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Le due malattie di Draghi


Ci siamo lasciati la settimana scorsa con i due virus del Governo Draghi. Vediamo se è cambiato qualcosa a sette giorni.

di Sergio Bevilacqua

PRIMO VIRUS: COVID 19. –  Allora, è tutto chiarissimo ormai ai semplici logici che il primo virus del Governo Draghi, la pandemia del mutageno e aerobico, cioè insidiosissimo e contagiosissimo, COVID 19 deve essere trattata a livello di Governo Mondiale, perché se chiudo qua e lascio aperto là, il virus là muta e mi torna a colpire qua, malgrado il vaccino di ieri l’altro.

Telmo Pievani filosofo e accademico

Quindi il Governo, poveretto, sta facendo il possibile, ed è ora di fare il giusto: aprire con attenzione, tanto i vasi sono comunicanti e finché non avviene l’immunità di gregge anche in Brasile e in India, ciao vittoria sul maledetto. Giustamente il biologo (e filosofo della scienza…) Telmo Pievani mi ha confermato ieri, in un tete-a-tete alla ormai classica kermesse fiorentina di Anna BenedettiLeggere per non dimenticare”, che non c’è ricco e povero, ma solo umano e non, cioè contagioso e non, nel mondo della globalizzazione e dell’antropocene, con tutti in contatto con tutti, del “Globantropocene mediatizzato“, come lo chiamo io.

Dunque, per questa volta, e sto virus è brutto ma potrebbe essere molto, molto peggio, “va così” (e apriamo un pò). La prossima, con un virus molto più mortale e anche solo altrettanto mutageno e contagioso, o ci sarà la regia attenta di un autorevole Governo mondiale, o sarà lazzaretto (e cremazioni veloci) ovunque. Brutto o bello che sia il Governo mondiale, che peggio della morte non c’è nulla…
SECONDO “VIRUS”: I CONTI PUBBLICI ED ECONOMICI ITALIANI- Ci sarebbe molto da fare. La “Contessa” parlava troppo, ma Draghi ora parla troppo poco. E, mentre Casalino faceva interviste e libri, qui si fanno comunicati laconici (io preferisco, ma…) e si controllano le espressioni facciali. Vedo questo Governo spendere da tutte le parti (forse bene…) ma non vedo nessun piano esplicito per incassare. E ha debiti per quasi una volta e mezzo il suo patrimonio (2600 contro 2000). Padri di famiglia, cosa ne pensate? La casa non è più vostra e vi rimane un debituccio grande come metà di ciò che avete già lasciato…
Prima che ciò accada, vi dareste da fare? O fareste come quel mio amico, Giulio, che vuotava la carta di credito fino al massimale, tanto sapeva che alla fine del mese gliel’avrebbero tolta, e 100 o 150 di debito era solo questione di un pò di più o un pò di meno di ciò che comunque non avrebbe potuto rendere?
Allora, idee per il futuro? Se ci fossero, le avreste usate, anche solo per tenere a bada i creditori?
Io ce le ho, e non sono un genio, ma uno che ha lavorato per una vita sull’economia vera e lo Stato vero sì, e dico che l’Italia può e deve crescere per il 30% del suo PIL, mettendo a posto tutto…
Ma non sono né al ministero dello Sviluppo (lì c’è Giorgetti, un commercialista di periferia, non uno con compiuta esperienza sistemica dello Stato, ma casomai della partita doppia e di quella di calcio), né a quello del Turismo (lì c’è Garavaglia, ex Sindaco di Marcallo con Casone, 6000 anime, notorio paese turistico…), né a quello dell’Economia e finanza ove è il superbancario draghista Franco. E, prima di aspettare agosto, quando gli italiani, obnubilati dal disagio accumulato con le chiusure, e dal sole e dal mare, si vedranno affibbiare una patrimoniale inutile a risolvere i problemi, io, prima di tutto come semplice italiano, un tentativo lo farei…
Tre casi, quindi: 1. primo, non ho idee, non c’è niente da fare e faccio come Giulio con la carta di credito e poi saranno problemi miei…; 2. secondo,  ho idee, ma non le dico ancora; 3. terzo, ce le ho ma non le dirò mai, perché faccio gli interessi di chi… vuol comprare l’Italia in SVENDITA- E avere variamente ebeti intorno fa solo comodo, sia che sia 1., 2. o 3. Io spero ancora in 2., ma ormai il tempo stringe e, ora per ora, si alzano sempre più bugie e grancasse assordanti. Non mi sembra la giusta introduzione a un vitale, brillante piano di ripresa economica… Mi sembra molto di più un modo neanche tanto originale per non fare il proprio dovere di politici seri, statisti e amministratori della Cosa Pubblica… Spes ultima dea. Ancora per poche settimane.

Sergio Bevilacqua


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