Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Reportage da Carnino dove si recupera la storia del paese. E c’è chi semina la segale


Frédéric e Franco hanno fatto un bel regalo a Carnino: hanno sistemato questo piccolo “locale” che serviva per la stagionatura dei formaggi e, in passato, era coperto con paglia di segale, e veniva usato dalla primavera inoltrata sino all’autunno. Nei progetti di Frédéric, anche la copertura della ‘sèla’ recuperata, è da fare con paglia di segale.

Marco Calcagno con un post commenta: “Sembra una ” casella ” che sono molto presenti nel loanese! Comunque Grazie”.

Trucioli.it ha chiesto aiuto a Mauro Pastorelli, la sua terra e quella degli avi. Un grande impegno perchè non vada perduta la gloriosa storia e la memoria  del suo paese. I ricordi. La commozione.

Il nome della costruzione: ‘sèla d” Giüsè Gat’. Posizione Carnino di Sopra. Davanti alla casa dei Frati Cappuccini di Genova, spostata ad est. Era coperta con paglia di segale, ed usata dalla primavera inoltrata sino all’autunno.
Serviva alla stagionatura dei formaggi, ‘brus’ compreso. Proprietà e costruzione Giuseppe Pastorelli mio bisnonno.
Pastore di pecore, transumante, da Carnino sino nella zona di Ceriale, tre giorni in autunno inoltrato per scendere in ‘bandia’ e 3 in primavera inoltrata per risalire.
I suoi pascoli in riviera, la sua “bandia”, erano a Peagna, a monte di Ceriale, sino a scendere verso Borghetto S. Spirito, Toirano. A Carnino utilizzava i pascoli di uso civico frazionale, i più isolati, non si  accompagnava nelle “vasc’tere” con gli altri, ma usava dei ripari individuali. “Giüsè Gat“: così lo chiamavano a Carnino.
La Pagina di Facebook di Carnino”: https://www.facebook.com/carninobrigaalta

L’autore del recupero: Frédéric Pastorelli, nato in Francia 1964, ma originario di Carnino. Sua bisnonna vedova, della guerra 15/18 era migrata in Francia, con un fratello ed una sorella, erano cugini di mio nonno. I discendenti sono tornati a Carnino di Sopra nel 1964, dove ci hanno incontrato e gli abbiamo riconsegnato le loro costruzioni. Da allora le hanno recuperate e continuano a venire. Ognuno nella propria casa. Frédéric in Francia vive vicino a Nizza, amante della campagna. Ha ancora due capre bianche e non se ne separa, fa dei formaggini speciali.  Moltissimo del suo tempo libero lo passa Carnino. È insegnante, mi pare di lettere antiche, insegna anche all’Università di Nizza. È rimasto vedovo, ha ottenuto di dimezzare il tempo di insegnamento per poter presenziare metà settimana a Carnino di Sopra.

Il suo aiutante, Franco Panelli originario di Imperia, da anni vive a Carnino ‘D”még‘, quello che ora chiamano Carnino di Sotto. Con sua moglie hanno comprato casa e terreni. La madre di sua moglie era originaria di Viozene. Lui a Carnino fa lavori di muratura e falegnameria per hobby essendo pensionato. Si occupa anche di semine, e raccolte, anche segale, e di qualche arnia per il miele.
Le altre caselle isolate per il formaggio sono andate distrutte, ne restano di quelle nelle parti interrate, o seminterate di alcune abitazioni, più grandi, due piccole, perfette a cui manca solo la porta. Fra quelle all’interno del paese, ce n’erano di utilizzate tutto l’anno. Erano dei proprietari di mucche che vivevano a Carnino tutto l’anno “i vachée”. Le sfruttavano per i formaggi, ma anche altri raccolti, patate, barbabietole… mele.
Tra la casa dei frati ed il faggio, ad est della chiesa. Si riesce ad individuare il rudere recuperato…
La foto con la neve è la più vecchia, ora la facciata è restaurata…
Pastorelli Giuseppe, vulgo “Giüsè Gat”, foto realizzata dai Frati Cappuccini. Carnino estate 1930, accompagnati da padre Antonino da Montegrosso, era il padre provinciale.

 

Franco Panelli ha aiutato Frédéric, semina una fascia tutti gli anni di segale, l’unica.

CARNINO ALBUM DA MUSEO

Foto delle pagine del libro Civiltà dei Monti di Edilio Boccaleri, Stringa editore 1982. Frazione ‘D”még’ l’attuale Carnino di Sotto. Coperture in paglia. Carnino di Sopra, ora coperte in lamiera. Nei piccoli locali seminterrati, due “sèle” perfettamente intatte, mancano solo le porte…

 

Un grazie particolare di Trucioli.it all’ammirevole Mauro Pastorelli per la preziosa e disinteressata collaborazione affinchè la sua Carnino abbia il giusto riconoscimento dalla società civile, nel rispetto della storia e degli ‘eroici’ avi.


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