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Liguria e Basso Piemonte

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Carcere, l’avvocato ex parlamentare: Cengio l’area idonea e non si perda altro tempo


La spinosa e vecchia questione del nuovo carcere di Savona riporta a lunghi dibattiti parlamentari duranti i quali la maggior parte delle rappresentanze politiche avevano raccolto l’esigenza di un dare vita ad una nuova struttura.

di Enrico Nan

Angelo Vaccarezza,  all’uscita del carcere Sant’Agostino di Savona, dopo una visita istituzionale quando opsitava ancora detenuti. Dichiarava: “Ho espresso in Regione un giudizio tranciante nei confronti del provvedimento chiusura. Il Guardasigilli ligure, piddino Orlando (che in quanto tale dovrebbe ben conoscere il territorio… alla prova dei fatti così non è), ha deciso la soppressione della casa circondariale, senza trovare prima una soluzione alternativa”. Vaccarezza si è recentemente detto convinto che l’area scelta sarà a Cengio dove il sindaco ha manifestato piena collaborazione.

Purtroppo, negli anni, si è data precedenza a molte spese per opere di ristrutturazione tralasciando la decisione relativa alla costruzione di un nuovo carcere.Tutto ciò fino al momento in cui la chiusura della struttura di detenzione  Savonese si rese necessaria ed  irrinviabile  essendo giunta ad un livello indecente  per le persone che dovevano essere detenute ed anche  perché aveva sforato ogni limite rispetto ai parametri stabiliti dalle direttive europee.

Questo ritardo testimonia, ancora una volta, come nel nostro territorio manchi  una visione di prospettiva  mentre i problemi vengono affrontati quando non sono più rinviabili e quando sono già stati spesi costi importanti.

La nuova costruzione del carcere  non è solo un problema di realizzazione immobiliare ma riguarda aspetti che interessano il sociale ed anche lo sviluppo del territorio. La scelta del luogo deve quindi tenere in considerazione non solo le esigenze di comodità degli operatori del settore ma, soprattutto, gli interessi della comunità.

Una prima considerazione dovrebbe essere quella di evitare di mantenere le strutture carcerarie nel centro delle città dove ben altre sono le esigenze che sempre di più dovrebbero riguardare verde e parcheggi. Non è un caso che tutti gli ultimi carceri realizzati come Sanremo, Cuneo e  Genova Pontedecimo, siano stati realizzati in zone periferiche poco abitate.

Una seconda considerazione è data dal fatto che la nostra provincia è centrale rispetto alla regione Liguria e, pertanto, potrebbe diventare baricentrica per le esigenze carcerarie che oggi vedono un via/vai di detenuti (con grande disagio e costi per i famigliari) da Sanremo a Genova a Cuneo. Tutto ciò può, pertanto, anche rappresentare un non trascurabile incremento allo sviluppo  del commercio con positiva ricaduta sul territorio.

Nel passato l’area  sulla quale si era lavorato era stata individuata nel territorio del comune di Cengio perchè rispondeva a molte delle questioni sopra evidenziate. Anche nel territorio Albenganese vi sono delle aree che potrebbero avere caratteristiche adatte, non lontane dalla vicina Imperia,  la cui struttura carceraria è destinata alla chiusura. Occorre però che, oltre all’individuazione del luogo, ne venga accelerata la realizzazione per non ritrovarci a discuterne ancora tra molti anni, cosi’ come accaduto per tante altre importanti opere  ancora irrealizzate, tra  le quali è sufficiente ricordare l’Aurelia bis di Savona ed il raddoppio della ferrovia nel ponente.

Pertanto, avendo avuto già alle spalle un lungo confronto e dibattito relativo alla fattibilita’, la realizzazione più adatta e rapida è rappresentata dall’area di Cengio.

Enrico Nan


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