Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Trattoria del Borgo Antico a Pieve di Teco.
A ruba la ‘buridda’ di Daniela. Il suo segreto


“Il Borgo Antico” non è una squadra di basket, di pallavolo o calcio femminile. E’ quasi il club della ‘buridda’ alla genovese: 8 ‘assaggiatrici ‘ e gran chef Daniela Gaggero.  Impegnate a vincere la coppa “I baci della cucina di Pieve di Teco”, grazie alla genuinità casalinga, gentilezza, buonumore. E l’arte – virtù della costanza.

Il ‘Club Borgo Antico’ di Pieve di Teco è tutto al femminile. Capitano della squadra la signora Daniela. In campo: Vita, Seme, Nadia, Valeria, Giulia, Giovanna, Vanessa

“Ogni venerdì e domenica buridda” recita un cartello del locale affacciato sugli antichi portici, il ‘salotto’ del paese. Un altro cartello “Trattoria  del Borgo Antico, piatti tipici liguri”. E’ qui che da 2001 si è da un gran d’affare Daniela Gaggero.  Titolare, famiglia genovese, da 35 anni trasferita nel ‘marchesato’ (un tempo) di Pornassio. Daniela custodisce un piccolo segreto. Chi entra nel suo locale, ex bar Sport (con una sala senza pretese ed un’altra, al piano inferiore ricca di fascino e caratteristica) non si aspetti una carta del menù con decine di piatti. E un fatto abituale lungo la blasonata fascia costiera. Proposte per tutti i gusti: 20, 30, 40.

A Pieve di Teco invece si fa economia, non si spreca, non si riempiono le celle frigo. La pasta viene preparata rigorosamente a mano, il ripieno per i ravioli è ad alta digeribilità, non si fa uso di insaporitori. Non è un caso che, soprattutto nei giorni festivi e durante l’week end, chi non prenota non trova posto. La clientela arriva soprattutto dalla città. E qui, tra i commensali, si possono ascoltare lingue straniere: tedeschi, francesi, inglesi. E’ la piccola comunità europea che ha scelto come prima o seconda dimora proprio l’entroterra, la Valle Arroscia. Al Borgo Antico sono i più fedeli clienti. Quando è possibile sedersi all’esterno sono felici.  Una cucina all’insegna della semplicità, un servizio semplice e veloce.  C’è la coda per trovare un tavolo libero, ma non bisogna munirsi di santa pazienza per essere serviti. Le porzioni non sono da ingordi o mangioni.  Un giusto equilibrio tra qualità e prezzo. Il Borgo Antico non ha ricevuto finora il riconoscimento di guide culinarie, in compenso è apprezzato e gratificato dalla clientela, da chi ritorna, dal passaparola.  La conferma che serietà, qualità, impegno alla fin fine premiano. La trattoria Borgo Antico sinonimo di successo, non è certo un’eccezione in Valle Arroscia. La scommessa è non deludere, non farsi trascinare dalla globalizzazione, non montarsi la testa. Si può tornare ai vecchi tempi quando a Pieve e nei paesini c’erano trattorie, osterie, ristoranti (le pizzerie non erano ancora arrivate)  erano una propria e vera attrazione. I clienti arrivano da ogni parte della Liguria e del Basso Piemonte. Più che il passaggio c’era il fascino della buona cucina delle nostre nonne. Anche allora pochi piatti, ma gustosi, digeribili, squisiti. La promozione più efficace  non erano eventi, manifestazioni, investimenti in pubblicità sui giornali. Era il cliente soddisfatto che tornava con la famiglia, con gli amici. Torneremo mai a quei tempi ? A dire il vero c’è qualcuno che si sforza di ripercorrere quelle buone abitudini che caratterizzavano  ed animavano l’entroterra.

La comunità di stranieri, spesso personaggi illustri in pensione che hanno scelto la seconda casa in Valle Arroscia, è tra la clientela più affezionata dei tavoli sotto i portici di Pieve di Teco

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