Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Pietra L., bollette gonfiate. L’assessore regionale Giampedrone: ‘Fare chiarezza sull’attuale “caos” e responsabilità con procedure da mettere in atto.’


Finalmente anche in Regione si accorgono dello scandalo delle bollette dell’acqua gonfiate dai costi della depurazione che non viene fatta, mentre nel genovesato partono i rimborsi. Solo per Servizi Ambientali, il sindaco di Pietra Ligure De Vincenzi e gli altri Sindaci il problema semplicemente NON ESISTE, come non è mai esistito.

Depurazione. Il difensore civico  di Regione dr. Cozzi interviene sull’ordinanza della Cassazione che ha stabilito che “non può essere applicata la quota di depurazione per utenze servite da impianti non in linea con la normativa”. La problematica riguarda la quota relativa alla depurazione delle acque applicata anche dai Comuni sprovvisti degli impianti e invita i gestori del servizio ad adeguarsi alle più recenti pronunce della Suprema Corte.

GRUPPO CONSILIARE

INDIPENDENTE

Consigliere Mario Carrara

Ormai, sono tre anni che abbiamo “sollevato il velo” su una delle questioni più vergognose, che sembrano di vera “depredazione” dei soldi dei cittadini in un modo apparentemente “legale”: cioè, aumentare surretiziamente il costo delle bollette, ma non di “poco”, di un’entità pesante che va oltre il 40% del loro totale, con l’escamotage del far credere che “quel 40%” sia dovuto per la depurazione dei liquami, senza, però, che nessuna depurazione venga fatta. Peggio: per di più attestando, falsamente, nel frontespizio delle bollette, cioè, che gli utenti sono serviti da un “impianto di depurazione attivo“, pur nella consapevolezza (di chi emette le bollette) che ciò non sia vero!


Ebbene, finalmente, della questione, oltre che noi, “qualcun altro” se ne comincia ad occupare.

È il Consiglio Regionale della Liguria, il 13/2/24, su iniziativa del consigliere Armando Sanna, che, in un’interrogazione, ha rilevato come molti impianti in Liguria non svolgano attività di depurazione secondo le prescrizioni UE, in particolare la direttiva 91/271 CEE, nè abbiano autorizzazioni allo scarico dei reflui nell’ambiente marino; ma, nonostante tutto ciò, i gestori continuino a pretendere il pagamento della quota di depurazione”, come se venisse fatta. Il consigliere regionale ricorda come la Corte costituzionale abbia già stabilito il legittimo rimborso a favore dell’utente ma, anche come, ad oggi, sia i comuni
che i cittadini si trovino in grande difficoltà
nel capire di chi siano le responsabilità. Lo stesso consigliere dichiara che: ” Visto il pasticcio, aspettiamo che vengano al più presto definiti i termini per la restituzione delle somme e vengano definiti i meccanismi di informazione in modo che siano omogenei su tutto il territorio ligure“.

A questa interrogazione, l’assessore Gianpedrone ha risposto di avere rivolto la questione agli enti competenti, assicurando un tempestivo aggiornamento del Consiglio regionale, anche per fare chiarezza sull’attuale “caos” in merito a responsabilità e procedure da mettere in atto.

A questa notizia si somma pure l’altra, secondo la quale è stato riconosciuto il diritto alla restituzione delle somme pagate dalle famiglie per la depurazione non fatta in molti Comuni del genovese tra cui: Lavagna, Sestri Levante, Castiglione Chiavarese, Casarza,ecc

Tutto ciò dimostra, se ancora ce ne fosse bisogno, che quello per cui ci stiamo battendo da tre anni è giusto e legittimo e non è una battaglia basata sul “nulla”, contro i mulini a vento, fatta tanto per fare del clamore e basta. Dimostra che avevamo ed abbiamo ragione a sostenere che la depurazione se non viene fatta, non si deve pagare e se comunque indebitamente pagata, le relative somme devono essere restituite.

Tuttavia, non siamo d’accordo sul fatto che una situazione, ormai ben chiara come questa, sia definita “un pasticcio“, o sia descritta: “l’attuale “caos” in merito “a responsabilità e procedure da mettere in atto. Quasi come che se non ce ne si capisse niente.

Qui NON si tratta per nulla di “un pasticcio“, né c’è alcun “caos” riguardo le responsabilità e le procedure. Perché i responsabili ci sono e sono ben individuabili nelle SOCIETÀ DI
GESTIONE DEI SERVIZI IDRICI; inoltre le procedure sono altrettanto ben definite, in quanto sono quelle del RIMBORSO in restituzione, delle somme di danaro pretese dalle famiglie per i pagamenti non dovuti, per servizi di depurazione di cui non beneficiano perché non esistenti.

Ma la “vertenza” concerne ben tre aspetti dello stesso problema, che sono: 1) La mancanza delle strutture di collegamento tra Pietra Ligure/Valmaremola ed il depuratore, nonché l’inadeguatezza dello stesso depuratore a ricevere tutta la massa di liquami. Ma questo è un aspetto che riguarda, non tanto i singoli cittadini, quanto le competenze delle istituzioni preposte, in primis i Comuni, che finora si sono dimostrati incapaci a risolverlo, dato che vi girano intorno da decenni. 2) Il rimborso delle somme pretese in pagamento dalle famiglie nelle bollette in questi ultimi dieci anni per la depurazione che non c’è; 3) La cessazione, da subito, nelle bollette attuali, della richiesta dello stesso pagamento.

E qui ci sono ALTRI RESPONSABILI “indiretti”
se una cosa del genere è potuta andare avanti così negli anni, quasi fosse un fatto inevitabile, un atto dovuto“: sono i Sindaci dei Comuni interessati che non hanno fatto NIENTE, ma proprio NIENTE per difendere i loro concittadini da questo abuso. “CHI”, se non loro, avrebbe avuto “il dovere” prioritario di intervenire con un atto istituzionale dei propri consigli comunali, in difesa dei propri cittadini, per chiedere che i pagamenti della depurazione nelle bollette venissero sospesi? Visto che proprio loro sapevano benissimo che la depurazione non esisteva per il 70% di Pietra Ligure, circa 5700 persone, e per il 100% della Valmaremola, dato che non era mai stato fatto il collettamento col depuratore di Borghetto?

Dato che il problema stava emergendo in modo eclatante, abbiamo cercato di farlo noi, con una mozione che al consiglio comunale di Pietra Ligure chiedeva espressamente: “Il Consiglio comunale di Pietra Ligure impegna il Sindaco e la Giunta ad intraprendere ogni iniziativa affinché la “SERVIZI AMBIENTALI” SpA, disponga la sospensione immediata dalla bollettazione delle utenze del consumo dell’ ACQUA POTABILE, del pagamento di tutte le voci relative alla “DEPURAZIONE” delle zone del territorio comunale di Pietra Ligure non collegate con il depuratore di Borghetto S.Spirito, in quanto “NON EFFETTUATA” e, quindi: “NON DOVUTA…”. Tuttavia, il 30 Luglio 2021, durante la discussione in Consiglio comunale, non solo il Sindaco contrastò in tutti i modi questa mozione, prendendo, sostanzialmente, le parti della Servizi Ambientali contro gli interessi dei suoi concittadini, ma anche ci dileggiò, come se avessimo presentato la mozione stessa solo per fare della propaganda.

Dal verbale consiliare della seduta, pag.1: De Vincenzi, rivolto a me: “Intanto le faccio i complimenti perché se voleva complicare le idee alla gente c’è riuscito, benissimo, com’è sua caratteristica!“, pag.2: “La depurazione per legge bisogna pagarla lo stesso e quindi non capisco quando lei alla fine propone di non pagare in base a cosa lo dice….” e ancora: “La depurazione va pagata e andrebbe pagata addirittura se ci fosse soltanto il progetto del depuratore…; per poi lasciarsi andare al dileggio: “Non è così consigliere, NON ILLUDA la gente di COSE CHE NON ESISTONO, queste sono nella sua fantasia e nella politica che vuole fare lei ma non è così, è un’altra storia e la verità è un’altra cosa. E a pag.7 dello stesso verbale: “Alla gente bisogna dire, Consigliere Carrara, le cose come sono, non fare soltanto della PROPAGANDA di questo tipo sapendo che dice delle cose inesatte
e che non possono essere realizzate…

Quindi, di fronte ad una legittima richiesta di difendere i cittadini di Pietra Ligure dall’angaria di dover subire un pagamento preteso per un servizio di cui non usufruivano, il Sindaco De Vincenzi rispondeva con la menzogna: “La depurazione per legge bisogna pagarla lo stesso, ecc;” e con il dileggio: “Non illuda la gente…;
fa soltanto della propaganda….ecc.“.

De Vincenzi ed i suoi bocciarono la Mozione consiliare.

Essendo assenti: Foscolo Sara, Rozzi Silvia e Vaianella Maria, votarono A FAVORE: Carrara Mario, Seppone Nicola.

Votarono CONTRO: De Vincenzi Luigi, Amandola Francesco, Carrara Paola, Liscio Giovanni, Pastorino Marisa, Rembado Daniele, Robutti Luca, Vignone Michela.

Di certo, votando contro, non tutelarono, né resero un servizio ai circa 5700 cittadini che, pagavano e pagano per un servizio non reso. Anche a quei cittadini che li avevano votati, dando loro mandato di rappresentarli e, appunto, tutelarli.

Le cose, però, per fortuna, stanno andando in modo diverso rispetto a come De Vincenzi ed i suoi si sono finora comportati e “la ragione“, se non proprio, “la giustizia” stanno emergendo.

I cittadini devono tutelarsi da soli, vista l’indifferenza, se non l’ostilità, di chi dovrebbe “in primis” istituzionalmente tutelarli.

Per questo confermiamo che SABATO MATTINA 17 FEBBRAIO 2024, saremo presenti con una postazione nei pressi di piazza San Nicolò, via Matteotti, per raccogliere le adesioni di coloro che vorranno intraprendere l’azione di recupero delle somme indebitamente pagate in questi ultimi dieci anni, con l’assistenza dell’associazione “Onda ligure-consumo e ambiente“, collegata ad organizzazioni di tutela degli utenti e consumatori.

Mario Carrara, consigliere comunale di opposizione

15 Febbraio 2024



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Carrara

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