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Liguria e Basso Piemonte

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Genova e Savona. Chiuse le porte ai giornalisti dai commissari dei porti


Porti di Genova e Savona, i commissari di Palazzo San Giorgio da oltre due mesi evitano i giornalisti. L’Assostampa Ligure: “Atteggiamento inaccettabile da chi gestisce un ente pubblico”.

Comunicato stampa – I due commissari dei porti di Genova e Savona, l’ammiraglio Massimo Seno e il professor Alberto Maria

L’ammiraglio Massimo Seno

Benedetti, evitano di incontrare i rappresentanti dei giornalisti liguri da oltre due mesi, ovvero dal 9 settembre scorso quando una richiesta di incontro è stata inviata ai vertici dell’Autorità di sistema portuale del Mar Ligure Occidentale.

Il prof. Alberto Maria Benedetti

Non solo: sono ormai quotidiane le lamentele da parte dei giornalisti liguri impossibilitati a svolgere il proprio lavoro perché non riescono ad ottenere risposte dai vertici di Palazzo San Giorgio su argomenti che riguardano le numerose attività portate avanti dall’ente pubblico che amministra e controlla il più grande sistema portuale italiano.

Per l’Associazione Ligure dei Giornalisti si tratta di un atteggiamento totalmente inaccettabile: un comportamento che non solo va contro il diritto di cronaca ma anche contro il sacrosanto diritto dei cittadini ad essere informati.
“Qualche giorno fa – denuncia Matteo Dell’Antico, segretario dell’Associazione Ligure dei Giornalisti – siamo arrivati all’assurdo con la convocazione, da parte dell’Authority, di una conferenza stampa dove ai giornalisti è stato chiesto di fare sì domande ma solo ed esclusivamente via mail e tre giorni prima della data di convocazione della conferenza. Come se tutto questo non bastasse, la stessa conferenza è stata poi annullata poche ore prima dell’inizio.

I giornalisti meritano rispetto così come lo meritano i cittadini. Per questo motivo continueremo a denunciare, come abbiamo sempre fatto, atteggiamenti di questo tipo che non solo vanno contro le più elementari regole di buona educazione ma impediscono agli organi di stampa di svolgere il proprio lavoro”.


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