Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Monesi di Mendatica è nato Ramingo, B&B


Giornali cartacei e on line, Imperia TV , Rai 3 Regione, politici di destra e sinistra (grillini assenti), tutti tifosi di Monesi di Triora e Monesi di Mendatica (prima nata con poveri ‘tecci’ in pietra). Storia di boom edilizio ed economico, di corsa alla seconda casa in montagna. Poi gli anni dell’abbandono e crisi nera, desertificazionie. C’è chi  si è specializzato in annunci – spot sul ‘rilancio di Monesi’, sempre smentiti dai fatti. Per fortuna, da mosca bianca, c’è chi pur nel piccolo ha deciso di investire davvero. Dalle parole ai fatti, il buon esempio. Cosi è nato Ramingo. B&B di tre camere, da 14 mq. all’insegna del comfort. E, udite, udite, apertura annuale, con la possibilità di mezza pensione o pensione completa. Tutto merito di una coppia di commercianti di Imperia. Una bella notizia, farà notizia sui media regionali ?

I 25 anni di matrimonio dei coniugi Cinzia e Giuseppe De Paolo, con celebrazione dell’antica chiesa dei pastori di Monesi di Mendatica, assime ai figli Giulia e Niccolò

Cinzia Lanteri ha raggiunto l’onorevole traguardo delle 52 primavere. Dall’età di 14 anni ( fine anni ’70) frequenta le due Monesi, ma nella frazione di Mendatica ha scelto la seconda dimora per merito del suocero, il papà del marito Giuseppe De Paolo. Monesi di Mendatica, dove agli inizi del ‘900 era sorta la prima osteria per gli allora viandanti, poi arrivò la caserma della Guardia di Finanza di confine italo – francese, quindi un piccolo negozio di alimentari della famiglia di ‘Bacì di Stecchi’ , il primo albergo La Capanna costruito e gestito dai coniugi Rossella e Lino Porro dal 1974 al 1990. Da allora inesorabilmente chiuso.

Nel terzo secolo, scomparsi dagli anni ’60 gli eroici pastori, l’ultima pastorella Emilia (Milia), è finalmente arrivata la ‘buona novella’. Il racconto dei coniugi De Paolo (il papà aveva acquistato un teccio da uno ramo del ceppo dei Pastorelli) è coronato dalla presenza di due figli meritevoli di medaglia. Giulia, studentessa universitaria a Roma, Monesina d’adozione con il fratello Niccolò.  E il nome del  Bed and Breakfast, Il rifugio del ramingo, è stato scelto proprio dai figli, grandi cultori della saga fantasy più famosa: Il Signore degli Anelli. Ramingo rappresenta Aragorn,  principe ramingo appunto. “Secondo i nostri ragazzi alcuni membri della Compagnia dell’Anello hanno soggiornato nella casa per preparare le battaglie contro il Male e hanno lasciato tracce della loro permanenza che i nostri ospiti, se vorranno, potranno trovare. Vien da dire con le parole di mamma Cinzia: “Un po’ di fantasia non guasta mai….siete d’accordo?“.

Qualche informazioni utile per gli ‘amici e il cultori di Monesi’ che per fortuna non mancano e c’è un interesse in crescendo nel mondo giovanile.  Il costo della camera, manco a dirlo dotate di servizi: 40 €, pernottamento e prima colazione con “prodotti tipici a km zero”. Per chi lo desidera c’è la possibilità della mezza pensione oppure pensione completa, grazie alla convenzione con la benemerita ‘Vecchia Partenza’ sorta e sostenuta nel tempo dall’idea dei coniugi Porro dell’omonimo pastificio di Nava, ora gestito dai due figli. Accennavamo che il primo pioniere dell’acquisto di ‘tecci’ fu papà e nonno De Paolo. E’ seguito l’ acquistò, di un secondo attiguo immobile di costruzione più recente, dai Gandolfo.

Oltre alle camere matrimoniali, arredate come tutto il resto con preminenza di materiale eco – sostenibile e riutilizzato tutto ciò che era possibile, c’è a disposizione  il salone per la prima colazione, cucina usufruibile dai clienti. Tenere aperto tutto l’anno è già difficile, da sfida, lungo la fascia costiera dove capita che anche gli agriturismo chiudano per sempre; per Monesi è da montagne russe. “La nostra principale attività – spiega Cinzia Lanteri – resta ovviamente ad Imperia  con lo storico negozio Tina 3, ma siamo sempre pronti in caso di prenotazione a raggiungere Monesi e dare la possibilità ai clienti di usufruire della nostra struttura. Certo è una scelta in salita, ma è coerente con il nostro stile di vita, con l’avanzare dell’età e l’esperienza della città, trascorrere  i giorni a Monesi, tra il verde, la natura, l’aria incontaminata, è impagabile, corroborante. E’ un edificio di tre piani; al piano terra stanze con bagno, al secondo piano il salone, al terzo camere. Antistante il ‘rifugio’  un praticello eco-ambientale, anche l’attigua scarpata è stata trasformata in un piccolo frutteto con piante di mele, pere, susine. Il riscaldamento è a pellet, ovviamente caloriferi e acqua calda “.

Si parla spesso e sovente della burocrazia cui bisogna andare incontro, tra leggi, leggine, norme, circolari, disposizioni di cui il Bel Paese vanta il primato europeo. “Ovviamente ci sono i tempi tecnici, i vari passaggi tra Comune, provincia e regione. Non possiamo lamentarci, abbiamo trovato un  motivato, giovane tecnico, il geometra Francesco Meoli, nel sindaco Piero Pelassa disponibilità, impegno, serietà”. Il primo cittadino, ex artigiano, che ha dato il buon esempio, a sua volta, tirandosi su le maniche. Come trucioli.it ha descritto, purtroppo finora in solitario, a Mendatica è stato recuperato un vecchio fienile per far posto ad un grazioso ristorantino da agriturismo, pochi posti a sedere in un ambiente ricco di fascino antico e valorizzazione del ‘vecchio’.

Cosa è mancato di più, in tutti questi anni, alla famiglia onoraria di Monesi di Mendatica. Ancora Cinzia Lanteri, cognome comune nel ponente e nell’entroterra ligure: “La morte di Lino ci ha privati di un punto di riferimento insostituibile. Lui capace di occuparsi di tutto, artigiano tuttofare, 360 giorni all’anno e unico abitante di Monesi. Una perdita non solo per noi abituè, per tutti i proprietari di casa e frequentatori del paesino. Accorreva per ogni evenienza, era il guardiano, anche quando si doveva intervenire per i danni causati da ladruncoli di passaggio. Si poteva ricorrere a lui non solo consegnando le chiavi di casa, quando occorreva riscaldare ed accendere la caldaia prima dell’arrivo”.

Monesi dove da decenni latitano gli investitori, dove i politici di turno fanno a gara a prevedere il ritorno alla valorizzazione come meriterebbe quest’angolo decaduto (commercialmente e turisticamente) dell’Alta Valle Arroscia. C’è persino chi ha avuto la faccia tosta di far promesse durante convegni e tavole rotonde. Qui doveva investire, nella Monesi di Triora, laddove c’era la locomotiva – patrimonio dei Galleani, il potente gruppo imperiese Parodi – Cozzi.  Invece nulla e nessuna informazione su cosa sia accaduto, come stiano le cose con l’edificio dell’ex albergo Redentore. Negli anni ’50 ospitava la famiglia del ministro Paolo Emilio Taviani, l’unico che ha permesso di ottenere finanziamenti milionari per la rete stradale che  unisce provincia di Imperia e di Cuneo in alta quota; c’erano le famiglie Verda – Scajola, è qui che Claudio ha maturato il matrimonio con Maria Teresa, giovanissimi; è qui che aveva acquistato un alloggio, ora venduto, Alessandro Scajola quando era onorevole e trascorreva le vacanze estive. L’albergo Redentore diventato esempio di incuria, pessimo decoro (Trucioli.it ha pubblicato eloquenti foto della vergogna) , ha attraversato un ‘periodo d’oro’ quando era gestito in affitto dalla famiglia del compianto sindaco Guido Lanteri, in cucina la moglie e due zie di Piaggia. Arrivavano clienti dalla Liguria e non solo. Un fiore all’occhiello della buona tavola e dell’ospitalità. Monesi turistica dava lavoro diretto ed indiretto (l’indotto) ad oltre un centinaio di famiglie, tra Briga Alta (CN), Mendatica, Nava di Pornassio, la stessa Ormea, Cosio d’Arroscia fino a Pieve di Teco.

Oggi commuove ascoltare Cinzia Lanteri: “Ho fiducia nel futuro di Monesi, ho fiducia nei giovani, lo frequentano con assiduità, mostrano interesse e amore per il piccolo paradiso anche se non è più la Svizzera delle Alpi Marittime. Ero commossa quando abbiamo scelto di celebrare i nostri 25 anni di matrimonio nella chiesetta che fu dei primi pastori. Un segno di fede, ma soprattutto di speranza, fiducia. Sappiamo che non siamo soli e questo ci da forza”. Avanti con l’ottimismo della ragione in onore dei genitori, dei nonni mendaighini. Oggi sarebbero felici di fronte a Monesi che risorge. Sarà davvero così ? La famiglia Lanteri – De Paolo ci provano, auguri.

Luciano Corrado


L.Corrado

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