Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

Settimanale d’informazione senza pubblicità, indipendente e non a scopo di lucro Tel. 350.1018572 blog@trucioli.it

Roby Ciarlo vignettista. Il ‘saluto romano’ del buon fascista. ‘Scusate è commemorazione o ricostituzione?’


Annullata la condanna in appello per gli otto militanti di estrema destra imputati per aver fatto il saluto fascista nella commemorazione di Milano del 29 aprile 2016. Per le Sezioni unite della Corte di Cassazione, il saluto romano acquista rilevanza penale solo se, avuto riguardo a tutte le circostanze del caso, sia idoneo ad integrare il concreto pericolo di riorganizzazione del disciolto partito fascista. E il vignettista di Trucioli.it, Roby Ciarlo, ci offre la sua professionale interpretazione.

Da ultimo (7 gennaio 2024) i saluti romani in piazza,davanti alla ex sede dell’Msi, al grido «presente», per commemorare l’anniversario della strage di Acca Larentia, una delle pagine più tragiche degli anni di piombo a Roma, diventano un caso politico e sul quale la Digos sta indagando per riferire all’autorità giudiziaria tra un diluvio di polemiche.

 

Con ordinanza n. 38686 del  22 settembre 2023, (consultabile in allegato) la I Sezione della Corte di Cassazione, preso atto di un contrasto di giurisprudenza sul punto, aveva rimesso il ricorso alle Sezioni unite affinché stabilissero «Se la condotta tenuta nel corso di una pubblica manifestazione consistente nella risposta alla “chiamata del presente” e nel cd. “saluto romano”, rituale evocativo della gestualità propria del disciolto partito fascista, sia sussumibile nella fattispecie incriminatrice di cui all’art. 2 del decreto-legge 26 aprile 1983, convertito, con modificazioni, nella legge 25 giugno 1993 n. 205 o in quella prevista dall’art. 5 della legge 20 giugno 1952 n. 645. Se i due reati possano concorrere oppure le relative norme incriminatrici siano in rapporto di concorso apparente».

Secondo l’informazione provvisoria diramata dalla Suprema Corte, all’esito della pubblica udienza del 18 gennaio 2024 le Sezioni unite – su conclusioni parzialmente difformi del Procuratore generale – hanno dato soluzione al quesito nel senso che «La condotta tenuta nel corso di una pubblica manifestazione consistente nella risposta alla “chiamata del presente” e nel c.d. “saluto romano”, rituali entrambi evocativi della gestualità propria del disciolto partito fascista, integra il delitto previsto dall’art. 5 della legge 20 giugno 1952 n. 645, ove, avuto riguardo a tutte le circostanze del caso, sia idonea a integrare il concreto pericolo di riorganizzazione del disciolto partito fascista, vietata dalla XII disposizione transitoria e finale della Costituzione. A determinate condizioni può configurarsi anche il delitto previsto dall’art. 2 del decreto-legge 26 aprile 1983, convertito, con modificazioni, nella legge 25 giugno 1993 n. 205 che vieta il compimento di manifestazioni esteriori proprie o usuali di organizzazioni, associazioni, movimenti o gruppi che hanno, tra i propri scopi, l’incitamento alla discriminazione o alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi. Tra i due delitti non sussiste rapporto di specialità. I due delitti possono concorrere sia materialmente, sia formalmente in presenza dei presupposti di legge».

Pubblicheremo le motivazioni della decisione non appena depositate.


Avatar

Roby Ciarlo

Torna in alto