Fino al 2 febbraio, nell’ambito di Vetrine d’artista, espone Riccardo Accarini, corso Italia, sede Carisa- Carige. All’atelier Gulli esposizione, sino al 31 gennaio, di Oreste Egardo Rossi. L’attore ligure Stefano Simondo ha il suo nuovo canale. Altra tappa del calendario teatrale a San Giorgio di Albenga con la serata ‘I fastidi dell’avvocato Pertega’ e la presentazione di Silvia Bazzano. Trama e i protagonisti.
Fino al 2 febbraio, per Vetrine d’artista (CRS di Corso Italia, a Savona, Gruppo Carige) espone Riccardo ACCARINI. Sono otto anni almeno che, mese dopo mese, le Vetrine, ora sono tre, della sede centrale della Cassa di Risparmio di Savona- Gruppo Carige, ospitano collages, fotografie, olii su tela di Artisti noti e meno noti, tutti legati, associati all’Associazione “Aiofli” di Savona che anche nel 2016 ha ottenuto di poter nuovamente svolgere tale iniziativa, sempre molto vista e che riceve numerose attestazioni di plauso (si ringrazia la Direzione Carige che ha approvato il nostro progetto per l’anno 2016).
Iniziamo proponendo l’opera di Riccardo ACCARINI.
I suoi messaggi sono legati al suo vissuto di designer, ed al tempo della sua vita contemporanea. Dal mondo virtuale, al cibernetico, alla geometria intesa quale orizzonte del progetto, sia esso architettonico sia artistico, opera nel settore della comunicazione con segno creativo molto originale, prima come professionista, ora come libero artista con ricerche sui materiali (quelli di riciclo, la cromoplastica). La sua verità non abita l’apparenza, ma la verità dell’uomo di oggi, forse non ancora del tutto sicuro del nuovo modo di comunicare globale, in cerca, continuamente, di sé. Così le forme, sì geometriche, a volte con spigoli accentuati, altre più arrotondate creano i volti contemporanei di Uomini tuttora in evoluzione, sorta di androidi così cari al cinema contemporaneo, all’animazione. La comunicazione, impersonale ma per questo universale, è fatta con bottoni, vecchi dischetti da computer, fibbie, che vanno a distillare ed esplorare lavori sospesi tra sgomento, forse angoscia, denuncia, smarrimento. A ben guardare le sue opere sono ricche di elementi tutti da indagare in un ambiente asettico che, forse, ha perso l’antica sacralità del comunicare vis a vis, lasciando da parte un certo compiacimento estetizzante per andare dentro, oltre, la civiltà del duemila. Opere che, in un certo senso, sono lo specchio del mondo odierno, grazie a colori vivaci, incandescenti, violenti, freddi e complementari che attraversano l’osservatore, anche se lo stesso non vuole, verso una libertà ricercata, così come la speranza per una comunicazione più condivisa e di pace.
All’Atelier Gulli, C.so Italia 201r, Savona, la personale dell’artista ORESTE EDGARDO ROSSI: la mostra insieme al Maestro proseguirà fino al 31 Gennaio 2016.
ORESTE EDGARDO ROSSI
Signore e signori visitatori, godiamoci l’occasione! Non è frequente incontrare Oreste Rossi. Gli appuntamenti con la sua opera sono sempre molto ponderati, motivati, anche un poco “sofferti” perché la sua persona schiva non ama gettarsi superficialmente tra il pubblico, proprio per il grande rispetto verso quel pubblico con il quale – è un dato di fatto – le sue pagine pittoriche e grafiche riescono a stabilire un sincero rapporto di confidenza. Il punto di forza di Oreste Edgardo Rossi è “lo stile Rossi” netto, persuasivo. Inconfondibile. La sua facilità d’espressione è sostanziata da una applicazione continua e concentrata, mai inquinata da atteggiamenti volubili o da imprese superficiali.
E’ chiaro che disegnare diventa per Oreste E. Rossi il modo di stabilire un dialogo intenso e articolato con ciò che osserva, per immettere dentro una forma racchiusa nei segni l’estensione della sua capacità percettiva. Intuire, percepire, afferrare, assorbire, ridefinire prima di disegnare: è il talento di Oreste Rossi. Certamente un talento naturale che occorre possedere, per poterlo affinare anche in piena autonomia, da autodidatta. Inizialmente a guidare la mano di Oreste Rossi è stato l’istinto, la pura gioia di disegnare che diventerà, stagione dopo stagione, sapienza del segno. Senza mai affievolire la freschezza dell’entusiasmo. Gli oggetti, i volti, le figure hanno, nella potenza della linea, un comune denominatore che l’artista applica anche ad un altro campo d’indagine: la composizione. Le composizioni di Oreste E. Rossi sono un mistero di incontri casuali che originano perfetti rapporti tra volumi, dove l’artista mette in campo il catalogo della sua memoria, sicché, in primo piano sul quadro ci può stare una scarpa, ma non una qualunque, proprio quella “scarpaccia” da contadino presa dall’album della sua infanzia vissuta nel paese di Cartosio. Così come si può intravedere un gancio salvato dalle macerie dell’Ilva di Savona dove l’autore ha lavorato con le mansioni di disegnatore meccanico.
Il punto di partenza è sempre la percezione di luci e ombre, l’intercettazione di pieni e vuoti che porta l’artista ad assemblare dentro l’ossimoro di “caos ordinato” oggetti, figure, elementi naturalistici. Nella visione dell’insieme, il bizzarro, talvolta caotico, accostamento di forme non risulta affatto concitato, ma si deposita sulla superficie della tela con sapiente equilibrio. Significa che l’artista governa lo spazio della tela con lucidità. Imprime all’opera la sua regia. Arriva a formulare, collegando dettagli, una struttura narrativa che non si impone contenuti predefiniti, ma li trova nel suo divenire. Si tratta di composizioni che non richiedono una lettura: vanno esplorate. L’artista mette alla prova l’occhio di chi si trova davanti al quadro perché lo sguardo del pubblico non può limitarsi a scorrere l’opera, deve entrare dentro la composizione, catturare i suggerimenti, seguire le tracce, gli indizi per intuire una trama. E lasciarsi cogliere dal fascino di un racconto in flashback.
Maria Teresa Castellana
( scrittore d’arte)
STEFANO SIMONDO, attore ligure
Stefano Simondo (nella foto) , attore ligure, ha il suo nuovo canale ufficiale YouTube sul quale poter seguire le novità e i progetti dell’attore. Tra le sue partecipazioni più importanti ricordiamo la soap opera “Vivere“, la sit-com “Love Bugs 2” oltre alle fiction “Medicina Generale 2“, “Caterina e le sue figlie 2“, “I liceali 2“, “Butta la luna 2“, E-Band, nel film “Volevo solo vivere, Treno 8017 ultima fermata” e nel film “La vera storia di Mamma Lucia“.