi o uno troppo piccolo, li rigettavano in mare; perché il mare andava rispettato. Portavano con loro una boccetta d’olio; ne versavano tre gocce sulle onde, poi mettevano contro sole un foglio di latta che, riflettendo i raggi nelle gocce d’olio, li filtrava fino ad illuminare il fondo ed individuare i polpi. Ma solo tre gocce, se no il mare si sporcava. E dopo aver pensato e pescato per ore, tornavano a riva e issavano le barche, aiutati da un rettangolo di legno a scale, che favoriva lo scivolamento della barca sulla sabbia. Quell’aggeggio era utile e limitava lo sforzo di braccia forti e muscolose; vi si spalmava su del grasso per renderlo ancora più scorrevole, ma solo sui gradini più alti, non su quelli che toccavano il mare.

Una delle rarissime immagini di ERttore Canena nato a Spotorno nel 1920 e morto a Pietra Ligure il 12 gennaio 2009

Ed Ettore insisteva che la sua Spotorno, con moli e case colorate, era una «città poetica». Mi raccontava ancora dei marinai che navigavano per mesi e, durante il viaggio, ripitturavano la loro nave. Avanzavano dei secchi di vernice, di colore diverso per ogni marinaio e per ogni battello. Al ritorno, salutavano le donne ad aspettare al porto, in spalla il secchia di vernice rimasto, e, dopo qualche notte e qualche giorno d’amore, erano lì a pitturare la loro casa. Ed ognuna aveva un colore; dal mare il paese era un grande mosaico; ogni tassello una storia, un sentimento, una poesia.

Che delicata espressione della cultura dell’ambiente!

Briciole di Costituzione è un percorso di diffusione dei valori fondanti della Costituzione attraverso brevi commenti, che pubblico ogni mercoledì  dal 3-10-18. È rivolto a ragazze e ragazzi di tutte le età. Se siete interessati iscrivetevi al “Gruppo Facebook Briciole di Costituzione” oppure comunicatemi l’iscrizione alla mailinglist. Vi sarei grato se aderiste all’iniziativa e la diffondeste nei vostri diari, blog, siti, giornali, tv.

Michele Del Gaudio

Post Scriptum –La pregnante e illuminante riflessione del Prof. Capizzi: La salute rappresenta un diritto inalienabile e pilastro fondante del patto democratico. È necessario interpretare il concetto di salute. In prima istanza non si deve considerarla come assenza di malattia, ma come condizione di benessere da rendere possibile attraverso la prevenzione primaria, cioè eliminandone o riducendone fortemente le cause. Infatti l’80% delle malattie, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, sono evitabili attraverso modifiche sociali, degli stili di vita e ambientali: lotta contro l’uso di tabacco, alcool, eccessi di carni, grassi e di zuccheri, eliminazione dei cancerogeni circolanti in ogni luogo, aumento dell’attività fisica, misure che riducano gli stati di stress e di povertà e che aumentino l’istruzione e la qualità dello stato sociale.

Francesco Capizzi, già docente di Chirurgia presso l’Università di Bologna.

ETTORE CANEPA SI RACCONTA ION UNA SUA AUTOBIOGRAFIA

Ettore Canepa: Spotorno 1920 Pietra Ligure 2009 da una sua auto biografia:

Sono nato e vivo a Spotorno; è naturale quindi, che la mia tematica sia influenzata da questo luogo.

Ho cominciato a dipingere paesaggi, fondali marini, persiane, fossili.

Dentro ai miei quadri vi è sempre Spotorno, ma Spotorno non ha la fisicità; ho cercato di far penetrare l’atmosfera di questo stupendo paese, dove i toni o sono troppo forti o troppo tenui; come le stagioni, o troppo piene o troppe vuote.

IL sole, il vento, il silenzio, il cielo, il mare, il bosco, la spiaggia, i muri, la gente e tutta la testimonianza di quell’invisibile che sfiora il quotidiano ed accarezza i sensi. Questa è la mia ricerca La riuscita non lo sò e forse non mi interessa saperlo.

Spesso mi chiedo perché ho fatto questo quadro; parafrasando Andrè Gide, mi rispondo ché: “Non ho potuto fare a meno di dipingerlo più di quanto non posso fare a meno oggi di averlo dipinto”.

Per me operare vuol dire attingere all’esperienza e alla cultura. La prima intesa come diretta sperimentazione dei dati che la vita ci pone di fronte, la realtà che ci costringe a trasalire. La seconda come un lunga serie di risposte sperimentate ed acquisite nella mente e nel cuore.

Fare arte è il momento in cui le due sensazioni si concretizzano in un tutto omogeneo per costruire un’ altra cosa, i cui materiali che la compongono sono facilmente riconoscibili. Cosi che il dipinto come atto umano, registra la capacità, il vigore, il carattere dell’ uomo , in quadri fisicamente reali.

Nulla vorrei che fosse perduto in questa dialettica del vivere giornaliero nella operosità. Sentire che le forme si aprono come si apre la memoria a tutta la sollecitazione dell’esperienza, che si arricchiscono e si perpetuano nella logica del loro organico sviluppo; è questa, ripeto, la costante del mio operare, del mio gioire, del mio soffrire attraverso la coscienza e l’ entusiasmo del dipingere.

 


Avatar

Trucioli

Torna in alto