“Un mare … di ricordi” fotografici e non solo. Mostra personale di Roberto Croce a Noli.
di Giovanni Toso
Sabato 14 dicembre la ‘Fondazione culturale S. Antonio’ ha inaugurato nella sua settecentesca sede (Via Suor Letizia 27) la mostra ‘Un mare … di ricordi’ sulla Noli della pesca nel secolo scorso con gli splendidi scatti di Roberto Croce e altre immagini antiche da lui raccolte e restaurate.
Le foto e i video esposti risalgono agli anni ’70, quando il fotografo chiavarese si trasferì a Noli, divenendo parte della comunità nolese.
Croce si appassionò alla pesca e all’ambiente marinaro, divenendo esperto pescatore, da cui fu coniato per lui il soprannome di ‘pesco-grafo” da Claudio Lippi in una lontana trasmissione televisiva.
Soprattutto, Roberto è un caro amico per tanti Nolesi!
Un grande professionista dell’ imaging: abile nel combinare in modo geniale la sua sensibilità artistica e personale, la profonda conoscenza dei soggetti e degli ambienti, il perfetto dominio delle tecniche di ripresa ed elaborazione delle immagini.
Le sue 70 foto esposte nella mostra raffigurano magnifici paesaggi marini, intense scene di pesca, diurna e notturna, e molti ritratti di noti personaggi, che hanno caratterizzato Noli negli ultimi anni dell’epopea millenaria della pesca e del vivere il mare.
Roberto aveva compreso come Noli stesse andando verso un radicale mutamento socioeconomico con la scomparsa del tradizionale mondo dei pescatori e si attivò da subito, nel recuperare le vecchie foto disponibili tra le tradizionali famiglie nolesi.
L’obiettivo era di salvare le testimonianze e il ricordo dell’autentica Noli di inizio XX secolo: non molto differente da quella dei secoli passati!
A quelle immagini antiche aggiunse nel tempo le sue molte ‘visioni’ di Noli e dei Nolesi dall’angolo dell’artista outsider e dell’ insider nel medesimo momento.
Tecnicamente le foto, poetiche e scollegate dalla realtà grazie al bianco e nero, sono caratterizzate dall’uso di varie focali per giocare con la profondità di campo, dalla capacità di cogliere l’attimo fuggente panorami idilliaci e ritratti intensi, dall’attento studio delle inquadrature … Nessun filtro, o correttore elettronico … solo amore per i soggetti e sapienza fotografica.
L’esposizione nelle sale al piano terra e al 1° piano è una straordinaria passeggiata in una Noli, che ormai non c’è più, come le persone e le usanze riprese, ma è ancora ben viva e presente nei ricordi in tutti noi.
Roberto, rimasto legato affettivamente a quei momenti e a quegli uomini e donne, ha consapevolmente voluto rendere ‘quella Noli’ immortale! … e la Fondazione culturale S. Antonio lo ha ringraziato con questa mostra e con un caldo abbraccio collettivo.
Si è registrato un grande successo di pubblico: numeroso in tutti gli spazi, commosso e divertito dai sagaci racconti e aneddoti di Croce, tornato a Noli e accolto da tanti amici.
Sono stati molto apprezzati dai visitatori anche i preziosi modellini delle reti da pesca in uso a Noli, realizzati in modo fedele da un pescatore nolese oltre cinquant’anni fa, esposti nelle sale assieme a molti altri attrezzi tipici delle attività marinare.
Come Presidente della Fondazione Giovanni Toso ho introdotto l’evento, tracciando anche un bilancio delle varie attività sviluppate nel 2024, seguito da un saluto del Sindaco Ambrogio Repetto.
La Mostra riaprirà i battenti sabato 21 e resterà visibile fino al 6 gennaio dalle 10.00 alle 12.30 (esclusi Natale e Capodanno).
Ricordiamo, a completamento del profilo di Roberto Croce, le sue due onorificenze:
– Medaglia d’oro al Valore Civile: per aver salvato una persona sul punto di annegare al largo di Capo Noli con altri due nolesi il 26 giugno1980.
– Cittadinanza onoraria di Noli: con la motivazione “figura di elevato spessore morale e professionale, che si è distinto, per aver contribuito alla promozione ed alla diffusione della cultura e della storia della popolazione nolese, raccontando Noli con le sue fotografie ed i suoi ambienti, la Sua vita sociale ed i suoi personaggi più caratteristici e per aver raccolto un patrimonio inestimabile di documentazione fotografica della nostra città”.
Giovanni Toso