Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Scrivo da pensionato: lo Stato non ha mai pagato, i contributi erano solo figurativi


Lo Stato “amministra” le varie voci di spesa come se “dietro” alla spesa non ci fosse un titolo “reale”. Non sempre è così ma spesso sì: ad esempio la sanità e le pensioni. Due branche che si prestano molto a interpretazioni populistiche. E’ pur vero che molti “pensionati” la pensione l’hanno ricevuta con pochi anni di contributi: insegnanti, militari, porti, ecc., ma è anche vero che molti moltissimi la pensione se la sono pagata a fior di contributi “veri”.

Ed allora una differenza tra chi la pensione se l’è pagata al 100% e chi invece l’ha ricevuta come un regalo, ci dovrebbe essere! Parliamo di pensioni da paperoni? All’Inps pensioni da paperoni non ce ne sono: tutte da poveracci: basta vedere le statistiche. MA ce un MA! Ed anche un MA maiuscolo!

Tito Boeri, Presidente Inps, non fa il suo lavoro di amministratore, ma deborda a fare il politico quando vuole “tagliare” le pensioni più alte. Ma Tito Boeri è altamente scorretto quando non considera che “oggi” tra i pensionati Inps esistono oltre agli Inps “classici” di vecchia data, anche i “regali” che il governo ha fatto all’Inps: Inpdadp ed altre casse fallimentari, non ultima quella dei dirigenti. Ecco forse le pensioni “alte” sono in queste casse: Inpdadp e dirigenti. Alte ma non altissime, probabilmente.

Queste mie riflessioni scaturiscono perchè le pensioni da paperoni od i compensi da paperoni difficilmente albergano nell’area dei lavoratori che spaziano tra i livelli bassi fino ai dirigenti e/o direttori bassi: capouffici, caporeparto o poco più. La musica cambia quando si sale ai dirigenti veri, quelli da diverse centinaia di migliaia di euro: i top manager, quelli che in Italia sono pagati anche molto più che all’estero. Come mai queste cifre in Italia? Ecco quì un risanamento ci vorrebbe, ma anche “prima” della pensione!

Dalle statistiche emerge che la stragrande maggioranza delle pensioni Inps sono bassissime, appena sufficienti, e tantissime anche sotto il livello di povertà. Ed allora la domanda è: ma di che cosa parliamo?  Nel 2013 feci una petizione sulle pensioni che riporto in calce: ottenne pochi consensi! Pensionati “in sonno”? Occorrerebbe una svegliata!

Un discorso analogo si può fare sulla sanità. E’ vero che il 50% degli italiani non paga le tasse? E’ vero che quelli che le pagano pagano “troppo”, molto più che all’estero? Due domande la cui risposta è sì! E’ vero che tra i nullatenenti, i poveri, ci sono anche una gran quantità di evasori? La risposta è sicuramente sì!

Io e mia moglie abbiamo lavorato entrambi, con retribuzioni “normali”, lontano km dagli stipendi da paperoni. Eppure secondo lo Stato eravamo paperoni: con due figlie pagavamo l’addizionale alle tasse universitarie! In Francia con i nostri stipendi non avremmo pagato una lira di tasse, elevando il nostro reddito reali enormemente! In Italia no, invece, munti come vacche!

Pagato sempre anche ticket nella sanità! Una domanda semplice viene: ma perchè lo Stato gli evasori non li vede mai, e munge sempre i soliti? Perchè lo Stato a questi garantisce la stessa sanità di quella garantita a chi ha pagato i contributi? Anzi: li tratta meglio perchè i ticket non glieli fa pagare!  Se aggiungiamo che in questi giorni si pensa al costo del lavoro e si pensa di diminuire i contributi “pensione” mi viene un brivido! Perchè con i contributi pensione che ho versato per decenni sono state pagate le pensioni di “altri”. Oggi è necessario che “altri” versino contributi all’Inps per pagare la “mia pensione”!

Allego due articoli recenti: – uno della Lorenzin, Ministro “Parvenu” della Sanità e delle sue elucubrazioni sui ticket! No Comment!

Il secondo di Mattia Feltri ………….sui “diritti acquisiti”!!!!! Bah! Io spererei che i miei contributi decennali all’Inps continuino ad essere “diritti acquisiti” e non fumo!

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Petizione di Paolo Forzano al Presidente della Repubblica, con l’accorpamento delle pensioni INPDADP nell’INPS, questo istituto è andato in “sofferenza” e si è già “mangiato” buona parte del suo patrimonio in poco tempo. Ne resterà ancora per un paio di anni, e dopo? L’INPS prima di questa operazione era in buona salute, e nonostante le casse integrazioni il suo bilancio in attivo. Lo stato NON HA MAI PAGATO i contributi INPDADP perchè invece di “soldi” pagava “contributi figurativi”, ovvero nulla! Ora questa operazione di incorporazione andrà pur bene per il bilancio dello stato, ma assolutamente no per i pensionati INPS!

Cari ex colleghi vi invito a firmare la petizione che ho lanciato su change.org

RIGUARDA LA VOSTRA FUTURA PENSIONE !

Sanità: addio ai ticket, si pagherà per reddito. Il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, vuole scardinare il sistema dei ticket sanitari.

Ciclicamente il discorso torna sempre d’attualità. Il meccanismo è stato introdotto negli anni ’80 dal governo De Mita per far quadrare i conti della spesa sanitaria pubblica. Oggi il sistema sta tornando in equilibrio e il ticket sta diventando un ostacolo economico per le fasce più deboli della popolazione che hanno difficoltà ad accedere alle cure.

“I ticket valgono tre miliardi sui 113 del Fondo sanitario nazionale, c’è margine per eliminare la tassa sulla salute”, fanno sapere del ministero. Le Regioni sono d’accordo, a patto che non saltino fuori nuovi balzelli da pagare. Occorre adesso capire come fare. Il metodo migliore sarebbe quello di far pagare di più chi ha più possibilità economiche, concetto semplice che in Italia si fatica sempre a far passare.

Oggi tutti i contribuenti possono detrarre il 19% delle spese, si potrebbe aumentare le aliquote in funzione del reddito personale.

La prima proposta riguarda la riforma delle detrazioni fiscali per le spese mediche. Oggi tutti i contribuenti possono detrarre il 19% delle spese, si potrebbe aumentare le aliquote in funzione del reddito personale, fino ad annullare le detrazioni per i redditi più alti.

Questo meccanismo, però, lascerebbe ancora fuori le fasce più deboli della popolazione, quelle che guadagnano così poco che non riescono a detrarre praticamente alcuna spesa dalla dichiarazione dei redditi.

Altra ipotesi a cui i tecnici del ministero stanno lavorando riguarda le soglie di esenzione che valgono circa 8 miliardi di euro.

Oggi sono esenti dai ticket su pronto soccorso e prestazioni specialistiche gli anziani over 65 e con un reddito non superiore a 35mila euro, che potrebbe essere ridotto.

Oltre ai disoccupati e i loro familiari a carico, con un reddito non superiore a 8mila a 500 euro, che potrebbe essere aumentato.

Secondo i dati diffusi da Eurostat, il 6,5% degli italiani non riesce più a soddisfare i bisogni sanitari a causa dei costi troppi elevati. Oltre ai 3 miliardi di ticket, gli italiani ne spendono altri 40 per curarsi privatamente.

Il Secolo: 2017 03 23-  Mattia Feltri: La paghetta ai figli cinquantenni. Cari genitori, se (come chi scrive) avete un figlio di dieci anni, preparatevi: lo dovrete tenere in…… casa o sul gobbo fino al2058, quando sarà prossimo alla cinquantina e avrà finalmente raggiunto. Lo dice uno studio della Fondazione Bruno Visentini presentato ieri all’università Luiss.

A un ventenne del 2004, e dunque nato nel 1984, servivano dieci anni per diventare autosufficiente; a un ventenne del 2020 ne serviranno diciotto e a uno del 2030 non meno di ventotto. Sono ricerche che soltanto il tempo confermerà o smentirà, ma basate su numeri noti: in Italia gli under trenta che lavorano sono il ventotto per cento, e gli under quaranta appena quattro su dieci. Siamo i peggiori d’Europa, tranne la Grecia. Come al solito. Per la Fondazione Visentini la soluzione sarebbe un patto fiscale, e cioè genitori e nonni, che godono o godranno (forse) delle pensioni più generose, rinunciano a qualcosa per finanziare agevolazioni a chi assume i ragazzi, e le pensioni di domani. Il problema è il solito: ognuno di noi, ognuna delle nostre categorie, delle nostre piccole caste deve mettersi in testa che i diritti acquisiti non esistono.

Esistono finché ci sono i soldi, e quando i soldi finiscono diventano patacche, diventano parassitario privilegio, il nostro personalissimo vitalizio. Quelli dei politici i pochi vitalizi che resistono, rimangono perché la Corte costituzionale (difendendo i propri) li ha definiti così: diritti acquisiti. Ma suona meglio delitti acquisiti.

Paolo Forzano

 


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P. Forzano

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