Il Secolo XIX ha pubblicato un interessante ed approfondito commento a proposto di Balneari & Bolkestein a firma di uno dei maggiori esperti italiani di Diritto comunitario, l’avv. Giuseppe Giacomini di Genova. Per anni si è letto e scritto di tutto e di più. Con i partiti di destra (e i loro sostenitori stampa e Tv) tenacemente schierati con una categoria indicata tra le maggiori lobby del Bel Paese. E la Liguria non fa eccezione.
Una risorsa importante per l’economia, i posti di lavoro, il turismo balneare, con titolari di concessioni che non sempre rappresentano singoli nuclei famigliari. Si pensi al gruppo UnipolSai (proprietario di uno dei più moderni porti turistici d’italia che può contare forse sulla più estesa spiaggia della provincia). Oppure a tre spiagge unificate e che appartengono ad una famiglia di industriali al vertice mondiale di produzioni del cerchioni per automezzi.
E acquistare una spiaggia per alcuni investitori ha significato un considerevole investimento. Non sono pochi neppure coloro che hanno speso importanti risorse per l’ammodernamento delle strutture che non sono soltanto sdraio e lettini. E hanno tutte le ragioni di non essere penalizzati. Ci sono inoltre gli spazi ed attrezzature per bar, ristoranti, pizzerie, ‘zone giochi’. Attività spesso vengono date in affitto dai titolari di concessioni. Ci sono da affrontare danni ed insidie delle mareggiate sempre più devastanti e per la protezione si sono già spesi miliardi da parte delle Regioni e dei comuni.
Non sono molte decine, in provincia di Savona, le spiagge (con i loro pubblici esercizi) usufruibili ai clienti tutto l’anno. La stagione di lavoro si aggira sui 4 mesi, con picchi nei fine settimana e da tutto esaurito. Non è una novità il tema dei ‘canoni demaniali’ da cui lo Stato ricava le briciole (100 milioni nell’intero Paese) rispetto al gettito miliardario dei gestori. Molti dei quali risparmiano nella ‘ricevuta fiscale’. Il governo Meloni ha davvero ritoccato del 25% i canoni come si è ascoltato in una trasmissione televisiva di Mediaset (la 4) per bocca di una sottosegretario della Lega di Salvini ?
La classifica dell’evasione fiscale in Italia favorisce anche gli stabilimenti balneari nella totale noncuranza dei più (vedi dichiarazioni a La 7 di Gianrico Carofiglio ex magistrato e scrittore). Si tratta di 90-100 miliardi che sarebbero utilissimi alla collassata Sanità pubblica, alla ricerca, alla scuola, più equità fiscale, più personale a coprire i posti vacanti in organico in settori importanti, quali carceri, ispettorati del lavoro, uffici giudiziari e per disincentivare le fughe all’estero di migliaia e migliaia di giovani laureati alla ricerca di salari più dignitosi. Luca Sommi giornalista de Il Fatto Quotidiano a La 7 ha dichiarato che in Spagna lo stato incassa dai balneari 10 miliardi.
IL SECOLO XIX DEL 20 NOVEMBRE 2023
BALNEARI, POSSIBILE SALVARE LE PICCOLE IMPRESE
di Giuseppe M. Giacomini
La ormai annosa controversia sulle spiagge e sull’applicazione inevitabile della direttiva Bolkestein (2006/123/CE) sta arrivando al punto di non ritorno. Solo modificando approccio, sia pure in zona estrema, può essere ancora possibile affrontare tecnicamente il problema e “salvare” le imprese medio-piccole-micro di balneazione. Si può partire dal “Parere motivato” che il 16 novembre la Commissione Ue ha notificato all’Italia nell’ambito della procedura di infrazione aperta nel 2020 (INFR 2020/4118). Senza dilungarsi su un percorso procedurale estremamente complesso, basti qui ricordare che una prima procedura di infrazione era stata aperta nel lontano 2009 per la mancata attuazione della Direttiva Bolkestein del 2006. La Direttiva fu quindi recepita col Decreto legislativo 59/2010 ma in concreto non venne attuata. Di fatto, si è infatti proseguito col sistema delle proroghe, a partire dalla Legge di bilancio 145/2018 che addirittura ne Lestendeva la durata fino al 31 dicembre 2033.
Balneari, Fiba Confesercenti: «Nessuna scarsità della risorsa, ora cambiare la norma»
«Dalla mappatura è emerso con chiarezza che, per quanto riguarda il demanio marittimo e le spiagge in particolare, non sussiste alcuna scarsità della risorsa. Ora si arrivi, in tempi brevi, a una nuova norma che tenga in considerazione questo fatto». Così Maurizio Rustignoli, presidente nazionale di Fiba Confesercenti, l’associazione che riunisce gli stabilimenti balneari aderenti alla confederazione, a margine dell’incontro svoltosi oggi, venerdì 5 ottobre, in sede di presidenza del Consiglio dei ministri, alla presenza dei rappresentanti dei ministeri interessati e delle sigle del settore.
«Finalmente – prosegue Rustignoli – l’importante lavoro svolto dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ci permette, dopo ben quindici anni, di avere una mappatura ufficiale, assolutamente indispensabile per una corretta applicazione della direttiva Bolkestein. Riteniamo che ora sia fondamentale elaborare rapidamente una bozza di normativa basata sui dati della mappatura e, contemporaneamente, avviare una nuova programmazione del demanio marittimo. Siamo pienamente fiduciosi che sia possibile raggiungere al più presto un accordo con la Commissione europea per una norma che assicuri un’applicazione equa della direttiva e ripristini l’equilibrio nel settore balneare».
«Il pronunciamento del Ministero va nella direzione di quanto noi abbiamo sempre sostenuto, nel contestare l’applicazione della direttiva Bolkestein alla disciplina delle concessioni balneari – aggiunge Gianmarco Oneglio, presidente Fiba Confesercenti Liguria –. Confidiamo dunque che si possa finalmente arrivare ad una soluzione soddisfacente ed equilibrata per le legittime esigenze di 2400 imprese, di cui 807 balneari nella sola Liguria, certi su questo del sostegno delle istituzioni locali e centrali».
IL CONSIGLIO DI STATO – LA STAMPA-IL SECOLO XIX- 30 AGOSTO 2023-Concessioni balneari scadono il 31 dicembre 2023
IL SECOLO XIX-SAVONA 7 OTTOBRE 2022
IL SECOLO XIX 6 MARZO 2021 – CORTE DEI CONTI DELLA LIGURIA
LE SPIAGGE LIBERE IN PROVINCIA DI SAVONA