Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Mendatica, addio hotel San Bernardo da Settimia. 70 anni di attività


Una notizia che non vorremmo mai scrivere, né leggere. La chiusura dell’hotel ristorante bar San Bernardo da Settimia ricco dei suoi 70 anni di storia. Ricordi di tempi gloriosi per l’amata nostra Mendatica e la sua Monesi.

HOTEL RISTORANTE BAR SANBERNARDO: 25 CAMERE CON BAGNO -SALA BAR – TV SATELLITARE -FREE WiFi- SOLARIUM – PARCHEGGIO E GARAGE PRIVATO –
Walter Gandolfo titolare del ristorante da Settimia in una foto d’archivio di trucioli.it

Nonostante la perdita di una struttura storica siamo solidali con Walter Gandolfo. La sua ferita sanguinante nel confermare all’amico e decano giornalista montanaro: “Si chiudiamo, questa volta ci arrendiamo. Non si trova neppure personale per la stagione estiva e poi….”. Ha tempo sei mesi a consegnare la licenza ingiallita dal tempo al Comune. Che ne sarà della struttura è difficile prevederlo. Quasi di rimpetto c’è l’edificio che ospitava la Gran Baita, 15 camere, bar e ristorante, ormai chiuso da un paio di decenni.

In realtà non è la prima volta che Walter si trova di fronte ad una scelta difficile. Il 9 luglio del 2020 trucioli.it pubblicava: Nessun dispetto, nessun gesto di protesta e polemica plateale. L’albergatore Walter Gandolfo che nella esperienza di vita è anche maestro di scii, consigliere comunale dal 1999 a Mendatica, con la sua compagna Giovanna, origini polacche, ha scritto la sua ‘resa’ sul sito e sulla pagina Facebook dell’albergo che aveva ‘fondato’ e ricostruito ‘nonna Settimia‘ negli anni ’50. “Con dispiacere vi informiamo che l’albergo ristorante Settimia (da tre generazioni ndr) per mancanza di personale rimarrà momentaneamente chiuso. Vi terremo informati. Buon’estate a tutti”.

Poi ci aveva ripensato, la riapertura fino al mese scorso. Ed ora la difficile e dolorosa decisione proprio all’esordio dell’estate, quando si può contare su clienti e  passanti, l’escursionismo, l’outdoor, l’Alta Via tanto apprezzata. Su quanti adorano il fascino e la quiete salutare delle montagne, raggiungono Monesi, il Redentore, Monte Frontè, Piaggia (Briga Alta), le frazioni di Mendatica e chi sceglie di andare oltre, raggiungere Upega, Viozene, l’alta val Tanaro.

“Vivo a San Bernardo da quando sono nato a Mendatica nel 1955, ora ho pure raggiunto la pensione. Da Settimia, il vecchio edificio, è sorto negli anni subito dopo l’Ultima Guerra. Da allora, con nonna, papà e mamma, si sono fatti molti progressi; per anni si è continuato a lavorare bene e investire. Il sacrificio del resto è una costante di chi fa questo mestiere”. Quasi una locomotiva si direbbe, con un ristorante che attirava clienti da mezza Liguria e dal Piemonte. Il turista-villeggiante estivo da pensione completa. La neve e lo scii invernali. Una clientela affezionata, da tutto esaurito nei fine settimana, a luglio e agosto. Sono seguiti gli anni difficili, la china. “Non si chiedeva nulla di più – confidava Walter  da tempo- se non la ripresa di Monesi di cui abbiamo beneficiato tutti. Monesi che ha prodotto ricchezza, sviluppo, posti di lavoro. E’ vero, c’è stata la mazzata dell’alluvione, delle frane, però si era già in parte spezzato il cordone ombelicale del tanto atteso e predicato rilancio”. Quante speranze del resto aveva profuso anche la ‘beniamina’ Imperia TV. Come dimenticare il successo del “4 Zampe day” a San Bernardo giunto alla quattordicesima edizione.

Walter  parla col nodo in gola, trattiene la commozione, lui che ha combattuto e resistito, al di là delle facili pacche sulle spalle, degli incoraggiamenti, delle buone parole. “Qui ho trascorso la mia vita. Qui ho lottato. Ho avuto delusioni e momenti felici. Ho conosciuto  gente di ogni dove. Non mi resta che guardarmi attorno e riflettere. Riprenderò a fare il maestro di scii ad Artesina e St Gréé. A San Bernardo non c’è solo la mia casa, l’albergo con le porte chiuse, c’è il mio cuore, l’amore profondo, intimo, per questo suggestivo lembo di Liguria”. Neppure la nebbia può scoraggiare. Qui negli anni di boom sono sorte ville e villette.

Non più tardi del 4 maggio scorso Walter sulla pagina Facebook dell’albergo scriveva: “Tante volte ho pubblicato immagini con la neve che sicuramente sono belle da vedere ma credo che un po di sole ci vuole, con una bella vista sul mare, le montagne ancora leggermente innevate, la primavera che sboccia in ogni angolo…”.

Mendatica orfana di un altra struttura ricettiva e ristorazione dopo la chiusura tempo fa (2017, vedi trucioli.it) de La Campagnola con 18 camere. Rimane e resiste l’agriturismo Il Castagno. E ancora la sorte, inattesa, di cessata attività della ‘bomboniera’-ristorantino Bacì Du Mattu; da ultimo della pizzeria-bar U Tecciu.  Senza dimenticare che nei primi anni ’90 a Monesi di Mendatica si era spenta l’insegna dell’albergo-ristorante-bar Il Capanno, sorto su iniziativa della famiglia del compianto Lino Porro.  (L.Cor.)

 


L.Corrado

L.Corrado

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