Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Pieve di Teco, salta il ‘Mercatino dell’Antiquariato’: 30 anni di vita. Unanime protesta degli espositori. Il Comune ha raddoppiato (da 15 a 30 €) la tassa di suolo pubblico


Pieve di Teco. Ci mancava questa nuova ‘tegola’. Non solo con gli unici due distributori di benzina chiusi da 40 giorni. Ora è esplosa una protesta senza precedenti e destinata a gravi ripercussioni sul tessuto commerciale. La clamorosa ‘serrata’ dei titolari che frequentano da 30 anni uno dei più antichi ‘mercatini dell’antiquariato’ del ponente ligure. A meno che la giunta non faccia marcia indietro.

di Luciano Corrado

Si legge sul sito internet del Comune: Il mercato dell’Antiquariato. Da anni si tiene ogni ultima domenica del mese a Pieve di Teco un importante Mercatino dell’Antiquariato, a cui concorrono mediamente 150 espositori molti dei quali provenienti da lontano. Ogni sorta di oggetto antico, anche semplice, contadino, rudimentale, vi viene trattato, accanto a oggetti di maggior qualità e valore. Antiche opere di pregio si trovano poi in paese, ad esempio i bellissimi antichi portali in pietra. E pregevoli “pezzi” in pietra si trovano anche, conservati con cura, in abitazioni private. Il mercatino antiquario si aggiunge alla lunga tradizione delle ricche fiere, che, da secoli, alle date stabilite, vi si tengono. Non si dimentichi che Pieve di Teco è sorta come città mercatale, su un pianoro (“Cève”) utilizzato da tempi remoti per la raccolta e commercio di armenti.

E’ la stessa giunta comunale del sindaco dr. Enrico Pira che ha deliberato l’aumento di occupazione del suolo pubblico a 30 euro, due anni fa era di 15, lo scorso anno di 20. In Liguria si paga solo di più al ‘mercatino’ (ma è solo occasionale e sotto i portici di via Paleocapa) a Savona, qui siamo a 60 euro.  A Bordighera e Sanremo 25, a Ospedaletti 20, a Loano 23. Un confronto-raffronto utile e significativo.

La prima reazione degli ‘espositori-ambulanti-antiquari’, dopo vane rimostranze e con richiesta di rivedere il robusto ed inspiegabile (?) aumento, è stata quella, unanime, di disertare Pieve di Teco, già la prossima domenica, 28 gennaio. L’appuntamento è in calendario ogni quarta domenica del mese. E per avere un’idea di cosa rappresenti la ‘realtà’ pievese aggiungiamo che nella stagione invernale le presenze si aggirano tra i 5070 ‘banchi’ che salgono a 120 nella stagione estiva. La loro provenienza va da Ventimiglia a Loano e oltre.

Uno dei loro portavoce ed animatore della clamorosa protesta è Claudio Vivaldi imperiese. “Ci è piovuto addosso l’aumento con le festività di Natale e senza alcun confronto o spiegazione. Hanno deciso e basta. C’è molto da spiegare? Intanto le maggiori spese che il Comune ritiene di sopportare per la giornata espositiva. Un tempo Pieve aveva un vigile urbano, per un periodo anche due. Ora zero e si affida alla Polizia provinciale di Imperia. C’è inoltre da osservare che in un caso, a Bordighera, paghiamo 25 euro, il Comune deve però versare una quota al Demanio proprietario della passeggiata a mare dove ci sono i nostri banchi di esposizione e vendita. Non ci pare neppure che a Pieve sia migliorata, negli ultimi tempi, la pulizia e l’ordine di accesso al centro storico di automezzi proprio dove esponiamo. Occupiamo in genere spazi che vanno dai 5 ai 6 mq e non credo lasciamo molti rifiuti.”

Vivaldi accenna all’andamento di vendita e incassi, spese. “Possiamo tranquillamente dire che in un anno il nostro settore sta registrando un calo fino al 50% per cento e Pieve di Teco non fa eccezione, si aggiunga che per fortuna abbiamo nella vallata clienti stranieri di seconde case. Senza presunzione riteniamo che la nostra presenza ed il nostro apporto contribuisca ad un maggiore dinamismo ed incremento commerciale di molte attività operanti in paese, soprattutto esercenti e panetterie. Non immagino quale possa essere la ripercussione della nostra assenza. Penso che ci sia riconosciuto che Pieve con la nostra presenza sia un paese più vivo e meno ‘spento’. Insomma, senza esagerare, crediamo di dare un apporto positivo e ben accolto dalla comunità locale”.

L’auspicio, manco a dirlo, è che il ‘governo’ pievese si ravveda e provveda con una nuova delibera di revoca. Tra l’altro in Municipio, per la prima volta, non esiste più la minoranza consiliare. Il sindaco Pira ed i suoi sponsor hanno raggiunto l’obiettivo di una lista unica che in realtà appare ‘fedele riproposizione’ della giunta tris Alessandri. E qui veniamo alla vere note dolenti che non hanno nulla di polemico, bensì realtà incontrovertibili.

Ovvero in quali condizioni il neo primo cittadino ha trovato le casse comunali ? Trucioli.it ha invano chiesto la necessità della trasparenza e di una doverosa informazione verso i cittadini. Ora occorre risanare i buchi di bilancio, le austere casse, iniziando, si fa per dire, dagli espositori del mercatino antiquariato ? Poi a chi toccherà? Si vuole scongiurare il pre-dissesto finanziario con inevitabili conseguenze ? Deve intervenire la Corte dei Conti ?  Perchè tacere gli sprechi o ‘allegra contabilità’ come ha spesso denunciato e documentato l’opposizione durante la precedente amministrazione Alessandri ?

Il sindaco Pira, sul quale si era riposta molta fiducia, pare obiettivamente sempre più in difficoltà e soprattutto sembra isolarsi. Se non con rare e parche dichiarazioni a quel/quei cronisti che per anni, soprattutto grazie alla compianta ed amata Imperia TV, hanno suonato l’inno del ‘tutto va bene madama marchesa‘. La litania era che Pieve di Teco – continue le apparizioni del suo giovane sindaco ed alcuni esponenti regionali, non ultimo il presidente-sindaco Claudio Scajola- era un paese ben amministrato e con prospettive di sviluppo e benessere, capace di scelte coraggiose (vedi Casa della Salute, vedi certe opere pubbliche).

Pieve di Teco capace di offrire e distogliere l’opinione pubblica dalla inevitabile resa dei conti dei nostri giorni. C’è da gioire ? Mai e poi mai. Semmai c’è da riflettere sulle responsabilità politiche dell’abisso dei conti pubblici. Con le obiettive difficoltà in cui opera il neo sindaco. Una soluzione? Intanto dire la verità ai suoi cittadini, agli elettori, ai contribuenti. Rendere di pubblico dominio dove iniziare con le priorità, non rinviabili, del risanamento, ma anche la necessità di guardare avanti nella programmazione. C’è nero su bianco nel programma elettorale. E le promesse che auspichiamo non siano quelle del marinaio.

Luciano Corrado


L.Corrado

L.Corrado

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