Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

Settimanale d’informazione senza pubblicità, indipendente e non a scopo di lucro Tel. 350.1018572 blog@trucioli.it

Spotorno settant’anni dopo. Il film ‘La spiaggia’ accende l’entusiasmo


Il film “La spiaggia” accende l’entusiasmo di Spotorno, settant’anni dopo. Una mostra fino al 5 maggio, un docu-film della Ferrania Film e un trailer di presentazione.

di Ezio Marinoni

La locandina del Film che risale al 1954

Fino al 5 maggio, in occasione del 70° anniversario dalla distribuzione del film “La Spiaggia” di Alberto Lattuada, presso la Sala espositiva dell’ex Hotel Palace (via Aurelia 121, Spotorno) è possibile visitare la mostra fotografica “LA SPIAGGIA E GLI SPOTORNESI” realizzata a cura del Circolo Culturale Pontorno ODV. L’ingresso è libero, apertura tutti i giorni dalle 16.30 alle 22.

Il Palace di Spotorno

Si può fare un suggestivo tuffo nel passato di un piccolo angolo di Riviera Ligure e godersi il clima e l’ambiente di quel tempo, così lontano dal nostro, eppure con tante somiglianze e problemi che si assomigliano, a partire dalle ingiustizie sociali e dalle differenze di classe, in un tempo in cui “l’ascensore sociale” che ha mosso l’Italia per decenni sembra essersi fermato.

Come avevamo annunciato su questa testata (https://trucioli.it/2024/04/25/settantesimo-anniversario-del-film-la-spiaggia-26-aprile-2024-a-spotorno-ex-hotel-palace/) lo scorso 26 aprile, nel locale attiguo alla Sala espositiva dell’ex Hotel Palace, si è svolta una cerimonia, non soltanto rievocativa, per il settantesimo anniversario della prima proiezione del film.

L’evento era organizzato dal citato Circolo Culturale Pontorno ODV, in collaborazione con il Ferrania Film Museum, con il Patrocinio del Comune di Spotorno e della Fondazione De Mari di Savona. Durante il pomeriggio è stato presentato il libro “Ferraniacolor”, un romanzo di Paolo Ghelfi dedicato a quegli avvenimenti.

Il film “La Spiaggia” è stato realizzato in gran parte a Spotorno (con inserti di Finale, Varigotti e Noli) come una vicenda collettiva dell’estate del 1953; è una tra le prime opere girate con una innovativa pellicola a colori realizzata dall’azienda Ferrania di Cairo Montenotte. Nell’occasione dell’anniversario, è stato prodotto un documentario che raccoglie le testimonianze di quella particolare vicenda, che ha coinvolto e messo insieme la comunità del paese rivierasco e i tecnici dell’azienda, dal titolo emblematico “Il colore dei sogni”.

Il materiale presente in mostra è cospicuo e variegato: locandine del film, due copie di disegni di Gigetto Novaro ispirati dal film, la pubblicazione curata dal Comune di Spotorno in occasione del quarantennale; un macchinario della Ferrania; alcuni numeri di Gente dedicati ai protagonisti, uno è aperto all’articolo che racconta la fine misteriosa di Martine Carol (1).

Il Sindaco Mattia Fiorini, Paolo Ghelfi e Alessandro Bechis

Il giornalista e conduttore televisivo Gilberto Volpara coordina l’evento e intervista i partecipanti. In apertura, pone l’accento su Spotorno e la Val Bormida che, contraddicendo una nomea “ligure”, hanno fatto squadra, oggi come settant’anni fa.

Il Sindaco di Spotorno, Mattia Fiorini, valorizza un’epopea durata 80 giorni, come un celebre romanzo di Jules Verne, e la coesione di territorio “ante litteram”: a Spotorno si gira un film, prodotto da un’azienda di carcare. Il solco tracciato da “Pontorno” e dal finto Sindaco di allora (Raf Vallone) ci aiuta a ricordare e a capire dove andare, come fare sintesi per far crescere il paese.

Il giornalista Paolo Ghelfi spiega l’idea e la genesi del progetto, in cui si è voluto ripercorrere un preciso momento storico e sociale, in cui un piccolo borgo ligure diventa una Cinecittà in viaggio; l’idea lo ha condotto alla realizzazione del docu-film “Il colore dei sogni” e del romanzo “Ferraniacolor”.

Bruno Marengo, Sindaco di Spotorno dal 2004 al 2009, interviene per il Circolo Culturale Pontorno, ispirato dal nome di fantasia di Spotorno nel film “La spiaggia” e dal lavoro dello storico locale Giuliano Cerutti. Ricorda il quarantennale, all’epoca della Giunta del Sindaco Matteo Ravera, che vede arrivare in paese ospiti e celebrità, fra cui Mario Carotenuto, per un convegno dal quale si è ricavato un volume dedicato.

Alessandro Bechis rappresenta il Ferrania Film Museum, cornice espositiva di una gloriosa storia industriale. 3 M è stata una eccellenza del tempo, sempre in competizione con giganti mondiali, e Ferrania Color si contrapponeva al Technicolor.

Gilberto Volpara, Tatti Sanguineti e Bruno Marengo

Per il critico cinematografico Tatti Sanguineti è un ritorno a casa, nell’albergo progettato da suo zio Gaetano Sanguineti. A suo parere, le avventure e disavventure di questo film, prodotto di eccellenza tra commedia drammatica all’italiana e atto di denuncia sociale, non sono finite, in quanto non è mai stato trasmesso in televisione.

Il documentario “Il colore dei sogni”, dopo la prima visione di Spotorno, verrà utilizzato il 5 maggio prossimo, in occasione di una Giornata FAI (Fondo Ambiente Italiano) al Ferrania Film Museum, aperto dalle 14.30 alle 18.00, in via Luigi Baccino Ospedale; dopo tale data, sarà liberamente disponibile in rete.

Nel filmato, Pinuccio Bausone, Presidente di Pontorno, testimonia che alle comparse si dava una paga di 1.000 lire al giorno, un importo molto elevato per l’epoca. Prezioso l’intervento di Giuseppe Valente, in quell’Hotel Palace da favola, che interpreta lo stesso ruolo nel film, come alcuni altri spotornesi.

La prima proiezione de “La spiaggia” avviene a Milano, il 25 febbraio 1954, al Manzoni, secondo film a colori dopo “Totò a colori”.

Nello stesso il film arriva a Spotorno, al cinema Mignon (non più esistente), vietato ai minori di anni 16 (forse per il bikini della giovanissima Valeria Moriconi o per la sua doccia sulla spiaggia). Ed è ancora Bruno Marengo a ricordare la delusione di una generazione, i giovani e i giovanissimi che erano stati coinvolti nelle riprese, impossibilitati a visionare la pellicola in cui essi stessi comparivano. Una ulteriore contraddizione di quella società piccolo borghese che doveva ancora crescere molto, prima di arrivare alle conquiste sociali degli Anni Sessanta; come dimostra la trama del film di Lattuada, che intende denunciare perbenismo e ipocrisia sociale.

La trama del film. Anna Maria Mentorsi (Martine Carol) decide di recarsi in Liguria con la figlioletta Caterina per una breve vacanza estiva, sul treno che la conduce verso l’immaginaria località di Terrazzi, viene convinta da un simpatico signore, che si rivelerà essere Silvio (Raf Vallone), sindaco di Pontorno, altro nome di fantasia, a non scendere a Terrazzi e ad alloggiare in un elegante hotel di Pontorno (l’Hotel Palace).

Creduta una vedova perbene, è dapprima accettata dagli altri clienti dell’hotel e dai frequentatori dello stabilimento balneare; quando si scopre il suo mestiere di prostituta, le si fa il vuoto intorno. Il sindaco cerca di aiutarla, ma non riesce a contrastare l’ipocrisia ed il perbenismo imperanti, fra i concittadini e i villeggianti. L’unica soluzione per Anna Maria si rivela quella di accompagnarsi all’anziano miliardario locale Chiastrino, invidiato e adulato da tutti, che le offre con disinteresse la sua solidarietà e protezione.

Il soggetto del film prende spunto da un fatto vero, accaduto agli inizi degli Anni Cinquanta in una spiaggia di Alassio. La sceneggiatura è di Rodolfo Sonego, con contributi di Luigi Malerba e di Charles Spaak; la fotografia è di Mario Craveri, Titanus la produzione.

Fra le comparse locali, troviamo: l’anziano pescatore di Varigotti “Maso” (Tommaso “Maso” Cerisola 1871-1964), un personaggio caratteristico del luogo; il cameriere coi baffetti, Giovanni Bonasera, e il bagnino Ugo Garzoglio interpretano se stessi; Anita Giudice Bertolotto è cameriera ai piani del Palace e, i fratelli Franco e Placido Uberto al Bar Sirio; Vincenzo Esposito, in realtà agente municipale a Spotorno, nel film appare in veste di appuntato dei Carabinieri, che controlla le credenziale della prostituta fuori residenza.

Due curiosità, infine: nella partita a pallone giocata dietro l’Hotel Esperia, Raf Vallone fa ricorso al suo passato di calciatore professionista; la scena della pioggia sulla spiaggia, con i bagnanti che si rifugiano al Sirio, è stata provocata dai pompieri, in un periodo di siccità.

Il film è stato in seguito selezionato tra i 100 film italiani da salvare.

Per questa occasione sono stati realizzati ben due trailers di promozione. Il primo è del Circolo Pontorno, visibile sul sito https://www.spesturno.it/ nella sezione “news”; il secondo, e già citato, a cura della Ferrania Color, è disponibile al link https://www.youtube.com/watch?v=8IVECPuvyKk

Non ci resta che augurare una buona visione e un buon viaggio a Spotorno, a chi vorrà conoscere i luoghi del film.

Ezio Marinoni

Note

  1. Martine Carol viene trovata morta il 6 febbraio 1967, all’età di 46 anni, in una camera dell’Hôtel de Paris di Montecarlo. Vi saranno molte voci, non confermate, su un possibile suicidio; la causa del decesso verrà ufficialmente attribuita ad un attacco cardiaco.

mmm


Avatar

Ezio Marinoni

Torna in alto