Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Ceriale l’incendio di bosco
la spiritualità di un vice sindaco
Ma si festeggia per l’hotel da 90 camere


C’è sempre da imparare. Con il fuoco dei boschi o di una valle di pregio viene meno anche “un grande equilibrio spirituale”. O ancora una ‘ricchezza spirituale’. Saranno felici gli ultimi testimoni viventi di Peagna, frazione di Ceriale, che da bambini consideravano un tratto di Valle Ibà ricca di misteri. Si andava a raccogliere le primule e le mammole selvatiche. Scavando negli anfratti venivano alla luce stupendi esemplari di conchiglia marina e rari resti fossili. Ora apprendono dal loro vice sindaco laico Giordano che, nonostante le trasformazioni, per i peagnoli che hanno memoria d’altri tempi, la mitica valle consente di “raggiungere un grande equilibrio spirituale”. E la notizia subito trasmessa a mons. Fiorenzo Gerini che dalla sua stanza della Casa di cura continua a pregare affinchè il Padre di Gesù creatore non dimentichi e protegga la natura, illumini gli amministratori della Cosa pubblica. Che finalmente possono annunciare la firma della convenzione per il nuovo hotel di regione Campore, a ridosso dell’autostrada e zona Autogril sud. Se a Loano la zona alberghiera è orfana da oltre 20 anni, è la Delta Srl loanese a siglare l’accordo con il Comune. Una lunghissima trattativa su un’area che apparteneva ai due fratelli borghettini.

Il semaforo verde corona l’epilogo positivo di un progetto che si era inceppato un sacco di volte e che inizialmente aveva visto curiose resistenze, si sussurrava, dell’allora sindaco Piero Revetria. Ma non era andata meglio, almeno dai risultati, con il successore Ennio Fazio che tuttavia aveva permesso passi avanti nella trattativa e vedeva come tecnico progettista lo studio degli architetti Gianfranco e Alberto Moras di Savona.

E ora grazie al colpo d’ala dell’amministrazione Romano, un’ importante e decisiva tappa verso la realizzazione. Resta da sapere chi gestirà la grande struttura che avrà accesso, parrebbe, sia dall’Autofiori, sia dall’esterno. Il Comune, inoltre, porta  a casa un vincolo di destinazione d’uso che passa da 10 a 20 anni. L’area interessata era di proprietà dei fratelli Canale di Borghetto, Cesarino, il primogenito, è stato anche presidente del Borghetto Calcio e ora coltiva l’hobby dell’agricoltore. La superficie interessata si estende per 16 mila mq. La volumetria concessa è di 14 mila mc, oltre ad un parcheggio interrato per 100 posti auto. Come si adduce ad un hotel con forti potenzialità turistiche e commerciali, oltre al ristorante,  sono previsti sala convegni, piscina e palestra. Un occhio di riguardo pare di capire è al turismo congressuale, tenendo conto che, da Genova e Ventimiglia, sarà l’unico 3 o 4 stelle con ‘valenza autostradale’. E ancora, non trascurabile la potenzialità quanto a posti di lavoro. Ora la speranza è che i tempi di costruzione possano essere  rapidi e rispettati. Una previsione di 5- 6 anni.  Trucioli aveva, a suo tempo, pubblicato una prima stesura di progetto preliminare vedi Ceriale hotel Canale Cesarino.

Con planimetria e la richiesta di un permesso a costruire in variante del piano regolatore e che, a nostro avviso, meritava attenzione e sostegno da parte del Comune e degli enti preposti al benestare.  Tenendo conto che spesso sono i lacci e laccioli burocratici a disincentivare investimenti produttivi e l’iniziativa privata. Basti pensare al progetto Franco Fresia – Podestà nella zona litoranea, a mare, di ponente.

L’articolo di IVG.it sull’incendio di Ceriale era corredato da questo annuncio pubblicitario, a favore di chi ha bisogno di finanziamenti nella sua attività balneare, e che riporta al sito della Confcommercio.

IL VICE SINDACO E LA SPIRITUALITA’ –  Le dichiarazioni di Luigi Giordano da Ivg.it (che con Federico De Rossi cura a pagamento l’ufficio stampa del Comune)- “… Una cosa è certa: un rogo non si innesca per autocombustione. Se è doloso è un fatto veramente grave perché gli sciagurati o lo sciagurato che ne sono responsabili non sanno minimamente comprendere il danno che hanno arrecato ad una valle di una ricchezza unica in Liguria in termini di flora e fauna. Se invece è colposo bisogna essere degli idioti sprovveduti”.. “È andata in fumo in poche ore una ricchezza unica, non solo materiale ma anche spirituale, una ricchezza che la natura ci ha donato e che permetteva a chiunque di noi si avvicinasse a quella valle di raggiungere un grande equilibrio spirituale. Se il bosco brucia, la natura per molto tempo si ritira e ognuno di noi in certo senso perde qualcosa, qualcosa che non si vede ma c’è”.

E TRUCIOLI.IT BLOG DEGLI ULTIMI, PICCOLI E NERI, ATTENDE DA UN MESE

Un lettore che segue, riteniamo, con diligenza ed interesse, vita e vicende pubbliche di Ceriale; che spesso critica o dissente, con educazione e signorilità, dagli articoli di trucioli.it (unico blog che non ospita pubblicità alcuna e che consente ai lettori di leggere il numero dei visitatori, esclusi quelli di Facebook che il sistema purtroppo ci consente di leggere solo noi e spesso sono una netta maggioranza, pur non conoscendo la qualità del lettore); il lettore  ci aveva consigliato un’intervista al vice sindaco – rivelazione alle elezioni amministrative- Luigi Giordano. Ebbene abbiamo preferito chiedere al lettore stesso di inviarci le domande. Eccole, sono sette.

– da quanto tempo si dedica assai al Comune
– quanto tempo gli resta per la sua vita privata
– che ostacoli trova nella sua attività: mi risulta che diversi impiegati non sono contenti perchè “li fa lavorare”
– quante soddisfazioni ha e quante critiche
– il suo modello è esportabile ?
– qual è il partito più vicino a lei ?
– a che punto è la T1 scandalosa ?

E ancora a commento: “io sono milanese e posso dire che i liguri non sanno sfruttare le opportunità turistiche, anzi a volte le boicottano, pur essendo il turismo risorsa primaria. In sostanza voi liguri vivete su rendita statica prodotta da lombardi e piemontesi, sbagliatissimo. Suggerisco un’intervista a Luigi Giordano, ammirevole amministratore e vicesindaco, saluti Virginio Pretali”

COMMENTO DI TRUCIOLI.IT- Era l’11 giugno, quasi un mese fa, quando abbiamo girato (e poi sollecitato via e- mail) al vice sindaco il testo dell’intervista. Ha educatamente risposto e preso tempo.  Non è da tutti di questi tempi.

Luigi Giordano vice sindaco tuttofare all’opera con i volontari della pulizia di strade, dalla periferia al centro

Immaginiamo che Giordano avrà impegni ben più importanti e qualificanti che rispondere ad un blog che di lettori ne ha 5 – 6 e non conta nulla.  Non ha debiti di riconoscenza, solo un semplice, forse ricco a seconda di chi lo giudica, bagaglio di conoscenza, un archivio, rassegna stampa e immagini, dal 1967 ad oggi, anche di Ceriale.  Da ‘carta canta’. La storia di un cronista di strada e di provincia, fuori e dentro i palazzi, quando i consigli comunali si seguivano sempre e dall’inizio alla fine per dare conto ai lettori de La Settimana Ligure, La Nuova Liguria e infine  Il Secolo XIX. Purtroppo ultimo decano giornalista vivente in questo angolo di Riviera ponentina. Giordano che cura, inoltre, la priorità e la presenza informativa, utile diciamo, alla Gazzetta di Ceriale, aggiornata e ricca, a suo modo, di approfondimenti, segnalazioni, apprezzamenti, commenti.

Poi c’è l’ufficio stampa del Comune regolarmente affidato ad uno dei due giornalisti che hanno partecipato al ‘bando’.  Il Comune di Ceriale ha così la fortuna di affidare la proprio attività e trasparenza ad uno dei ‘capi’ di IVG.it. Che scrive i comunicati stampa dell’Amministrazione del sindaco Luigi Romano e nel contempo fa libera informazione sul più diffuso e autorevole mezzo di informazione on line del savonese. Stiano certi i cittadini ed i componenti della minoranza consiliare, IVG.it non è in conflitto di interessi per 5 mila euro l’anno (costo ufficio stampa), libero da ogni condizionamento.  Come avviene del resto per la pubblicità elettorale che ospita da sempre. Nelle ultime consultazioni amministrative ha incassato, nel pieno rispetto democratico, qualche decina di migliaia di euro. Spesso sono gli stessi personaggi pubblici che in passato dichiaravano: “Nessuno vuole più fare il sindaco o l’amministratore comunale….mancano i soldi….le risorse e lo Stato è sempre più avaro nei trasferimenti, taglia gli stanziamenti ai Comuni…e  non bisognerebbe dedicarsi ad altro….”.  Nonostante tutto continuano a sacrificarsi  per il bene comune e lottare per vincere le elezioni, chi può anche spendendo in promozione personale, solitamente senza dichiarare l’importo e la sua denuncia dei redditi, proprietà incluse.

Per ora nessuno, nella nostra pur opulenta Riviera (basti pensare ai mega introiti Imu da seconde case, agli oneri di urbanizzazione) ha rinunciato all’indennità di carica (salvo gettoni dei consiglieri spesso destinati  in beneficenza). Non sono coerenti ? Chi dedica tempo è giusto sia pagato, meglio se con le capacità della competenza. E l’impegno senza conflitto di interessi diretti o per interposta persona. Non siamo ai ‘podestà’ ed ai sindaci del dopoguerra. Come ha avuto anche Ceriale e che rinunciavano al ‘mensile’; ricordiamo Ascoli, Parodi,  Camino, Merlo. Per essere precisi gli ultimi due percepivano la ‘magra indennità’, ma la destinavano perlopiù  ai bisognosi.

E’ vero che anche Ceriale, sulla Riviera, ha perso parecchio smalto, quanto a sviluppo e qualità del turismo, posti di lavoro soprattutto. Non solo, quella che era la prima risorsa (l’agricoltura). Nel complesso, tuttavia, i bisogni della comunità e dell’amministrazione civica sono di gran lunga aumentati. E l’informazione primeggia on line, il copia e incolla dei comunicati. Da parte nostra avevamo suggerito che il Comune si occupasse, con priorità assoluta, della  mega T 1, dell’ex Palazzo Pesce (pare finalmente in dirittura d’arrivo l’attesa soluzione edilizia), della  ex colonia Veronese, dei grandi progetti di espansione urbanistica (leggi Fresia, a ponente) con un assessore o consigliere ad hoc, oppure affidandosi ad un consulente competente.  Qualcosa di simile  si è fatto con il dr. Emanuele Ravina in tema di turismo. E speriamo possa mettere a frutto l’esperienza. Priorità significa anche porre in essere azioni alla ricerca di acquirenti (T 1 e Veronese), ma anche porre in essere  gli strumenti utili ad invogliare gli investitori che non mancano, ad iniziare da Fondi comuni piuttosto attivi ed attratti dalle occasioni in Liguria.

Un’attenzione, molto speciale ed urgente, inoltre, verso il tema agricoltura, ai bisogni di salvaguardia, di impulso, che non dovrebbero essere secondi al turismo e ai servizi al cittadino. Ma sulla sorte degli ultimi resistenti agricoltori pare non ci sia molto interesse e priorità a leggere gli stessi social.

Viene in mente un’osservazione della sezione socialista di Ceriale (primi anni ’70) al Piano regolatore in cui si raccomandava di tutelare al massimo quell’agricoltura che “resterà pur sempre un’esigenza primarie delle future generazioni”. Ceriale che dopo Albenga era seconda quando a ‘produzione agricola’, nell’ortofrutta, nella floricoltura. E oggi non si sottrae alla desertificazione, all’abbandono impietoso, di aree un tempo produttive e fertili. Decine e decine di appezzamenti di terreno lungo la litoranea e non, incolti e in stato di desolante abbandono.

Forse non tutti sanno che in altri Paesi del centro e Nord Europa, nonostante le pianure siano assai più estese, per legge non si possono lasciare terreni  agricoli incolti. E un ente, simile alla nostra Camera di Commercio, provvede su richiesta alla ricerca di affittuari ed aqcuirenti- secondo canoni e calcoli da zona a zona -.  Non è  dissimile quanto accade nel Tirolo italiano dove grandi cooperative tutelano e  ‘aiutano’ i produttori di mele, pere, uva. Anche la piana ingauna ha da decenni una sua cooperativa che dovrebbe indirizzare pure nella commercializzazione. Non solo, dunque, incentivare la produzione, ma occuparsi concretamente della filiera di vendita e per non essere costretti a svendere. Un po’ come succede in alcune province del Veneto e dell’Emilia Romagna.

Ricordiamo le battaglie, in questo senso, che, nel suo piccolo di presidente della Coldiretti di Ceriale, faceva un agricoltore che non ha mai smesso l’attività, anzi l’ha incentivata e diversificata, Ivo Valgiraldo di Peagna. E’ stato per un breve periodo, prima di sbattere la porta, consigliere comunale di maggioranza nella giunta del sindaco Piero Revetria. Valgiraldo che agli annunci, alle promesse, preferiva l’obiettivo dei risultati, del fare subito e non faremo, vedremo. Se n’era andato e pare nessuno l’abbia rimpianto. Escluso, aggiungiamo, chi scrive. Un  agricoltore che aveva fatto esperienza da giovane – tecnico nella costruzione di serre  allora all’avanguardia- in Europa, perfino in Cina, India. E nella vita contadina ha raggiunto, pur tra le difficoltà e  tanto sudore della fronte, quasi mai un giorno di festa se non per impegni di famiglia e salute,  traguardi significativi.

Ceriale che contrariamente ad Albenga, Andora, Borghetto, Loano, Pietra Ligure, solo per restare nel comprensorio, non dispone di un mercatino giornaliero di vendita al dettaglio per i suoi agricoltori. E purtroppo non può neppure andare fiera del due volte sindaco Ennio Fazio che della Coldiretti ha ricoperto le più alte cariche in ambito locale, provinciale e regionale.  Oltre che nella Camera di Commercio. E che ha ottenuto, per due mandati, la fiducia della maggioranza degli elettori,  agricoltori e floricoltori inclusi. Al di là di quale fosse il giudizio  di merito del collega Valgiraldo.

Ennio Fazio che ha ininterrottamente occupato i banchi consiliari da quando era un giovanotto, poi in carriera. Oggi l’unico rappresentante, in consiglio, della comunità agricola cerialese è Fabrizio Dani, 29 anni; siede sui banchi della minoranza con il prof. Angelo D’Acunto (candidato sindaco) e Arturo Moreno (candidato sindaco di una seconda lista del centro destra). Forse non siamo informati a dovere, ma di mozioni e interrogazioni, interpellanze, per  rilancio e  valorizzazione delle terre agricole non abbiamo letto. Poco importa se sui social vanno di moda altre tematiche: manifestazioni, spiagge, passeggiate a mare, decoro e pulizia, tra l’esemplare impegno di volontari, quote rosa sempre in prima linea.  (l.c.)

Ceriale d’altri tempi, una delle foto che facevano bella mostra nel centro storico

PS. Nei giorni scorsi si è letto che Peagna, causa guasti alle pompe non addebitabili all’incuria semmai all’usura del tempo, è rimasta con i rubinetti asciutti. Un lunedì,  24 giugno. Nessuno pare abbia rilevato che accadeva il giorno della natività di San Giovanni Battista, patrono del paese. E che, per la storia recente, era la prima volta di in concomitanza con la ricorrenza del santo patrono.  San Giovanni che era un uomo devoto e santo….dice una preghiera, si sarà indispettito…. ?

Ormai sono  pochissimi i peagnoli a ricordare quando, in paese, c’era solo una fontanella potabile, nell’attuale piazza della chiesa, a cui tutti si rifornivano. E la prima acqua nelle case arrivò a fine anni ’50. Nell’altra piazza c’era invece la vasca dove si abbeveravano le bestie dei pastori (tre famiglie di Viozene, Upega e Carnino, una di Ormesa e un nucleo famigliare di Mendatica che abitava nella ‘casa Girardenghi’ e che erano soliti ospitare poveri viandanti, all’epoca provenienti dal Veneto e Friuli Venezia Giulia; un giaciglio nel fienile della stalla, un piatto di minestra o pastasciutta, un bicchiere di vino, pane e latte a colazione.).

C’erano le bestie da soma e da lavoro che ogni famiglia possedeva: muli, asini, buoi, questi ultimi utilissimi per arare i campi, a cominciare dagli oliveti con la presenza di due frantoi funzionanti, uno nella casa Lai, l’altro in cima al paese, nella casa dei Nattero.

Erano 11, invece, i torchi utilizzati da chi possedeva anche la vigna, all’ora solo per consumo famigliare. Ma a Peagna ha anche vissuto, una lapide lo ricorda nel camposanto, Aldo Valgiraldo, famiglia umile e numerosa che abitava in una vecchia casa di regione Paverne. Aldo, l’uomo nero’, era considerato il più forte del paese, doti di fabbro, e agricoltore; non faceva uso di scarpe o zoccoli, sempre scalzo in qualsiasi condizione ambientale e stagionale. Non temeva neppure la brace o le spine, i cocci di vetro. E’ rimasto nella memoria degli allora ragazzini un episodio cruento sulle colline di Pizzo Ceresa. A causa del taglio annuale del fieno, si generò una lite con  contadini di Balestrino, a colpi di grandi falci. Aldo rimase ferito da un taglio, ma incurante ebbe la meglio, mettendo in fuga i contendenti. Accadeva nei primi anni ’50. In quegli stessi anni si concluse malamente una lite che aveva per protagonista l’allora titolare di ‘sale e tabacchi’, unico esercizio del paese. U Tanacca ferì gravemente alla testa una donna che era la cognata del parroco, don Pietro Menini, di Peagna. Si trattò dell’unico grave episodio nella cronaca nera del dopoguerra e che sfociò nel carcere. U Tanacca coltivava le uniche, povere, fasce che si trovavano a sud – ovest del paese nella valle Ibà. Mezzora a piedi o con il carro. (l.c.)

 


L.Corrado

L.Corrado

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