Da ormai decani (57 anni di professione da dipendente poi pensionato in attesa dell’ultima chiamata per la sacra dimora di Mendatica) non abbiamo mai coltivato simpatie per chi, ritenendosi diffamato e con tanto di sentenza, chiede dei risarcimenti monetari. Simbolici esclusi a favore di un’associazione senza scopo di lucro. Ancor meno rivalersi fino all’asta giudiziaria.

Siamo stati tentati dopo quanto apparso sul Secolo XIX, cioè la condanna ad una maxi risarcimento del blogger, ora ex Marco Ballestra – cittadino di Ventimiglia, apicoltore pure sulle Alpi Liguri- del quale abbiamo apprezzato, ma non sempre condiviso articoli di denuncia di presunto o vero malaffare. Lotta senza quartiere alle infiltrazioni mafiose nel ponente di cui tanto si è scritto e con sequenza di arresti e condanne.
Siamo stati tentati, inizialmente, di scrivere un personale commento, poi abbiamo rinunciato. Lo facciamo ora dopo aver letto un post dallo stile franco ed inconfondibile di Marco che non era giornalista, anche se meritava il titolo ad honorem perchè lo praticava da volontario. Purtroppo alcuni suoi sostenitori, giornalisti e blogger in primis, pare abbiano finito per dimenticarlo. A meno che ci sia sfuggita la lettura. Ma è solo una semplice considerazione. Nulla di più.
Non vogliamo entrare nel merito di processi passati, o meno, in giudicato, in sede penale, sia civile con sentenze (analiticamente motivate) e ordinanze (sommariamente motivate). Il giudice applica le leggi anche esercitando discrezionalità. In 34 anni di cronista di giudiziaria e ora da coordinatore di un blog che non accetta pubblicità alcuna, scritto solo da volontari, abbiamo vissuto e viviamo molte ‘verità contrapposte’, ‘disuguaglianze’ anche di fronte a ‘La legge uguale per tutti’. Difficile dimenticare, da significativo esempio, quando un amico difensore confidava al cronista che ‘il mio cliente è colpevole, ma il mio dovere è difenderlo, comunque vada…’. E poi vederlo assolto. Oppure l’esatto contrario, innocente, per il legale, ma condannato. Con alterne vice in appello, se appellante.
E’ vero che ognuno di noi risponde alla propria coscienza. Marco si accaniva, qualche volta esagerava? E’ probabile, non agiva mai per i propri interessi, o per partito preso o con mandanti alle spalle. Accusava chi non lo meritava? Può accadere, non è raro (errare humanum est…Un popolare assioma filosofico). Pensiamo che a volte non sia giusto ‘porgere l’altra guancia’. Ebbene di fronte al ‘caso giudiziario Ballestra‘, nei panni dei suoi ‘rivali’ (possiamo definirli così?) non andremo orgogliosi di ‘umano accanimento’. Non solo perché si finisce per mettere sul lastrico, alla fame, un cittadino colto e battagliero, spesso simpaticone, che non faceva sconti, ora colpevole di ‘diffamazione’ via social. Siamo e saremo, per quanto sul viale del tramonto, sempre dalla parte dei più deboli. Contro di loro, la nostra umile storia di vita, ha insegnato che accanirsi non porta fortuna. Siamo testimoni viventi, a questo proposito, di parecchie realtà. (Luciano Corrado).
Pagina facebook di Marco Ballestra apicoltore per vocazione
“IO CONDANNATO A RISARCIRE CHI HA TITOLO DIVERSO HA GOVERNATO VENTIMIGLIA NEL 2008. HO SBAGLIATO. ADESSO POTETE STRITOLARMI. ABBIATE COMPASSIONE….”

