Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

Settimanale d’informazione senza pubblicità, indipendente e non a scopo di lucro Tel. 350.1018572 blog@trucioli.it

Loano, chi tace (?) a palazzo Doria il ‘caso architetto’ licenziato in tronco con una motivazione di 70 pagine. Dopo denuncia contro Comune e ex dirigente. Top secret: non è privacy


Trucioli.it non ha un cronista che varca giornalmente la soglia del Municipio alla ricerca di notizie. E’ quanto accadeva tra fine anni ’60 e ’90. C’era l’albo pretorio cartaceo e se era il caso di approfondire si andava dal sindaco, dall’assessore competente, dal segretario Comunale (Banci, Soro, Dante Olio quelli che ricordiamo), o dal capo ufficio. Mai subìto rifiuti anche quando si trattava di notizie ‘scomode’.

Lo stemma del Comune di Loano realizzato sulla nuova passeggiata a mare di ponente

E’ vero non c’era l’obbligo della privacy che si impone quando si va  a ficcare il naso nella vita privata di un cittadino, si scruta dal buco della serratura ma con chi ha ruolo pubblico, la privacy non centra nulla. Invocarla è un ‘abuso’.

A Loano si è passati dai sindaci democristiani (lodevole  e abituale trasparenza, a volte persino collaborazione con il corrispondente quando c’era qualche contrasto di troppo in giunta e maggioranza). Dallo Scudo crociato agli eletti di centro destra e da ultimo di destra-destra con l’attuale sindaco leghista, già di stretta fede missina con Alleanza Nazionale. Bisogna dargli atto che come Giorgia Meloni primo ministro non ha finora mai rinnegato il suo passato politico. Non è un mistero che la Lega di Salvini è più ‘estremista’ degli stessi militanti e governanti di Fratelli d’Italia che pure hanno tra le loro file certi esponenti che non ripudiano il fascismo. L’estrema destra – con neonazisti- tedesca (AfD), in ascesa elettorale e molti eletti nei land locali, tifano non da ieri Salvini e C. Chi ha seguito tolk show e inchieste giornalistiche su programmi della 7 (stesso editore del Corriere della Sera) o di Rai 3 può sapere e testimoniare.

I lettori speriamo non si siano annoiati per questo forse poco attinente preambolo. A nostro avviso utile per spiegare in quale contesto il veterano cronista loanese deve districarsi. Intanto il Comune di Loano ha da tempo (giunta Pignocca, se non sbagliamo) approvato un regolamento assai restrittivo per la libera informazione; di fatto nessun dirigente o dipendente comunale, nell’ambito del suo lavoro e inerente il ruolo pubblico può dare notizie, riferire alcunché senza preventiva autorizzazione del sindaco, assessore, o dirigenti che, a loro volta, devono attenersi al silenzio se manca l’assenso del politico al potere.

Domanda: il cittadino ha diritto di conoscere non diciamo nome e cognome, indirizzo, del dipendente pubblico se siamo di fronte ad una causa di lavoro, a procedimenti giudiziari che comunque riguardano l’operato in materia pubblica?

Trucioli.it ha pubblicato una determina dirigenziale in cui si affida  all’avv. Marco Barilati di Genova la difesa, in Tribunale, inerente una causa di lavoro  (vedi Loano causa lavoro).

Era il 12 ottobre scorso. Abbiamo cercato di approfondire ed è un ruolo che dovrebbe perseguire ogni giornalista nel suo lavoro: ‘fare informazione’ senza condizionamenti o chiedersi a chi giova. Ci siamo riusciti? Non proprio se non affidandoci al passaparola di ex dipendenti comunali in pensione, non già ai diretti protagonisti.

Intanto si può obiettare che l’onorario iniziale per una vertenza di lavoro se è così elevato (33.559,76€) ha una motivazione seria e riguarda la ‘posta in campo’ ovvero una elevata somma in ballo che il Comune potrebbe essere condannato a pagare, risarcire, oltre a spese di causa. Augurando non sia così ? Vinca la giustizia ‘in nome del popolo italiano’ ma purtroppo non è sempre così. A volte dipende, soprattutto nelle cause civili, dalla bravura degli avvocati di parte. Si aggiunga che l’affidamento dell’incarico è avvenuto in forma diretta. Si dirà: è una causa difficile e bisogna ricorrere a chi può vantare maggiore competenza ed esperienza. La parte avversa, del resto, pare si sia affidata ad uno studio legale di Milano assai quotato e con esperienza anche nelle vertenze di mobbing che può essere orizzontale e verticale e che in psicologia e nell’accezione comune indica una forma di abuso, ovvero un insieme di comportamenti aggressivi di natura fisica e/o verbale nei confronti di un dipendente pubblico o privato.

Possiamo aggiungere che non ricordiamo notizie di licenziamenti di dipendenti comunali di cui hanno dato conto quotidiani locali e social, perlomeno in tempi meno remoti. E’ avvenuto poco più di due anni fa, il primo a pubblicare  fu Trucioli.it che non riceve i comunicati stampa dell’Amministrazione comunale di destra. Licenziamento che in quel caso era risultato eccessivo e per questo fu ritirato e convertito in una sanzione  attraverso la procedura di mediazione presso l’Ispettorato del Lavoro di Savona e con il rientro in servizio del dipendente.

Il nuovo caso dell’architetto allontanato’ dal lavoro nulla di ufficiale si è saputo. La minoranza, a sua volta, può fare accesso agli atti, come pure le persone che abbiano un diretto interesse di causa. Ignoriamo, almeno ufficialmente, i motivi del grave provvedimento. Sappiamo da fonti legali che al dipendente dell’Ufficio Tecnico è stato notificato, a febbraio di quest’anno, un atto di licenziamento ‘senza neppure preavviso‘ composto di oltre 70 pagine. Un guinness per il cronista che in 34 anni di professione ha pure seguito centinaia di cause di lavoro in pretura e successivamente in tribunale, spesso finite in Corte d’appello e in Cassazione civile.

C’è un aspetto umano in questa vicenda stile ‘top secret’. L’architetto è rimasto senza reddito nonostante abbia a suo carico moglie e due figli. Il classico esempio di famiglia monoreddito con tutto ciò che comporta. Si aggiunga, sempre per esperienza giornalistica in questa provincia, che non è facile ricordare nella pubblica amministrazione un licenziamento senza preavviso. Bisogna risalire a 6 anni fa, in provincia di Imperia, allo ‘scandalo’ con licenziamenti in massa per assenteismo, truffa e falso al Comune di Sanremo. Con il clamoroso epilogo del vigile in mutande che timbrava il cartellino, infine ‘assolto’ con verdetto della Corte d’appello e Comune condannato a risarcire oltre 250 mila euro, con riassunzione. Ci sarà un ulteriore ricorso in Cassazione?

Per quanto possa interessare applicando la sanzione massima del ‘senza preavviso’, il dipendente non percepisce le mensilità 12/18 anticipate e forfettarie che la legge prevede in simili casi ed avrebbe permesso al lavoratore di superare tempi e spese del ricorso,  oltremodo ‘spogliato’ di ogni sostentamento fino alla sentenza del giudice del Lavoro.

Non è nostro compito entrare nel merito dei motivi per i quali la commissione disciplinare composta dal  segretario generale dr.ssa Rosetta Barbuscia (presidente) e da due dirigenti del Comune, dr.ssa Marta Gargiulo e ing. Igor Nolesio, ha deciso di infliggere al dipendente la sanzione massima del ‘licenziamento senza preavviso’. Chi ricorda qualche precedente? Siamo lungi dallo scandalo che ha scosso in questi ultimi mesi funzionari dell’Amministrazione provinciale di Savona con la sua segretaria generale che non è al suo primo ‘infortunio’ giudiziario, ma in passato sempre assolta nel giudizio finale.

Altro aspetto della vicenda targata Loano. Il dipendente lasciato  a casa dall’oggi al domani, pochi mesi prima  che l’amministrazione comunale avviasse il procedimento disciplinare utilizzato al fine del licenziamento, avrebbe depositato presso la Sezione Lavoro del Tribunale di Savona un ricorso contro il Comune e contro un ex dirigente dell’Ufficio Tecnico (di Aldo Caballini ci siamo occupati più volte, anche sul fronte politico del Pd) per il riconoscimento di un demansionamento subito  che sarebbe anche stata la causa di alcuni rilevanti problemi di salute che hanno comportato un periodo di assenza per cure mediche.

E’ plausibile porsi uno interrogativo. Ha influito il licenziamento (non azzardiamo la ritorsione tutta da dimostrare) dell’architetto  che aveva osato denunciare il Comune ed il suo ex dirigente? La delicatezza del caso che in pubblica udienza potrebbe essere seguito dal cronista in tribunale impone cautela, ma non il silenzio di tomba praticato fino ad oggi da parte degli organi di informazione. Non sappiamo quanto influisca nel crollo delle vendite in edicola delle edizioni locali ed il successo o meno dei social praticando un giornalismo parziale. Un dato di fatto: il 98 per cento delle notizie pubblicate sono ‘veline’ ufficiali (comunicati stampa, siti internet tipo VisitLoano) dei vari enti pubblici e forze dell’ordine, Asl, vigili del fuoco, esponenti politici con Albenga che detiene un poco invidiabile primato di botta e risposta, repliche su repliche. Che finiscono per disinteressare i cittadini. Una verità a senso unico che spesso da pure adito ad inconcludenti e meschine polemiche. Alla disaffezione al voto (assenteismo) e alla lettura dei giornali. Un recente esempio? Il silenzio pressochè generale per le recenti elezioni del successore di Silvio Berlusconi. Ovvero Adriano Galliani dirigente sportivo. Quasi  nessun commento su RAI e Mediaset per il 19 % che ha votato rispetto agli aventi diritto al voto. Mai successo nella storia repubblicana, nella democrazia sorta dopo la Guerra di Liberazione. E l’astensionismo a Loano, in certe elezioni, ha superato di poco il 50%. Colpa dei cittadini ?

 

 

 


Avatar

Trucioli

Torna in alto