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Liguria e Basso Piemonte

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Curiosità: Curenna di Vendone
Sul campanile della chiesa crescono alberi


Sul campanile di una chiesa possono crescere gli alberi ? Può accadere, anzi accade. Ma a scoprirlo è stata una rivista d’Oltralpe. Affascinati dall’ambiente, dall’atmosfera paesana e agreste che si respira a pochi chilometri dalla gran massa attratta dal mare, dalle spiagge, dal consumismo e dalla frenesia. Ecco l’antico e per certi versi superbo campanile della chiesa di Curenna immersa nel vecchio borgo, qualche nuova costruzione, orti coltivati e incolti, tra madre natura e sovrastato dai monti. Il Comune di Vendone adagiato tra la valle Arroscia  e la val Pennavaire.

L’antico caratteristico campanile, bisogno di cure importanti, della chiesa di Curenna frazione di Vendone sul quale fa bella mostra un rigoglioso alberello

Qui il verde domina, l’acqua non manca ed il territorio è attraversato da due torrenti, il Paraone e il Merce, mentre l’imponente rilievo  di Castell’Ermo domina tutto il paesaggio. Particolarmente suggestiva è la frazione Castellaro dove si trovano i resti dell’antica fortezza costruita probabilmente nell’XI secolo e appartenuta al Comune di Albenga.  La spianata del Castellaro e stata resa ancora più bella ed interessante da visitare grazie alle sculture monumentali dell’artista tedesco Rainer Krister che nel 1982 ha fatto di questi territori la sua seconda casa. La prima era a Berlino.

Una chiesa ed un campanile di particolare pregio artistico bisognosi dell’opera dell’uomo antidegrado prima che sia troppo tardi ed i danni irreparabili

Il sistema di difesa del paese  non era costituito solo da Castellaro,  aveva il suo estremo avamposto a Curenna, dominato dal castello e da un nucleo fortificato di case poste su una roccia strapiombo. A Vendone, per turisti, gitanti, amanti dell’outdoor, del bike, una solo locale ristorante, sei, sette tavoli, una saletta che ospita il banco bar, l’ingresso della cucina molto casalinga. E Vendone, è stato scritto, “quando la lasagna fa rima con castagna”.  Oltre alla classica torta di verdura, forse il miglior piatto che si possa gustare, assieme alla cima delle nostre nonne, il piatto tipico molto gustoso e saporito è le ‘lazerne’. Meglio prenotarlo, perchè ormai ravioli, tagliatelle, pasta fatta in casa, finiscono nel congelatore, anche a tutela dell’igiene e dei batteri. Non sempre purtroppo si ‘sposa’ col gusto. “Finisce nel congelatore – informa la cuoca, cameriera, barista, titolare, ottima cercatrice di funghi, di preferenza a Col di Nava –  anche la pasta che preparo la mattina che precede il pranzo, in freezer non si deteriora, lasciandola al caldo invece ci sono controindicazioni”. Si può non essere d’accordo, ma questa è la realtà anche in collina.

Le lazerne , dicevamo, lasagne che secondo tradizione comportano un paziente lavoro a mano con farina bianca ed un ingrediente  che le rende speciali: la farina di castagne, soprattutto di Rossette e Gabbiane, due qualità tipiche  di questi territori. Anche se il ‘mercato’ dominante in Riviera è quello delle castagne ‘Garessine’, di Bardineto o Calizzano, mentre per le sagre e il commercio all’ingrosso si fa ormai uso di produzioni provenienti dalla Spagna a buon prezzo o dalla Francia e si caratterizzano perchè di dimensioni maggiori, più invitanti ma organoletticamente più povere. Pero nessuno o quasi ci fa caso. Come dire alle rostie (caldarroste) non si chiede la provenienza.

Tornado al campanile di Curenna immortalato dai media

Autunno a Curenna con i fiori esemplari e caratteristici di piante grasse e la maturazione di fichi d’india lungo la provinciale  e all’ingresso sud del paese

internazionali per la curiosa presenza di un alberello rigoglioso e sempre verde ormai con qualche anno di vita, sano e salvo, resistente ai periodi in cui Giove Pluvio si fa attendere. Lassù la creatura di madre natura (ma anche le piante ‘parlano, ascoltano, soffrono, si proteggono dai nemici’) teme soltanto che qualcuno si ricordi che  non fa parte dell’arredo architettonico di un simbolo sacro. Quel campanile abituale testimonianza della fede e della presenza cristiana, nei secoli, dei nostri avi. Un guardiano maestoso che sovrasta paesi e borgate, i rintocchi delle campane un tempo ci ricordavano non solo la Messa, il giorno di riposo domenicale, suonava alle 20 l’Ave Maria e alle 6 – 7 la ‘campana mattutina’. Una usanza vecchia di secoli e profondamente sentita. Forse prossima all’oblio. Restano le campane che suonano a distesa  per annunciare una festa o una importante celebrazione religiosa. Il paese  cambia aspetto  e torna a vivere perché il suono delle campane è vita e  un tutt’uno  con la storia della comunità e  dei suoi abitanti. Ci riporta indietro nel tempo quando ogni parrocchia aveva il suo parroco, come l’ufficio postale, il medico condotto. La crisi di vocazioni, la carenza di sacerdoti, impone l’abbandono di molte realtà parrocchiali, si celebra la Messa non sempre neppure di domenica, a volte di sabato. La chiesa rimane chiusa anche perchè di scorrerie ladresca è piena la cronaca.

Sulla strada principale che porta a Curenna una targa ricorda la presenza meritoria il distaccamento dei Vigili del Fuoco volontari

Vendone che forse detiene il record  di frazioni (9) nel ponente ligure può esibire Curenna che fa ‘promozione’ via media e social con un campanile dove crescono gli alberi e da fotografare per l’album della curiosità e delle rarità. Nella speranza che la diocesi, con l’aiuto dello Stato, della Regione, dei Comuni, possa  avere i fondi per far fronte al degrado degli anni, prima che sia troppo tardi e per valorizzare ciò che in fin dei conti è patrimonio della comunità e ci è stato tramandato dalla devozione dei nostri gloriosi e saggi avi. Ma anche testimonianza da tramandare. (l.c.)

Un evento di madre natura forse unico e non solo nella Liguria degli Ulivi con un’annata eccezionale. Un alberello, neppure giovane, nato e vegeto, produttivo, nella roccia che sovrasta la strada provinciale
Le radici della pianta sono penetrate in un tutt’uno con la roccia calcarea formatasi nel corso dei secoli, un piccolo mistero su come la pianta abbia potuto trovare ‘terreno fertile’
Uno scorcio della fortificazione di Curenna dall’archivio di trucioli.it anni ’90

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