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Un albero per respirare e salvare le città. Allarme smog prima causa di ‘decessi anticipati’ e malattie respiratorie


Allarme: smog prima causa di ‘decessi anticipati’ per malattie respiratorie. L’esposizione a particolato da traffico urbano. Un albero per respirare. Tra i più indicati dagli esperti ci sono platani e pioppi.

Crescono asma e rinite allergica e aumenta il rischio di broncopneumopatia cronica-ostruttiva (BPCO), cancro del polmone e interstiziopatie polmonari. Tra i fattori più importanti che hanno contribuito all’aumento, c’è l’inquinamento atmosferico: rappresenta ormai, a livello globale, la prima causa di ‘decessi anticipati’ per malattie respiratorie croniche, la quarta per infezioni respiratorie, e la sesta per tumori.

La Sip/Irs ha incrociato i dati di diversi studi in Italia e all’estero e il verdetto è inequivocabile: “La qualità dell’aria determina la salute dell’individuo. La salute respiratoria degli italiani sta peggiorando ed esiste un diretto collegamento tra l’esposizione prolungata all’inquinamento e le malattie respiratorie che riducono la qualità e l’aspettativa di vita, mentre riscaldamento climatico e fenomeni metereologici eccezionali potrebbero ulteriormente concorrere a concentrare le sostanze inquinanti” .

I fattori di rischio- Tra i fattori più importanti che contribuiscono all’aumento delle malattie respiratorie vi è l’inquinamento atmosferico. Ci sono chiare evidenze della relazione causale fra l’esposizione all’inquinamento atmosferico e la mortalità per tutte le cause, le infezioni delle basse vie respiratorie, la BPCO, l’asma e i tumori di trachea, bronchi e polmoni. Un recente rapporto dell’American Thoracic Society (ATS) ha concluso che l’esposizione all’inquinamento atmosferico provoca il rimodellamento delle vie aeree, che può portare all’insorgenza di asma o BPCO, nonché a fenotipi asmatici che peggiorano dopo l’esposizione a lungo termine agli inquinanti atmosferici, nello specifico il particolato fine (PM2.5) e l’ozono (O3).

In Italia studi recentissimi hanno portato ancora nuove evidenze sull’associazione fra inquinamento e ospedalizzazione e mortalità per malattie respiratorie non solo nelle aree urbanizzate, ma anche nelle suburbane. Gli stessi studi hanno mostrato incrementi statisticamente significativi di pazienti affetti da rinite allergica e asma a causa dell’esposizione a particolato (il 17% e il 25%, rispettivamente) e a NO2 (7% per entrambe le malattie) e di bronchite cronica/BPCO per esposizione a NO2 (22%). Infine, è stata confermata l’associazione fra esposizione cronica a PM10 e un rischio di 2,96 di sviluppare la BPCO e fra esposizione a PM2.5 e un rischio di 2,25 di sviluppare la rinite e di 4,17 di sviluppare espettorato cronico.

Le attività di sensibilizzazione verso la cura dell’ambiente e della salute respiratoria – Tra queste si contano: l’iniziativa “Un albero per respirare”, in collaborazione con l’Associazione Italiana Pneumologi Ospedalieri (Aipo) e Legambiente, che ha visto eseguire la messa a dimora di 300 alberi in Puglia e Sicilia e che continuerà sul territorio nazionale per migliorare l’aria e contribuire ad arginare gli squilibri del cambiamento climatico visto che un solo albero può compensare la produzione di 700 kg di CO2. In questo contesto si inserisce il lancio sulle principali emittenti televisive nazionali dello spot sociale

L’obiettivo è: sensibilizzare sull’importanza della prevenzione delle patologie dell’apparato respiratorio; contribuisce a divulgare le informazioni principali sulle varie patologie del polmone; ed infine, ad accrescere il livello di consapevolezza e di conoscenza delle diverse patologie che in maniera silente o manifesta minacciano l’apparato respiratorio

Barbara Di Chiara (Sanità informazione)


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