Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Loano, bando per assegnazione complesso lido La Marinella. Il Mondo Balneare è critico: ecco perché non conviene investire 500 mila €


Per Loano argomento di attualità che trucioli.it aveva trattato il mese scorso: il bando di gara assegnazione complesso balneare La Marinella (vedi…….). Ora è stato pubblicato da MondoBalneare un articolo che pone dubbi e seri interrogativi sulle somme richieste dal Comune che impongono un investimento “minimo di 500 mila €’.  La struttura è chiusa dal 2018. Il ‘contratto’ avrà durata ventennale, ma le pretese imposte dall’amministrazione  comunale all’eventuale vincitore “sono disincentivanti”, è l’accusa.

Quali soprattutto ? Eccole: “…il calcolo del canone definitivo determinato sulla base delle indicazioni di legge vigenti..! Come cambieranno dunque le leggi ? E’ logico o fuori luogo prevedere che avranno costi ‘talmente salati’ da rendere poco conveniente rischiare ? Abbiamo interpellato qualche ‘concessionario balneare’ loanese. Ci sono due correnti di pensiero. La prima ritiene che senza certezze nessun serio investitore vuole comprare. La seconda tira in ballo la lunga mano della criminalità mafiosa per tramite dei ‘colletti bianchi’. Capace di allungare i tentacoli anche nella ‘pia Loano’. E’ proprio così ? Esistono seri e concreti antidoti ? Qual’è lo stato di infiltrazioni delle cosche nell’ imperiese di cui si è legge spesso sui media? E nel savonese ? qui è davvero limitato (e pare poco attenzionato) agli abusivi di ‘frutta e verdura’ ? Arrivano dal Sud, si spostano su ‘flotte’ di camioncini, non temono di rischiare sequestri (uno ogni morte di papa) ed hanno la base  logistica a Ceriale e dintorni . Chi li protegge e non li combatte ? Chi si volta dall’altra parte ? Non ci sono a sufficienza uomini in divisa da impiegare come avrebbe giustificato un prefetto ad un sindaco della riviera che chiedeva ‘aiuto’ ? Sarebbe da mala tempora currunt !

Alex Giuzio Caporedattore di Mondo Balneare, dal 2008 è giornalista specializzato in turismo, demanio marittimo, economia costiera e questioni ambientali e normative legate al mare e alle spiagge. Fonte: MondoBalneare.com

Il Comune di Loano ha pubblicato il bando per la riassegnazione della concessione demaniale marittima con finalità turistico-ricreativa del lido “La Marinella”, che comprende una struttura pertinenziale a uso stabilimento balneare e ristorante-pizzeria. Il manufatto era stato sequestrato a luglio 2018 poiché il concessionario non pagava i canoni da sei anni: in quanto pertinenziale incamerata, alla struttura erano stati infatti applicati gli insostenibili valori Omi che avevano fatto schizzare il canone demaniale a circa 45.000 euro all’anno più 25% di imposta regionale. Il bando di gara aperto dal Comune ha fissato un nuovo canone annuale in via provvisoria a 5.000 euro annui, ma avvisando che «si provvederà al calcolo del canone definitivo determinato sulla base delle indicazioni di legge vigenti», il che rende la gara priva di un’importante informazione necessaria a fare le valutazioni imprenditoriali del caso.

Oltre a ciò, il bando di gara obbliga l’eventuale vincitore a farsi carico di un progetto di riqualificazione già redatto da un architetto incaricato dalla giunta, che richiede un investimento complessivo di 465.000 euro, nonché a rimborsare all’amministrazione la somma di 35.000 euro sostenuta per la progettazione e la messa in sicurezza degli spazi, che in seguito al sequestro sono stati oggetto di un incendio. Oltre alle ingenti spese imposte dal Comune, ci saranno inoltre da acquistare tutte le attrezzature e gli arredi necessari come ombrelloni, lettini e macchine per la pulizia, il bar e la ristorazione. La concessione del futuro vincitore avrà una durata di 20 anni. Nonostante le richieste rendano obiettivamente piuttosto difficile che possano esserci imprenditori interessati a ottenere la concessione, chiunque fosse interessato a saperne di più può consultare il bando di gara e tutti i documenti allegati sull’albo pretorio online del Comune di Loano. Il termine per partecipare all’evidenza pubblica scade il 17 gennaio 2022 alle ore 12.
Alex Giuzio
Commenti social – Nino Ferrari: Ci voleva lEuropa per far cessare finalmente lo scandalo tutto italiano delle concessioni tramandate da generazioni con canoni d affitto irrisori. Era ora basta lobby !
Pinuccio Maurizio: Poi aggiungeteci le attrezzature, lettini ombrelloni, arredi per circa qualche centinaia di migliaia di euro….poi siate capaci di produrre reddito, sempre che nel frattempo non arrivi qualche mareggiata e poi tra vent’anni un bel pacchettino e buttate tutto per dare posto ad altri……buona fortuna!!!!

Oneglio (Fiba Confesercenti): «Subito legge quadro di riordino delle concessioni balneari»

Gianmarco Oneglio imperiese

Gianmarco Oneglio, presidente regionale di Fiba Confesercenti, torna a chiedere una legge quadro di riordino delle concessioni demaniali, alla luce della recente decisione del Consiglio di Stato che, imponendone la scadenza al 31 dicembre 2023, mette a rischio migliaia di posti di lavoro. Dal presidente dei balneari liguri, parole di apprezzamento per il sostegno ricevuto dal governatore Toti e dall’assessore Scajola.
«Apprezziamo la vicinanza dimostrata ai balneari dal presidente della Regione Liguria Giovanni Toti e dall’assessore Marco Scajola, che hanno rinnovato al Governo la richiesta di individuare una soluzione condivisa con le associazioni di categoria – esordisce Oneglio -. In questo momento critico ci uniamo al coro delle regioni e degli enti statali chiedendo, ancora una volta, una legge quadro di riordino per le concessioni demaniali ad uso turistico ricreativo, tale da dare certezza alle famiglie e alle imprese di quello che è un settore strategico per l’economia italiana, e ligure in particolare, a salvaguardia di un comparto che è primo del mondo per qualità e servizi».

7 dicembre 2021/ BALNEARI, REGIONI, ASSESSORI SCAJOLA E BONAVITACOLA: IL GOVERNO DIA AL PIU’ PRESTO UNA RISPOSTA. SIAMO ANCORA IN ATTESA DI UNA PROPOSTA DALL’ESECUTIVO PER SUPERARE L’EMERGENZA.

GENOVA. “Dopo la sentenza del Consiglio di Stato che ha intimato all’Italia di mettere sul mercato le concessioni demaniali turistico ricettive dal 1 gennaio 2024 e le numerose iniziative portate avanti dalle regioni e dalle associazioni di categoria dei balneari, attendiamo ancora una pronuncia dal governo vista la gravità della situazione. In particolare vogliamo sapere se l’esecutivo intende presentare una sua proposta al Parlamento per superare l’empasse a dare una risposta a chi opera nelle aree di concessione”. Lo chiedono attraverso una lettera indirizzata ai ministri del Turismo e degli Affari Regionali Massimo Garavaglia e Mariastella Gelmini, oltre che al presidente della Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga, il coordinatore del tavolo interregionale sul Demanio e assessore della Regione Liguria Marco Scajola e il coordinatore della Commissione Infrastrutture della Conferenza delle regioni oltrechè vicepresidente della Regione Campania Fulvio Bonavitacola.

La lettera arriva dopo l’incontro dello scorso 16 novembre durante il quale gli assessori regionali al Demanio si sono confrontati per valutare le conseguenze della sentenza dello scorso 9 novembre con la quale il Consiglio di Stato si è pronunciato sulle sorte delle concessioni demaniali italiane. “Siamo disponibili a ulteriori confronti con il Governo – dicono gli assessori Scajola e Bonavitacola – per fornire ogni utile contributo per superare una situazione di grave difficoltà per un settore che dà lavoro a decine di migliaia di persone e rappresenta uno dei pilastri del comparto turistico italiano. Le Regioni stanno operando nei rispettivi territori un ampio confronto con le associazioni di categoria e gli enti locali, ma non abbiamo avuto ancora riscontro sulla posizione del Governo che a questo punto è determinante anche per i riflessi che la questione ha nei rapporti con l’Unione Europea”.
I due esponenti delle regioni chiedono un intervento immediato rivolgendosi ai ministri competenti e al presidente delle Regioni, alla luce anche delle “dichiarazioni contrastanti da parte della maggioranza”. Dopo la sentenza del Consiglio di Stato i sindacati dei balneari hanno annunciato che andranno uniti alla Corte di Cassazione per difendere le loro aziende. Una partita che non è ancora finita e sulla quale, manca ancora un’espressione chiara da parte del Governo.


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