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Liguria e Basso Piemonte

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Liguria, guerra tra animalisti anticaccia e Regione. L’arco già previsto da una legge nazionale


In Liguria si è scatenata una guerra tra gli animalisti anticaccia e la Regione per aver autorizzato l’utilizzo dell’arco per gli abbattimenti selettive dei cinghiali nella lotta contro la peste suina.

di Franco Zunino*

Dicono che è crudele perché molti animali potrebbero essere solo feriti ed hanno ragione. Peccato che da quando si dibatte sul problema caccia sì e caccia no, sono sempre stati loro (gli anticaccia) a sostenere che se la caccia fosse praticato con l’arco come facevano gli antichi, allora la si potrebbe accettare!

Ovvio, era, ed è rimasto, il solito escamotage per mettere sempre e comunque i bastoni tra le ruote ai cacciatori e alla caccia, visto che sono per l’abolizione totale! In realtà la Regione Liguria non ha stabilito nulla di scandaloso, ed anzi ha autorizzato quello che già la legge n. 157 del 1992 (legge sulla caccia) stabilisce, ovvero che si può cacciare anche con l’arco così come con il falco.

Ora, vero il fatto che cacciare con l’arco è più crudele che non con il fucile (specie con quello a palla singola o pallottola), ma quando lo sostenevano i cacciatori non andava bene, ora che lo sostengono loro sì! Solita incoerenza.

Il vero motivo è che gli animalisti sono contro la caccia sempre e comunque, e le loro proposte “alternative” servono solo a rendere sempre più difficile la possibilità di uccidere animali. E anche se la caccia la si facesse con i sassi come in tempi ancora più antichi si faceva, o con i “massacri” di bestie fatte precipitare giù dalle rupi, sempre contrari sarebbero.

Purtroppo per loro l’uomo è sempre stato cacciatore, un predatore, un super-predatore (e l’unico “compassionevole”!). E se fisicamente l’uomo è anche migliorato è proprio perché ha cominciato a cibarsi di carne e non più solo di frutti e vegetali. Ora, che l’arco lo si voglia utilizzare anche durante le battute per contenere il cinghiale forse lo si poteva evitare, vista la maggiore efficienza del fucile, ma resta il fatto che non ci sia nulla di strano se chi pratica questo sport ed è in possesso della licenza di caccia vuole contribuire a combattere la peste suina.

Allora, non già la Regione Liguria va contestata, ma il Parlamento che a suo tempo approvò la legge sulla caccia che consente l’uso dell’arco (come, del resto e probabilmente prevedono tutte le leggi venatorie del mondo intero!).

Gli animalisti si mettano il cuore in pace, e pensino piuttosto a riflettere sulla coerenza o meno delle loro posizioni, e, se proprio vogliono essere drastici, ad espellere dai loro movimenti chiunque con la propria vita contribuisca all’uccisone di animali, sia direttamente che indirettamente! Chissà che così facendo non si risolva il problema alla radice, perché saranno ben pochi quelli che manterranno il diritto di potersi definire e sentirsi coerenti con le proprie idee! Quindi, cacciare o meno con l’arco è solo un falso problema. Il vero problema è come ridurre il numero dei cinghiali!

Franco Zunino segretario generale AIW


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