Non è una novità che il presidente di A Campassa, massima espressione culturale e storica della Vecchia Savona, è in contrasto con due illustri e benemeriti predecessori. Di benemerenze, per ora, pare non si possa ancora parlare nell’operato del presidente eletto avv. Dante Mirenghi che non è certo uno sconosciuto o un novello nel mondo forense, né tra i Lions (fa parte del Club Arenzano -Cogoleto). Se nei primi tempi della sua presidenza prevaleva l’attesa, i ‘mugugni’ hanno lasciato il posto ad un crescente malessere. E’ probabile che Mirenghi e chi lo sostiene, ritenga che si tratti soprattutto di ‘malpancisti’ e che mal sopportano di aver perso il ‘podio’. Se l’accorto e ‘navigatore’ democristiano, Carlo Cerva, pare abbia cercato una convivenza quantomeno di facciata, prima di dire basta, l’ing. Rocco Peluffo, la cui veneranda età merita rispetto, è uno che non le ha mai mandate a dire. Per la serie parlar chiaro.
Chi sono i protagonisti di una tenzone sempre più da plateale ? Carlo Cerva che ai meno giovani, agli ultimi appassionati di storia politica cittadina, provinciale e regionale, non è sconosciuto. E’ stato consigliere comunale quando Savona ed il suo Comune erano la roccaforte rossa. Lui all’opposizione e fuori dai giochi di palazzo, da cariche e sottocariche. Semmai si era guadagnato, unico savonese, la segreteria regionale della Dc, negli anni di Taviani e Russo. In tandem con il genovese Bonelli. Gli anni del feeling di Borgna (Carige) con il personaggio dominante nello scudo crociato ligure e un seguito nazionale. Il ‘pontiere’ Paolo Emilio Taviani. E che da ministro dell’Interno ricevette un ‘avvertimento’ sinistro proprio nell’epoca che precedette la ‘stagione delle bombe‘ di Savona. Fu presa di mira, da ignoti, l’auto ministeriale utilizzata per gli spostamenti nella capitale.
Gli autori non ebbero remore nonostante l’automezzo si trovasse nel garage del ministero, con ingresso sorvegliato. Quale era il messaggio ? Lui che era stato tra i fondatori di Gladio e capo partigiano. C’era la manina di servizi segreti deviati che volevano ‘avvertire’ il ministro colpendo Savona, città Medaglia d’Oro della Resistenza, del presidente Pertini ? Probabilmente Taviani sospettava, o forse qualcosa di più aveva intuito. Ne ha fatto cenno con gli amici di partito più fidati ? Che si sappia, no. Taviani che lo caratterizzava un’apparente bonarietà, anche nella veste di docente all’Università di Genova, e si circondava di pochi fidati. Tra questi il suo capo ufficio stampa, Secondo Olompio (è stato sindaco di Bardineto), il segretario particolare dr. Paccagnini (romano), i genovesi Borgna e Piombino, Cerva, piuttosto guardingo, invece, con Bonelli e Gualco.
Il savonese e democristiano Cerva intuiva come pochi che la forza degli ultimi esponenti del Pci (vedi la giunta del sindaco Ruggeri) stava nel fatto che mentre
aumentavano la pressione fiscale comunale, creavano e davano opportunità di lavoro. Aprivano cantieri in Darsena, in Corso Vittorio Veneto, alle Officine, in Valloria bassa. Le giunte di sinistra che potevano vantare la demolizione della vecchia stazione ferroviaria Letimbro, il trasferimento dei binari, il nuovo Palazzo di Giustizia (forse sbagliando a sposare il progetto che era destinato a nuovo mercato dei Fiori di Sanremo), Via Servettaz (ex Motture Fontana).
Cosa c’entra tutto questo con A Campanassa ? Ognuno, nei ruoli che ricopre, sia pubblici, sia in associazioni, finisce per portarsi dietro l’esperienza di vita vissuta in comunità, nell’agone della politica, della professione, dei mestieri. Il rinnovamento che per statuto si attribuiva all’ingresso del presidente Mirenghi (non erano un mistero i buoni rapporti con il presidente Cerva, ora emerito) ha finito per minare il ruolo dell’ortodossia tradizionalista della città della Torretta rappresentanza dall’associazione fondata nel 1924. Le lacerazioni, anche tra benpensanti e giudiziosi, ad di la dell’aspetto personale, non seminano nulla di buono, non giovano soprattutto alla Campanassa, finiscono per minarla alle fondamenta.
Non sappiamo se l’avv. Mirghenti abbia mai ritenuto di rispondere, punto su punto, colpo su colpo, alle chiarissime prese di posizione dell’ing. Peluffo che non possiede l’arte della diplomazia, certamente quella della franchezza e della rettitudine. Ed ora pure fuori da ogni competizione. Merita la perdurante delegittimazione, ignorando le sue argomentazioni ? Forse, non sappiamo, può darsi che la saggezza dell’uomo di legge Mirenghi abbia consigliato di non fomentare il ‘dibattito – scontro’ in attesa che il focolaio si spenga. Sarà pure una strategia, non pare giovi al futuro de A Campanassa. Almeno per quanto emerge all’esterno e ciò che da cronisti si può testimoniare. Il tempo non porta consiglio.
DUE ARTICOLI PUBBLICATI DA TRUCIOLI SAVONESI A FIRMA DI ROCCO PELUFFO
Il pomeriggio di venerdì 19 ottobre 2018 si è tenuta l’Assemblea Generale dei soci della “A Campanassa”. In precedenza, con lettera, era stato fatto presente al presidente che, per ottenere una più larga partecipazione di soci, sarebbe stato preferibile tornare alla antica consuetudine di convocare il massimo organo dell’Associazione la mattina di domenica (quando il salone delle riunioni era stracolmo di partecipanti), ma l’auspicio non ha trovato seguito di sorta, né motivazione alcuna da parte dei dirigenti per disattenderlo.
Il risultato – per l’assemblea sopra citata – è stato quello ampiamente previsto: la presenza di pochi soci, prevalentemente costituiti dagli “addetti ai lavori”, quasi che si tenda ad evitare la maggiore partecipazione, ma soprattutto per evitare che le possibili lagnanze di alcuni soci possano diffondersi tra gli associati.
L’inno nazionale – che tutti i veri italiani apprezzano quale simbolo di valori che si riassumono nella tradizione patriottica e nella Costituzione repubblicana – suonato prima di dare corso alla riunione, riduce ulteriormente lo spazio, dopo le relazioni e comunicazioni degli organi statutari, concesso ai soci per i loro interventi, con una discussione che fatalmente si riduce fino ad annullarsi, in conformità di una originale interpretazione corrente della democrazia quale debita informazione degli indirizzi dei gruppi dirigenti.
Ma il dissenso sulla scelta della giornata infrasettimanale diventa severo riguardo al mese: attendere ottobre significa arroganza e disprezzo nei confronti dei soci! All’Assemblea Generale viene dato rendiconto dell’attività svolta nell’anno decorso e sottoposto al giudizio dei soci che – loro e solo loro – lo giudicano e se ritenuto corretto lo approvano a maggioranza o all’unanimità; infine veniva sottoposto a giudizio il programma a venire: arrivare quasi a fine anno di esercizio non è corretto ed ammissibile.
Nel futuro anno 2019, quando anche verranno indette le elezioni per il rinnovo delle cariche sociali, si attenderà ancora un po’ per guadagnare un anno di mandato?
Contrariamente a buone consuetudini del passato, nessun ricordo è stato manifestato dall’Assemblea per i soci defunti, molti dei quali hanno tributato alla Società non solo la loro adesione, ma la appassionata attività per le molteplici attività associative.
E’ mancato, persino, il caloroso intermezzo della consegna dei diplomi e distintivi ai soci “magnifeghi”, con anzianità di almeno 25 anni (mancano?).
Il tutto – forse – per rendere più razionale ed essenziale la riunione, prescindendo da ogni altro rapporto tra i soci, non strettamente necessario ai pochi e formali adempimenti statutari.
Dalla relazione del tesoriere:
Appare una voce per “spese legali”, senza altre spiegazioni, inducendo a ritenere che non siano sufficienti gli “Uomini di pace” per regolare controversie tra soci, oppure che esistano contenziosi dei quali non è necessario fornire notizia ai soci. Quanto diverso dall’epoca in cui – del tutto GRATUITAMENE – il compianto avv. Tito Signorile prestava (ben due volte) la propria attività professionale a favore della Associazione, l’impresa Fratelli Frumento realizzava i servizi igienici della sede, ed altri savonesi di nascita o di adozione si prodigavano per “A Campanassa”, come gli artigiani fratelli Militano, la ditta Tedde, la Carmelo Noli, Maria Zino quale costumista, le Sorelle Auxilia, oltre alla ex Cassa di Risparmio di Savona, la Banca Popolare di Novara, la ditta Farfazi, l’Acquedotto di Savona, Fulvio Lori (che impersonò per tanti anni la maschera ‘Cicciolin’ a proprie esclusive spese), il comm. Picciocchi (che sostituì tutte le lampadine del Palazzo della Anziania), i fratelli Toscano, gli eredi Pippo e Costantino Barile, che donarono molti pregevoli arredi e la biblioteca di casa alla nostra Associazione, il Comando prov. Vigili del Fuoco, che intervenne con la sua autoscala, i fratelli Zunini, le eredi dell’architetto Marcello Fusconi che donarono il pianoforte a coda che ancora arricchisce la sede sociale, Giovanna Leone, che donò la sua collezione di opere d’arte, il cui realizzo fruttò ben ottanta milioni di lire alla “A Campanassa” (quanta … ‘acqua passata sotto i ponti’, se da tanto attivo siamo giunti al passivo di E. 6.078,00 !!!).
Certo: era lo “spirito di appartenenza” che ispirava i soci, ma esso deve essere creato e curato da parte dei dirigenti, come di certo NON è avvenuto negli ultimi anni.
Si indica, quale prospettiva di “destinazione dell’avanzo di gestione dell’esercizio 2017”, di “portarlo a parziale copertura delle perdite di esercizio degli anni precedenti”
Quanta differenza dell’epoca in cui il rendiconto finanziario de’ “A Campanassa” veniva discusso quasi voce per voce, ai fini delle migliori e programmate opportunità future!!!
Nessun cenno è stato fatto del ruolo svolto da “A Campanassa” nella Consulta Ligure (composta ora di circa cinquanta associazioni locali dislocate lungo l’arco della intera Regione, della quale la nostra associazione fu anche fondatrice) , forse per tacere delle molte assenze del rappresentante de’ “A Campanassa” dalle riunioni delle assemblee e della Giunta Esecutiva di quella associazione.
I caratteri salienti di questa nostra associazione furono:
– Parlare dialetto, non inquinato dai molti barbarismi;
– Scoprire quanto non ricordiamo più della storia locale, con autori, personaggi, maschere, macchiette, uomini eminenti e semplici cittadini che del carattere “sabazio” furono caratterizzanti;
– Ritrovare e mantenere i luoghi nei quali operarono i nostri antenati, per meglio conservare il loro spirito, cioè quella “savonesità” della quale era intriso lo statuto originario della Associazione;
– Preservare la libertà dei soci di poter praticare la politica e le religioni, ma, nell “A Campanassa”, astenersi dai riferimenti alle lotte delle parti, proprio per mantenere più saldo lo spirito associativo.
Oggi, nella Associazione:
– NON si parla più il dialetto, anzi, è indicato che i soci possano esprimersi nella lingua savonese;
– NON si ‘scopre’ quasi nulla del passato, perché l’Associazione non promuove tal genere di indagini;
– Anziché preservare i ‘luoghi’ della storia, si fa acquiescenza al cemento che soffoca la Città ed il porto;
– NON si discute dei problemi che ci assillano, perché “non c’è tempo”, anzi, coloro che cercano di ‘parlare’ sono considerati ‘disturbatori’ di coloro che dirigono.
Nessuna comunicazione è stata fatta:
1 – degli avvicendamenti avvenuti nel Consiglio Grande di consiglieri dimissionari e delle cariche da loro ricoperte nella Associazione, con indicazione delle “cause” di quelle ‘dimissioni’(se note, od almeno “per quanto note al direttivo”);
2 – del funzionamento della biblioteca sociale, ma soprattutto se essa è ancora a disposizione di studenti e studiosi, almeno due volte alla settimana, com’era in precedenza.
Tanti “obiter dictum” come avrebbero detto i nostri Padri, o troppi “silenzi” da questa Associazione che dovrebbe essere il cuore palpitante della Città di Colombo, di Leon Pancaldo, di Chiabrera, di Ambrogio Aonzo, di Beppin da Cà, dei “cicciulée”, della Torretta.
Quindi, per evitare discussioni sulla facoltà di parlare e di parlare di tutto, con gli “isterismi” verificatisi nell’Assemblea del 2017, pare consigliabile affidarsi alla modernità dei silenti sistemi informatici.
Rocco Peluffo
CONSIGLIO DIRETTIVO“Membri eletti nell’ordine” |
………………. |
COMITATO ESECUTIVO |
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NICOLINI Ivano | ………………… | MIRENGHI Dante | Presidente |
BOTTINELLI Simonetta | Vice Presidente Vicario | BOTTINELLI Simonetta | Vice Presidente Vicario |
MIRENGHI Dante | Presidente | PARODI Maria Giovanna | Vice Presidente |
VENTURELLI Alessandro | PASTORINO Bruno | Segretario | |
GALLOTTI Giovanni | Addetto Stampa | TESTA Giuseppe | Tesoriere |
PARODI Maria Giovanna | Vice Presidente e Bibliotecaria | BOSCHIAZZO Luciano | Economo |
CERVA Gisella | CERVA Carlo | Presidente Emerito | |
GUASTAVINO Mario | |||
PASTORINO Bruno | Segretario | ||
BELFIORE Nadia | V. Segretario e Tesseramento | ||
TESTA Giuseppe | Tesoriere |
INCARICO |
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MIRA Giorgio | PICCARDO Giuseppe | Segretario del C.D. | |
ZORGNO Pier Carlo | |||
MARTINENGO Maria Nunzia |
UFFICIO DI SEGRETERIA P.R. |
||
ROVERE Antonio | MIRENGHI Dante | ||
ZORGNO Giovanni | CERVA Gisella | ||
CANEPARI Alberto | V. Segretario | ZECCHINO Paolo | |
VALENTE Flavio | GALLOTTI Giovanni | ||
IGHINA Giovanni | |||
OLIVERI Anna Maria | |||
BOSCHIAZZO Luciano | Economo | ||
MEMBRO DI DIRITTO
CERVA Carlo | Presidente Emerito |
MEMBRI COOPTATI |
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BOZZO Nicolò | |
VIGLIONE Ezio | |
PATORNITI Paolo | |
FARCI Pietro Paolo | |
ZECCHINO Paolo | Add. Comunic. Online |
COLLEGIO DEI PROBIVIRI |
COLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTI |
|||
SABATINI Claudio | TESTA Paolo | |||
CALABRIA Giorgio | VANARA Mauro | |||
AIMO Fiorenzo | ANDREATTA Marina | |||
COADIUTORI CULTURALI |
COLLABORATORI OPERATIVI |
|||
BAGLIETTO Walter – Archivio Libri | OLIVERI Anna Maria – Addetta Biblioteca | |||
CERRO Bruna | BRUNETTO PAGANO Maria Carla – Addetta Biblioteca | |||
MARINO Lina – Addetta | ||||
ZECCHINO Paolo – Archivio Biblioteca | ||||
BRIATORE Franca – Resp. Artistica | ||||
INCARICHI |
|
FARCI Paolo | Responsabile Custode e Uomo del Castello |
GUASTAVINO Mario | Vice Responsabile Custode |
CACCIOTTI Vincenzo | Alfiere |
CONSULTA CULTURALE SAVONESE |
CONSULTA LIGURE DELLE ASSOCIAZIONI |
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Delegazione della “A Campanassa” | Rappresentante della “A Campanassa” | ||
MIRENGHI Dante | MIRENGHI Dante | ||
CERVA Carlo | |||
ZORGNO Pier Carlo | |||
BAGNASCO Maurizio | |||
FONDAZIONE SAVONESE PER GLI STUDI SULLA MANO |
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MIRENGHI Dante | Presidente |
TESTA Giuseppe | Tesoriere |
COMMISSIONE AFFARI CULTURALI |
COMMISSIONE AFFARI ECONOMICI |
||
BOTTINELLI Simonetta – Presidente | VALENTE Flavio – Presidente | ||
CERVA Gisella | VENTURELLI Alessandro | ||
RASO Alessandro | MARTINENGO maria Nunzia | ||
CANEPARI Alberto | BOSCHIAZZO Luciano | ||
MORRA Romana | PICCARDO Giuseppe | ||
GALLOTTI Giovanni | |||
PARODI Maria Giovanna |
COMMISSIONE AFFARI URBANISTICI |
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ZORGNO Giovanni | Presidente |
GABBARIA MISTRANGELO Pasquale | |
ROVERE Antonio | |
SACCHI Alberto | |
GALLOTTI Giovanni | |
GRUPPO DEL DIALETTO |
………… |
GRUPPO TEATRALE DIALETTALE |
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VIGLIONE Ezio | Presidente (nominato dal C.D.) | IGHINA Giovanni | Presidente | |
BOTTINELLI Simonetta | BIALE Giovanni | |||
MIRA Giorgio | CIARLO Monica | |||
BELFIORE Nadia | CRAVIOTTO Laura | |||
CASTELLI Ezio | ASCHERO Marco | |||
BUZZONI Gianna |
GRUPPO STORICO |
GRUPPO MUSICALE………. |
|||
ROVERE Antonio | Presidente | NICOLINI Ivano | Presidente |
|
BOSCHIAZZO Luciano | CERVA Gisella | |||
ASCHERO Marco | CONTE Gaetano | |||
CACCIOTTI Vincenzo | GIUSTO Franco | |||
AIME Anna Lia | PATORNITI Paolo | |||
DOGLIOTTI Anna | RIPOLI Guido | |||
DI MANTUA Stella |
OFFICIO DI CICCIOLIN |
…………………… |
RE CICCIOLIN – RE DEL CARNEVALE |
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MIRENGHI Dante (Presidente Campanassa) | PATORNITI Paolo in arte Paolo NOBEL | ||
PATORNITI Paolo in arte Paolo NOBEL | |||
FARCI Pietro Paolo | Responsabile | ||
CACCIOTTI Vincenzo | |||
DI MANTUA Stella | |||
LAVAGNA Laura | |||
BALDIZZONE Maria | |||
ASCHERO Marco |