Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Ranzi di Pietra Ligure saluta il ‘suo giornalista’. Silenzio, parla la lettera da cuore


Ranzi si ferma per testimoniare il legame con Augusto Rembado, figlio di questa terra. Pietra Ligure è fiera del ‘suo giornalista’ mite e buono. La Riviera savonese e l’entroterra perdono un amico. Tra i colleghi invece c’è chi ti rispetta da vivo e chi ti onora da morto. Chi suona la tromba e chi tace nella coerenza. Chi, nel lavoro, predica bene e razzola male. Chi informa, pur pagato e chi si vende per informare. Chi paga di tasca sua e chi è per il ‘quieto vivere’.  Gughi Rembado il 26 marzo 1987 scriveva “Grazie Luciano….credo di passare a miglior vita….In questi giorni mi sono reso conto che l’amicizia vale più dei contratti e dei soldi…con la serietà e professionalità arrivano risultati e soddisfazioni”. Un collega giovane fulminato da infarto. Il 17 novembre 1995 era accaduto al 32 enne Michele Polcino, a Savona. Vedi a fondo pagina. Leggi anche altro servizio “La lettera da cuore”.

Il 18 febbraio  2015 alle 18,39: “Caro Augusto, scrivo solo a te, non solo perché non potrei rivolgermi a tutti i colleghi che cito nell’articolo, ma credo tu sia il simbolo dei longevi tra i corrispondenti ancora in servizio attivo e permanente, sempre dalla stessa zona....”. Luciano

Il servizio pubblicato da trucioli.it era titolato  (vedi   )”Il Secolo XIX & La Stampa: Hic sunt peones….” del 19 febberaio 2015.

….La ‘palma d’oro’ dei corrispondenti, nel ponente ligure, va attribuita ad Augusto Rembado, il decano, senza tener conto dell’età, 58 anni. Nipote di una figura di spicco, a lungo parroco di Pietra Ligure, non per questo motivo ha percorso i primi passi al Secolo XIX dal novembre 1977. Con un ‘contrattino’ da corrispondente da giugno 1978. Nell’aprile del 1987 ha accolto la proposta della Stampa facendo capo alle redazione di Savona. Si racconta che ‘Gughi’ per gli amici, moderato, riflessivo, origini da onesta e laboriosa famiglia di agricoltori di Ranzi, non abbia mai accolto proposte, persino pressanti, di lasciare la ‘corrispondenza’ (da Spotorno a Borghetto S. Spirito, con entroterra, alta Valbormida esclusa) per un posto al desk in redazione. Con Rembado, giornalista professionista, caso non frequente, collabora da tre decenni la moglie Marina Beltrame, pubblicista, firma abituale sempre su La Stampa, edizione di Savona. Si tenga conto, tra l’altro, che con le edizioni del lunedì, per entrambi i quotidiani e l’aggiornamento del sito web, l’impegno è 7 giorni su 7, quasi da orari no stop. Come la reperibilità via cellulare. E da qualche tempo, se necessario, fanno uso delle nuove tecnologie per scattare foto ed inviarle al giornale…. Luciano Corrado

BRAVO STEFANO PEZZINI ! CON LE CREDENZIALI PER RICORDARE UN COLLEGA

 

UNA LETTERA A LUCIANO CORRADO  (PER NON DIMENTICARE) DEL 26 MARZO 1987

Augusto Rembado e Luciano Lazzari inviavano i loro primi articoli e corrispondenze utilizzando il fax che si trovava nel piccolo ufficio della parrocchia – canonica del centro storico di Pietra Ligure. E dalla redazione del Secolo XIX spesso bisognava chiamare quel numero per farsi rimandare un foglio, arrivato illeggibile; rispondeva con la solita cortesia e scrupolo lo zio monsignor Luigi Rembado. Come non ricordare l’accoglienza a Gughi quando arriva in redazione – c’erano Del Santo, Muda, Basso, Pellissone, Sangalli, Stella, Verrando, Corrado, i compianti Nanni De Marco , Enrico Fabbri, il fotografo Salvatore Gallo – con squisite e profumatissime pesche dei campi di papà ! A completezza e correttezza la citazione, nella lettera, dell’allora secondo (nella storia locale) capo redazione Luciano Angelini, poi condirettore del Secolo XIX, oggi collega pensionato, schivo e riservato.

03/06/1998

Terza edizione del concorso, dedicato anche a Michele Polcino ‹Della Rovere›, i vincitori Premio a una studentessa di Berlino

SAVONA. Il 29 maggio, alle 11, nella sala del terminal si è tenuta la 3a edizione del concorso letterario ‹Della Rovere›, che prevedeva anche una sezione dedicata al giornalista de La Stampa Michele Polcino, scomparso a 32 anni, il 17 novembre ’95. Quest’anno, per la prima volta, il premio, che prevedeva tre borse di studio da 500 mila lire ciascuno, si è esteso anche agli studenti europei che hanno collaborato agli scambi culturali.

Il primo premio di narrativa è stato assegnato ex equo (borsa di studio di 500 mila lire) a Susanna Galanti e a Francesca Botta.

Federica Mei ha vinto il premio di poesia. La borsa di studio ‹Michele Polcino› (500 mila lire) è stata invece attribuita alla studentessa tedesca Ulrike Kuklies, del ginnasio ‹H. Schliemann› di Berlino. Ha scritto un racconto in inglese ‹Is it possible to forget›, dedicato all’orgoglio di essere tedeschi ‹nonostante le colpe dei padri›. La giuria era composta da Domenico Astengo, presidente; dai professori Grazia Robaldo, Maria Luisa Madini e Beniamino Schito).

La preside Gabriella Viganego, ha voluto che quest’anno il premio avesse una dimensione europea. Sono stati ‹segnalati› i racconti di Rosalia Faccinato (‹Ricordo di Liguria›); Roberto Signorello (‹Il tempo di Calypso›) e Valentina Rebella (‹Filosofia›.

La Stampa – Savona


L.Corrado

L.Corrado

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