Alla 35.ma edizione del Premio Anthia (Libro dell’Anno) l’Associazione Amici di Peagna ha ‘incoronato’ un vincitore davvero straordinario, Maurizio Maggiani scrittore e giornalista, nato a Castelnuovo Magra, 65 anni il prossimo 1° ottobre. Ha presentato il libro Il Romanzo della Nazione. Premiato con un vaso molto speciale contenente pesci in ceramica, manco a dirlo opera di Fabio Taramasco del Circolo artisti e ceramisti di Albissola, presente sul palco d’onore con il presidente Antonio Richeri. Il dr. Stefano Roascio, presidente della benemerita associazione, ha fatto gli onori della serata.
DESCRIZIONE DEL LIBRO EDITO DA FELTRINELLI – “Siamo storie, siamo le storie a cui abbiamo appartenuto, siamo le storie che abbiamo ascoltato. E infatti Maggiani ascolta. Ascolta il fiume di voci che si leva nel canto della nazione che avremmo potuto essere e che non siamo, le voci di un popolo rifluito dentro l’immaterialità della memoria. Si insinua nelle pieghe della vita apparentemente ordinaria dei suoi personaggi e racconta. Racconta di una madre e di un padre che si spengono portando con sé, prima nella smemoratezza e poi nella morte, un mondo di certezze molto concrete: la cura delle cose, della casa, dei rapporti parentali. Rammenta la fatica giusta (e ingiusta) di procurarsi il pane e di stare appresso a sogni accesi poco più in là, nella lotta politica, nella piana assolata quando arriva la notizia della morte di Togliatti. Racconta, allestendo un maestoso teatro narrativo, della costruzione dell’Arsenale Militare: un cantiere immenso, ribollente, dove accorrono a lavorare ingegneri e manovali, medici e marinai, ergastolani e rivoluzionari, cannonieri e fonditori, inventori e profeti, cuoche e ricamatrici, per spingere avanti destini comuni, avventure comuni, speranze in comune. Racconta di come si diventa grandi e di come si fondano speranze quando le speranze sono finite. Mai si era guardato negli occhi di un padre così a fondo per domandare una sorta di muto perdono, più grande della vita. Nella mitica contea di Maurizio Maggiani ci siamo tutti, a misurare quanto siamo stati, o meno, ‘fondatori di nazioni’.”