Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Ciclo completo delle acque, tra l’ovvio, l’assurdo e l’ambito clientelare residuo del passato


Esiste una cosa che dovrebbe essere perfettamente  chiara, limpida e “insipida”: l’acqua, quella potabile in particolare! Dalle nostre parti siamo riusciti a renderla spesso materia tendenzialmente oscura,  a volte torbida e spesso anche…… salata, certamente incomprensibile !

di Gian Luigi Taboga*

Il tutto è conseguenza di trattamenti che gli addetti ai lavori hanno spostato su un  piano che si colloca  tra l’ovvio e l’assurdo, con una facilità da lasciare stupiti anche i cittadini più distratti e meno impegnati.

A noi di ASSOUTENTI, che impegnati nel settore dei diritti civili li siamo da oltre 40 anni, non sfuggono gli aspetti più essenziali di una materia che tocca interessi generali e diffusi della massima importanza, quali la coerenza, l’impegno e la responsabilità.

La coerenza impone di non contraddirsi tra l’enunciazione di certi principi e la mancata loro pratica realizzazione; non si può sostenere che l’acqua è un bene pubblico e operare in modo tale da provocare il risultato opposto, senza l’impegno e la responsabilità necessarie.

L’impegno non può essere saltuario e condizionato da strategie di ordine politico ed elettorale, la responsabilità non è di ordine semplicemente burocratico ma riguarda i danni resi alla collettività siano essi di ordine tanto morale quanto materiale.

E’ assurdo gestire un bene primario, quale rappresenta l’acqua, senza renderne partecipi gli utenti/consumatori sia per quanto riguardo le scelte sulla qualità del servizio e i relativi costi, sia riguardo l’utilizzo consapevole dello stesso in momenti di assoluta emergenza.

La responsabilità di operare come custodi e garanti delle leggi vigenti implica per gli amministratori locali, provinciali e regionali la conoscenza e il rispetto delle stesse, una delle quali ( legge Galli) indica la condivisione delle risorse e la solidarietà assolutamente necessarie ed  opposte ad una visione autarchica  e campanilistica della disponibilità e dell’utilizzo dell’acqua.

Fare parte di una Comunità di consumi significa avere gli stessi diritti/doveri, significa concorrere in maniera uniforme alla copertura dei costi per avere tariffe uniformi, senza privilegi di origine pregressa o acquisiti nel tempo.

Essere Comunità di consumi significa non prevaricare ma limitare in ogni tempo i danni causati dallo spreco e dallo sperpero di un bene essenziale quale l’acqua è  oggi e più sarà in futuro.

Per l’acqua una gestione con dimensioni territoriali adeguate ed economicamente sufficienti a garantire investimenti di notevole portata non è soltanto auspicabile ma indispensabile. Pensare di restringere la sua gestione ad ambiti territorialmente ed economicamente ristretti esprime una visione assurda ed inadeguata alle prospettive future.

L’Amministratore che aspira a restringere le competenze di un servizio così importante come quello acquedottistico al  proprio ambito clientelare è un residuo del passato e non ha le caratteristiche adatte per gestire il futuro.

Concludendo non possiamo che auspicare dai nostri Amministratori locali una visione più ampia e condivisa della gestione del servizio acquedottistico, riservandoci di affrontare i vari problemi nelle sedi opportune con la dovuta attenzione e tempestività.

*Per ASSOUENTI Gian Luigi Taboga.

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Egreg. Sig Presidente della Provincia di Savona, in considerazione dello stato di crisi dei servizi idrici e dei necessari provvedimenti per razionalizzare i consumi , ci è stata sollevata da più parti la necessità di capire quali provvedimenti saranno presi riguardo la gestione corretta delle acque da parte  dei Consorzi Agricoli Irrigui.

Purtroppo non abbiamo alcun serio elemento di valutazione, salvo segnalazioni di un diffuso disordine gestionale che non corrisponderebbe alle drammatiche esigenze del momento.

Al fine di poter dimensionare il fenomeno ,e se del caso intervenire, voglia darci notizia riguardo il numero dei Consorzi Irrigui esistenti in Provincia, la loro ubicazione, identificazione e relativi statuti. Per competenza invieremo copia della presente  e della sua risposta ad ARERA ed ai sindaci interessati.  Come Associazione rappresentante degli utenti presso la Camera di Commercio delle Riviere di Liguria siamo certi della sua indispensabile collaborazione  Ringraziando per la cortese attenzione le assicuro il nostro impegno e  porgo distinti saluti.

Per ASSOUTENTI Savona Gian Luigi Taboga

COMUNICATO STAMPA DEL COMUNE DI ALBENGA-

“Gestione idrica integrata. Apertura del dialogo tra i sindaci. Si va verso un accordo”.

Il sindaco di Albenga Riccardo Tomatis nella giornata di ieri, lunedì 27 marzo, ha partecipato all’incontro informale tra i sindaci dei principali Comuni coinvolti nel progetto per la gestione del servizio idrico integrato da parte di APS. Afferma il primo cittadino: “L’incontro è  iniziato nella maniera migliore in quanto tutti i sindaci hanno espresso la volontà di mantenere pubblico il servizio idrico integrato per evitare di esporre il territorio ad una gara europea con il possibile subentro di un soggetto privato. Sulla base di questo ci siamo confrontati per arrivare a una soluzione che prendesse in considerazione le esigenze di tutte le parti. La strada intrapresa potrebbe essere quella dell’emissione delle bollette da parte di APS, bollette che sarebbero incassate poi dalle tre società afferenti ad APS stessa che, così, manterrebbero la loro autonomia. Per quanto riguarda invece la forma di associazione (consorzio stabile, cessione di ramo d’azienda o fusione), questa sarà suggerita, compatibilmente con le esigenze dei territori, da uno studio tecnico/giuridico redatto da un esperto al quale la Provincia assegnerà un incarico. I due punti più importanti che oggi devono essere perseguiti sono: mantenere la gestione dell’acqua in carico ad un soggetto pubblico e intercettare al più presto i finanziamenti per completare la depurazione dell’intera città di Albenga,Vadino e frazioni comprese”.


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