Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Il libro/ Vercellino, decano dei cronisti savonesi, racconta Nella e la Valbormida


Il ricordo della moglie, la sua vita, rievocata dal marito con un libro di 63 pagine. Caso raro in terra savonese e passato  inosservato. Neppure una recensione. E’  un ‘testamento’ morale, umano, sociale, quello di Remigio Vercellino, 87 anni, decano dei cronisti pubblicisti del ponente. Pioniere e antesignano del giornalismo delle valli liguri e piemontesi. 

Il titolo è nella tradizione della semplicità: “Ricordo di Nella Porro”. Una letterina di accompagnamento  scritta a macchina (ormai disuso strumento di lavoro), con annotazioni a mano. “Pregiomi trasmettere un piccolo libro omaggio in ricordo, nel privato o in biblioteca, dell’esimia casalinga Porro Nella Giuseppina da Dego…..Nella rimane nel pensiero di quanti la conobbero.  Un motto latino remoto afferma ‘Non morirò mai’, riferendosi a persone che si sono distinte per rettitudine nel loro operato di vita, lasciando buoni insegnamenti’.

E’ da fine marzo 2012 che Vercellino ha concluso di inviare copie ad amici e conoscenti.  Difficile immaginare che tutti gli estimatori di questa benemerita famiglia abbiano avuto l’opportunità di leggere, sfogliare, commentare, trarre insegnamento, scoprire pagine di storia locale.

Prima di tutto quella di Vercellino è una testimonianza diretta. In parte un’autobiografia. Un’inesauribile memoria storica di vicende di cronaca vissute. Un saggio collega lo aveva definito, il 4 novembre 2009, il compianto Ivo Pastorino. L’amico Remigio si è impegnato molto nel descrivere gli aspetti sociali della comunità, la tutela delle future generazioni, le sue esortazioni, gli ammonimenti.

Lui Remigio Vercellino ricorda che a Cairo Montenotte e dintorni non era mai esistito un ufficio di corrispondenza  giornalistica e televisiva. Ebbene, ricorda il libro, Nella e Remigio  istituirono un primo ufficio – al piano rialzato del nuovo palazzo di via Colla –  con l’unico cronista attivo a quel tempo nella zona.

E una confidenza. Scrive Vercellino: “Tutto il lavoro di corrispondenza, le notevoli spese sostenute per il telefono (allora non esistevano  nè portatili, nè cellulari) per gli spostamenti con auto propria non sono mai stati riconosciuti dalle amministrazioni dei giornali, solo sporadici  rimborsi e la situazione si è protratta per lunghi anni.  Inizialmente non c’erano le pagine locali, per la trasmissione  delle notizie, degli articoli alla varie testate non vi erano molte possibilità. Per lo più si usava il ‘Fuori Sacco’ postale. Oppure il telefono e dall’altra parte  riceveva uno stenodattilografo o registrato dal dimafono. Le foto importanti si inviano a mezzo taxi”.

Qualche esempio e qualche aspetto positivo citati, grazie anche all’opera di informazione e sensibilizzazione di Vercellino? Interventi di ammodernamento delle statali 29-30 Savona- Torino e Savona-Alessandria, con deviazioni ed accorciamenti del percorso, con svincoli e circonvallazioni, evitando pericolosi attraversamenti dei centri urbani.

Tra i tanti ricordi del vecchio cronista  domina la preziosa ed insostituibile collaborazione della consorte. Lui si recava sul luogo della notizia, lei rimaneva al telefono.  Nella controllava ogni articolo dopo che era stato scritto dal marito per non incorrere in imprecisioni,  causare danni a persone o creare involontari disservizi. Parole di Remigio rimarcate nel suo libro.

E ancora, altre frasi significative dell’impegno profuso. “Sono state seguite con attenzione pure le esigenze del commercio. Dedizione costante era rivolta allo sport, praticato nei vari paesi”. Altra rivelazione: “Le cronache sportive impegnavano  tutta la famiglia, compresa Nella nel ricevere i risultati  delle varie competizioni da trasmettere ai giornali sportivi…..Il triplice lavoro di Remigio (impiegato in Ferrovia, giornalismo ed amministrazione condominiale) ha comportato conseguentemente per Nella impegni gravosi, ma anche grandi soddisfazioni”.

Il ‘ricordo’  affronta il lungo percorso di coppia, comprese le origini famigliari, gioie e dolori, fiori e spine, dell’infanzia, della gioventù, del matrimonio. Lei casalinga, moglie, mamma e nonna. Un brano focalizza un particolare. Nella e Remigio hanno abitato in Valbormida per oltre 50 anni, testimoni del progresso economico e sociale, la trasformazione di un’economia quasi esclusivamente rurale e boschiva ad industriale.  Poi il trasferimento a Savona, prima in Via Walter, poi via Gioberti. Una consolazione non comune. Ricorda Vercellino: “In tutte le località abbiamo convissuto in buona convivenza e rispetto reciproco con i vicini. Impossibile però dimenticare i paesi e le cittadine delle Valli  Bormida e dell’interland ligure-piemontese con particolare predilezione per Dego e Cairo Montenotte”.

Alcune pagine sono riservate a  Nella nel periodo dell’ultima Grande Guerra. Il rapporto che la univa alle sorelle Frassati (famiglia benestante) proprietari di immobili, di un villino a Dego e parco circostante.  In quel periodo Nella Porro, non ancora ventenne, accudiva il bestiame, andava al pascolo, faceva il formaggio ed il burro.

Le sorelle Frassati, rimarca Vercellino nel suo scritto, erano dedite a opere di bene a favore dei più poveri della zona, conducevano un’esistenza all’insegna del risparmio e della morigeratezza. Il loro padre era un impresario ferroviario. Ha costruito, tra l’altro, la linea Acqui.-Genova -. La madre proveniva dalla famiglia Zunino, proprietari terrieri benestanti di Cairo Montenotte. Il Comune di Dego ha intitolato la via che dalla piazza della stazione porta alla tenuta Frassati-Porro.

Il cronista Vercellino ha ripercorso, con la sua innata franchezza, gli anni di matrimonio, i sacrifici, le soddisfazione, le disgrazie, i momenti felici, le soddisfazioni di marito, di padre, di cittadino impegnato nel fare informazione. Il momento in cui, lasciati tutti gli impegni, ha potuto conoscere le giornate da pensionato, il relax. Il conforto del figlio Stefano che era stato assunto, dopo un tirocinio, dalla Banca Popolare di Novara, destinazione Cantù. Qui è rimasto per 6 anni, con i genitori spesso pendolari. Poi per Stefano è arrivato il trasferimento  a Napoli, coltivando la passione di arbitro di calcio, con tappe lungo tutta la penisola, isole comprese. Poi l’arrivo dell’amata nipotina.

In un passaggio Vercellino testimonia che “Nella ha sempre avuto un comportamento sereno e costruttivo,  con grande determinazione nell’affrontare i più spinosi problemi della vita, senza lamentele, con una profonda religiosità personale, non fanatica, distante dalle mode contingenti, senza indulgere sulla superficialità, coltivando i buoni sentimenti senza ridondanti concetti astratti. Nella era nata in una famiglia perbene, di antiche origini deghesi, cresciuta applicando i sani principi inculcati dal padre di ceppo contadino; la madre, nata in una famiglia di piccoli imprenditori, originaria di San Giulia di Dego, già Comune, poi annesso a Dego nel 1929, luogo di residenza della Beata Teresa Bracco.

Nella e Remigio, un matrimonio durato 63 anni, spezzato  da un attacco trombotico e un travagliato ricovero mentre ascoltavano il del telegiornale della sera. Da Savona il ‘118 ‘  dispose di trasferire la paziente al Santa Corona.  Resterà un tormento per Remigio che, nel libro, commenta: “Una distanza di 30 chilometri  perché si asseriva che l’ospedale pietrese è più attrezzato del San Paolo  in caso di apoplessia… E’ stata una scelta opportuna – si domanda – di sera, in autostrada, con il traffico? Viste le tragiche conclusioni  forse sarebbe stato meglio il pronto soccorso del vicino ospedale di Savona per decidere successivamente l’eventuale ricovero in una struttura veramente attrezzata per malati gravissimi”. E conclude : “Ma il senno del poi è inutile… le recriminazioni non servono a nulla dopo che una vita è stata spezzata….Di notte è sopraggiunta una forte emorragia dal naso. Alle nostre domande i sanitari hanno continuato a dare risposte generiche ed evasive. Nel frattempo l’ammalata si è dissanguata e dopo parecchie ore è stata decisa una trasfusione. Abbiamo cercato invano, in quella drammatica situazione, un responsabile o il primario del reparto per un eventuale trasferimento in una struttura specializzata in grado di salvarle la vita…La mattina seguente la tragica comunicazione dal reparto di Pietra Ligure, Nella era dececuta forse senza conforti medici e religiosi, cui aveva sempre tenuto. Con mio figlio avremmo voluto essere presenti nel momento del decesso…”.

Le ultime parole del volumetto: ” Cara Nella, stai certa che Remigio ed i tuoi cari non ti dimenticheranno mai”.  Dopo quel novembre 2009, la scelta di dedicarle il libro-ricordo. Per Remigio il modo migliore per tramandare ai posteri la figura di questa donna, negli aspetti magari poco noti, ma ‘umanamente eccelsi. Un’aureola di beatitudine nel novero dei semplici costruttori di un mondo migliore’.

L. Cor.

LA SCHEDA DI REMIGIO VERCELLINO

E’ nato il 24 gennaio 1925. Giornalista pubblicista dal 1946, iscritto all’Ordine dei Giornalisti Liguri con delibera del 15 giugno 1959.  Un albo che ci ricorda anche personaggi di spicco ed apprezzati non solo in Liguria, quali Paolo Emilio Taviani (classe 1912, più volte ministro della Repubblica), Carlo Russo (di Savona, pure ministro), Vittorio Uckmar (Genova, vivente, scrittore, docente universitario, tra i più quotati fiscalisti d’Italia), l’indimenticabile corrispondente da Savona de L’Unità, Fausto Buffarello; il prof, Fausto Cuocolo (classe 1930), Osvaldo Contestabile (1924, Imperia, originario di Pornassio); Carmelo Nello Cerisola (1924, Savona); Mario Beniscelli (1917, Alassio).

Remigio Vercellino è stato tra i fondatori (primi anni ’70) dell’Associazione Giornalisti, sezione di Savona. Negli anni corrispondente per Corriere della Sera, La Stampa, Rai Radio Televisione Italiana-sede Liguria, ANSA, Stampa Sera, Gazzetta del Popolo, Il Secolo XIX, Corriere Mercantile, Corriere del Pomeriggio, Gazzetta del Lunedì, Il Lavoro, Il Nuovo Cittadino, Tutto Sport,  Giornale Nazionale Sindacato della Scuola, Risalire, Alta Val Bormida. Ha svolto attività di arbitro e dirigente FIGC, settore ligure dilettanti.


L.Corrado

L.Corrado

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