Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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‘Chi sono i complici del genocidio. Da vittime del nazifascismo a carnefici del popolo palestinese’. 2/ Vaccarezza: Ho saputo del “Mein Kampf” tradotto in arabo


In seguito all’accusa del Sudafrica, nel dicembre 2023, nei confronti di Israele per il genocidio dei Palestinesi, la Corte Internazionale di Giustizia ha affermato che era plausibile che Israele avesse violato la Convenzione sul genocidio.

di Ireo Bono*

Il premier Netanyahu primo ministro di Israele dal 29 dicembre 2022 e precedentemente dal 2009 al 2021 e tra il 1996 e il 1999. E il ministro della Difesa Joav Gallant

Come misura di emergenza la CIJ (Corte Internazionale di giustizia) ha ordinato ad Israele di astenersi dal commettere atti genocidi ed in ordinanze successive, nel 2024, ha invitato Israele a cessare l’assalto a Rafah ed a garantire la consegna degli aiuti umanitari ai Palestinesi. Decretava inoltre, a conferma di precedenti risoluzioni Onu, che l’occupazione israeliana dei T.O. (Terriotri occupati) é illegale e criminale, che l’occupazione e l’apartheid dovevano cessare entro il 17/9/2025, che le colonie dovevano essere smantellate, i Palestinesi risarciti e che Israele doveva garantire il ritorno delle persone sfollate con la forza, perché le forze militari israeliane avevano mostrato uno sconcertante disprezzo per la vita dei Palestinesi, esposti ad un reale rischio di genocidio.

Poco più tardi, in data 24/11/2024, il Tribunale Penale Internazionale ha emesso un mandato di cattura contro il Premier Benjamin Netanyahu ed il ministro della Difesa Joav Gallant per crimini di guerra e contro l’umanità in corso di accertamento.
Ma mentre i processi della CIJ e del TPI richiedono tempo, anche anni per la sentenza, é evidente dinnanzi alle popolazioni del mondo la distruzione di Gaza, il massacro e la privazione della libertà di tutti i Palestinesi, di Gaza, della Cisgiordania, di Gerusalemme, e tutti i crimini compiuti dalle IDF (Forze di difesa israeliane), pulizia etnica, apartheid, terrorismo, torture, privazione dell’acqua, del cibo, del carburante e dell’energia elettrica, dei medicinali, distruzione di quasi tutte le strutture pubbliche, le case, gli archivi, le scuole, le università e gli insegnanti, gli ospedali con i medici e gli infermieri, le sedi dell’informazione con i giornalisti, le aziende, il sistema idrico e fognario, le strade ed i campi.
Francesca Albanese, giurista, esperta di diritti umani e di Medio Oriente; dal maggio 2022 ricopre la carica di Relatrice Speciale delle Nazioni Unite sulla situazione dei diritti umani nei territori palestinesi occupati dal 1967. Studiosa affiliata all’Institute for the Study of International Migration della Georgetown University

E’ evidente la volontà di Israele di rendere impossibile la vita ai Palestinesi non solo uccidendone i dirigenti e parte della popolazione ma creando le condizioni per rendere invivibili i territori. Già a giugno 2024, uno studio della rivista medica Lancet prevedeva che i morti palestinesi sarebbero stati oltre 180.000 per la carestia, per infezioni, mancanza di medicine, di medici e di ospedali. In Palestina non c’é una guerra ma un genocidio perpetrato da un popolo occupante, con ogni tipo di armi, droni, carri armati, elicotteri, jet, navi, contro un popolo privato della libertà e armato con fucili. Ed é ciò che denunciano il Comitato speciale dell’Onu istituito nel 1968 per monitorare l’occupazione israeliana, alti funzionari dell’Onu come Craig Mokhiber e Francesca Albanese, Associazioni internazionali per la difesa dei diritti umani come A.I., HRW e MSF, ed una schiera di storici ebrei che si allunga sempre più come Raz Segal, Amos Goldberg, Ilan Pappe’, Omer Bartov, Lee Mordechai, Maya Wind, Catherine Hass.

Questo genocidio palestinese, come giustamente da tanto tempo scrive lo storico Ilan Pappé, non é iniziato dopo l’attacco palestinese del 7 ottobre 2023, ma già nel 1948 quando, con la Nakba, nacque lo Stato d’Israele sulla spinta del Sionismo politico, un movimento nazionalista, razzista e colonialista,  come tale già definito nel 1975 dall’AGONU, che ha trasformato il giudaismo da religione in una nazionalità etnica e che, sulla base di quanto scritto nella Bibbia, ritiene la Palestina una proprietà ebraica, negando ai Palestinesi la dignità di popolo.
Con l’approvazione, nel 2018 alla Knesset, della legge Stato-Nazione secondo cui Israele é lo Stato dei soli Ebrei dando il via libera alla colonizzazione di tutta la Palestina, si é realizzato il progetto sionista che oggi ha portato ad un genocidio, evidenziando il suo fallimento etico con la trasformazione degli Ebrei sionisti israeliani da vittime del nazifascismo in carnefici. 
I governi europei e statunitensi sono complici del genocidio palestinese per aver fatto propria la narrazione sionista israeliana che nega l’esistenza del Popolo palestinese e secondo cui i resistenti palestinesi contro l’occupazione sono terroristi e anche la popolazione che li appoggia é terrorista, per aver giustificato eticamente il genocidio con il motto “Israele ha il diritto di difendersi”, per aver ignorato per anni tutte le relazioni Onu sull’apartheid, sull’occupazione e la colonizzazione d’insediamento attuata dai sionisti israeliani, per aver inviato ad Israele armi utilizzate nel genocidio.
Trovo vergognoso ed ipocrita il fatto che i governi europei e statunitensi si proclamino portatori dei valori della civiltà occidentale e commemorino la Shoah mentre sono complici di un genocidio che avviene oggi, sotto i nostri occhi. Così si cancellano i diritti umani, il diritto internazionale e si delegittima l’ONU.
Ireo Bono- Savona 
(medico specialista in pensione) 

2/  ‘IO SONO STATO IN ISRAELE’ 

di Angelo Vaccarezza* 
La scorsa settimana ho vissuto una delle esperienze più profonde e significative della mia vita.
Ho trascorso 5 giorni in Israele.
Proverò a tradurre in parole ogni sensazione, ogni sentimento, ogni attimo vissuto in un mondo che è DAVVERO, e lo dico a ragion veduta, a tutti noi sconosciuto.
Potrebbe sembrare assurdo, ma i primi 10 minuti in terra di Israele sono stati il condensato di ciò che si sarebbe sviluppato nei giorni dopo.
Arrivato all’aeroporto “Ben Gurion” di Tel Aviv, ho incontrato un ragazzo ebreo, cittadino americano, arrivato dagli Stati Uniti per arruolarsi, e combattere per difendere Israele.
Ho incontrato una ragazza francese in procinto di compiere “l’Aliyah”, cioè il ritorno alla terra dei padri: in Francia, sono venute a mancare quelle condizioni di sicurezza per gli ebrei di poter vivere serenamente; andava in Israele, per restare là dove la sua esistenza sarebbe stata rispettata.
Accolta da una comunità che non la emarginerà e che è in festa per il suo “ritorno”. Due scelte, intense, ragionate ma profondamente coraggiose e significative: chi, vivendo una vita tranquilla, agiata, stravolge completamente tutto per la propria Patria e chi alla Patria ritorna per vivere e viverla senza tema di essere in pericolo.
Mani strette, chilometri e persone che hanno arricchito la mia vita, il mio sapere, e mi hanno fatto riflettere sul vero significato dell’esistenza.
Sono davvero grato a questi cinque giorni che mi hanno permesso di vedere cosa è realmente Israele; un concetto su tutti: solo visitando i territori possiamo dire di conoscere davvero la storia e le storie delle molte persone che hanno incrociato il nostro cammino: i media, i canali di informazione, spesso raccontano una verità distorta, ad uso di chi vuole una narrazione lontana, molto lontana, dalla realtà.
Realtà fatta delle giovani studentesse beduine del College “Sapir”, degli studenti drusi dell’Universita di “Ariel”.
Realtà fatta di abbracci come quello con il padre di Sivan Elkabetz, 23 anni, assassinata insieme al fidanzato il 7 Ottobre del 2023 nel Kibbutz “Kfar Aza”, o con uno dei tanti poliziotti arabi in sevizio di vigilanza al “Nova Festival”, che hanno combattuto contro i tagliagole di Hamas per salvare piu’ vite possibile.
Quel sette Ottobre che è un punto atroce, ma fermo della storia di Israele e del mondo occidentale.
Non esiste nulla, nulla che possa aiutare I miei occhi e la mia mente a comprendere le ragioni di un massacro, perchè di questo si e’ trattato, di donne, uomini, giovani, anziani, donne incinte, bambini, neonati.
Non ho la capacità di immaginare la crudeltà mentale di chi ha deliberatamente pensato, organizzato ed eseguito tutto l’orrore che ho ascoltato da chi lo ha vissuto.
Lo Stato di Israele è un complesso multisfaccettato di esistenze, realtà e difficoltà, dove ognuno ha la libertà di poter essere se stesso, dove ognuno professa la sua religione, dove lo stato da la concreta possibilità a tutti di dotarsi dell’arma più potente per cambiare il mondo: la cultura, la formazione scolastica, l’unico strumento per superare davvero divisioni, chiusure, intolleranze.
Auguro a tutti una volta nella vita, di visitarlo, di visitare a Gerusalemme “Yad Vashem” il museo della Shoah.
Riflettete su come il passato possa ritornare se si dimenticano le lezioni che ci ha impartito.
Lezioni che dovrebbero far riflettere in un momento storico come questo, in cui l’antisemitismo torna preponente ad infiammare le piazze del mondo.
Gerusalemme è oggi un luogo dove le tre grandi religioni monoteiste convivono in maniera equilibrata; ognuna con regole e limiti assolutamente rispettati, con una misurata coesistenza e rispetto dell’ altrui pensiero.
Ma quello che mi ha colpito più di tutto, e che a essere sincero non avrei mai immaginato, è la gioia di vivere degli israeliani, la serenità con cui conducono le loro esistenza, la facilità con cui fanno amicizia; forse conoscono più di noi il concetto di aleatorietà della vita.
Accenno a questo aspetto, un altro però è vivo e presente: la solitudine.
Gli Israeliani, rispetto al resto dell’occidente stanno sempre di più imparando a essere autosufficienti, a bastarsi da soli.
Ecco quindi la nascita di case, spazi, per accogliere sempre più coloro che in Israele tornano, stanchi di vivere sulla propria pelle l’antisemitismo che, specie in Europa sta crescendo a macchia d’olio.
A difendere la loro incolumità l’esercito, che in Israele è formato dal popolo: i ragazzi effettuano il servizio di ferma di leva che dura tre anni, per le ragazze è ridotto a due, ma la maggioranza di loro diventa riservista.
Ho incontrato, durante gli ultimi giorni, uno studente dell’Università di “Reichmann”, che mi ha confidato due cose: la difficoltà di far convivere due anime, quella del ragazzo con sogni e aspirazioni, e quella dell’ufficiale della I.D.F. che durante una perquisizione a seguito di uno scontro con i miliziani di Hamas, ha trovato una copia del libro straniero maggiormente tradotto in lingua araba: Il “Mein Kampf”.
Credo tutti conosciate l’autore, credo tutti sappiate di cosa tratta, credo non ci sia bisogno di aggiungere altre parole allo stupore di questa dolorosa ma soprattutto illuminante scoperta.
Ma l’immagine con cui vi voglio lasciare è quella del carrubo, l’albero che è stato scelto per il viale dei giusti, il carrubo è l’albero i cui frutti non possono essere visti da colui che lo pianta, ma colti da chi ne seguirà le orme, come da generazioni hanno fatto i figli di Israele.
*Consigliere regionale
(23 gennaio 2025)
NOTA DI TRUCIOLI.IT- Il consigliere regionale Angelo Vaccarezza, Forza Italia, ha inviato ai media della sua mailing liste, un ‘articolo’ sulla prima esperienza di ‘turista’ in Israele in tempi di guerra. Una sua testimonianza di fede e personale coerenza.
Il 28 aprile 2021 i social e quotidiani locali pubblicavano: “La delegazione italiana dell’ambasciata israeliana ha donato ad Asl2 due dispositivi intelligenti per la sanificazione delle mani. I due apparecchi saranno collocati presso il San Paolo di Savona e il Santa Corona di Pietra Ligure. Si tratta di due dispositivi intelligenti per il lavaggio delle mani prodotti dalla Soapy. Presenti una delegazione dell’Ambasciata, i dirigenti dell’Asl 2 e le autorità politiche regionali, provinciali e locali. Ai saluti introduttivi del direttore generale dell’Asl2 Marco Damonte Prioli e dell’Ambasciatore d’Israele in Italia, Dror Eydar, hanno fatto seguito gli interventi del consigliere regionale Angelo Vaccarezza, del presidente della commissione sanità e sicurezza sociale della Regione Liguria Brunello Brunetto. Un gesto a testimonianza dell’amicizia tra Italia e Israele…..” 

     


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