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Liguria e Basso Piemonte

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Democrazia Cristiana Savonese e il grido di Confindustria. Fonti green solo l’8%


La Democrazia Cristiana Savonese raccoglie il grido di Confindustria dei giorni scorsi e fa propria la necessità urgente che la Regione Liguria approvi il nuovo Piano Energetico Ambientale Regionale.

Dal programma regionale venuto a scadere la Liguria si era data come obbiettivo
il raggiungimento di fonti green il 14 % oggi invece siamo solo all’ 8%.

Un dato scadente se pensiamo al caro bollette di questi giorni alla impellente
necessità di diversificare le fonti energetiche italiane e liguri in particolare per
superare le tradizionali fonti di energia.

Basti pensare a chi ha fatto meglio in Italia. Regione Basilicata 1.333 Megawatt
Puglia: 2.680 MW, Campania 1.751 MW, persino la piccola regione molisana ha
prodotto 380 Mw. La Regione Liguria solo 88 MW. Il dato è deprimente poiché
non esiste una spinta alle fonti energetiche nuove.

La Regione Liguria con l’Assessore Andrea Benveduti replica agli imprenditori di
non investire o investire poco.

Per questo la Democrazia Cristiana Savonese chiede con urgenza la redazione
del nuovo piano regionale con meno burocrazia in particolare di Soprintendenze
e Comuni con un piano che deroghi a tutti i lacci che oggi bloccano il settore.
Inoltre, proponiamo alcune idee che consentirebbero gli investimenti privati in
campo energetico. Non dimentichiamo che per chi investe denaro sia esso una
azienda o un singolo cittadino oggi comporta un particolare decisionismo degli
Enti Locali e dello Stato.

Luigi Tezel commissario provinciale della Dc

Il Piano regionale deve essere già autorizzativo degli interventi proprio per
tagliare lungaggini amministrative. La segnalazione degli interventi
d’investimento deve arrivare direttamente dagli enti locali, da inserire nel piano
immaginiamo infatti un piano regionale che sia cornice degli investimenti sul
territorio comunale o provinciale.

Chiediamo che il piano preveda:

1) gli edifici pubblici siano tutti dotati di impianto di produzione di energia
verde. Abbiamo infatti decine di immobili di proprietà di enti locali o Statali
pensiamo anche agli ospedali che hanno consistenti coperture di edifici da
utilizzare per fonti rinnovabili;

2) Proponiamo che i porti turistici e l’autorità portuale installino impianti
minieolici;

3) Gli stabilimenti balneari si dotino di fotovoltaico per acqua calda sono
moltissimi, infatti, gli stabilimenti balneari che attingono gas dalle reti o
utilizzano bombole gas per fare acqua calda per i clienti.

4) Agri impianti sulle serre in agricoltura.

5) Comunità energetiche per i piccoli comuni singoli o in associazione tra loro.

6) Installazione di miniidro sulle grandi condotte degli acquedotti.

7) Ultima ricetta si imponga che le coperture piane degli edifici esistenti come
i moltissimi condomini diventino coperture per energia verde. Sotto il
profilo architettonico le coperture piane non sono già il massimo al livello
architettonico in un momento di emergenza come il nostro si possono
dotare di pannelli fotovoltaici.

Ovviamente siamo consapevoli che queste misure debbano avere una
adeguata incentivazione chiediamo infatti che la Regione si faccia portavoce
con il nuovo Governo di ammettere gli interventi verdi per l’energia al pari
degli interventi rientranti nel famoso 110%. Nessun governo ha investito sulla
vera transizione ecologica. Infatti, si danno bonus psicologo, bonus giardini,
bonus antifurti. Persino in campo edilizio abbiamo bonus di ogni genere, si
faccia un bonus solo per l’energia verde senza interventi trainanti che
limiterebbero l’investimento di privati. Mentre gli enti pubblici di ogni tipo
pubblichino subito bandi per il diritto di superficie delle loro coperture.

Savona 02/11/2022

Il Commissario Provinciale
Luigi Tezel
democraziacristianasavona@gmail.com


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