Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Lettera 1/ Io savonese in treno e a spiaggia
con migranti di colore, passeggeri e bagnanti
tra maleducati, insulti, abusi e prepotenza


Un’esperienza domenicale di fine estate 2018. Stazione di Savona – Mongrifone. Nel tardo pomeriggio attendo il treno regionale, marcato sul tabellone elettronico al binario tre, per raggiungere Genova. A pochi minuti dalla sospirato inizio del viaggio, viene annunciata la partenza del convoglio al binario nove. Dopo una corsa trafelata mi accorgo che la linea ferrata è ancora desolatamente vuota. Attendo con pazienza, scrutando il tabellone elettronico sotto la pensilina, inspiegabilmente spento. All’improvviso compare dal sottopasso un nutrito gruppo di giovani di colore.

Gianfranco Barcella, 64 anni, docente di materie letterarie, giornalista. È stato direttore editoriale di periodici. Ha pubblicato tra l’altro: monografia su Pietro Giuria, Sabatelli Editore; Invito alla lettura di Milena Milani, Ibiskos-Ulivieri. Per De Ferrari Editore ha realizzato ultimamente le seguenti pubblicazioni: Una sola verità, romanzo giallo; Le vie dei savonesi illustri; Le vie degli albisolesi illustri; Santa Maria Giuseppa Rossello Testimone di Misericordia. Nel 2012 pubblica il libro di versi In riva al mare, Genesi Editrice

Appena giunto il sospirato treno, si catapultano sui sedili con un bagaglio molto ingombrante: borsoni perlopiù azzurri e cartoni ricoperti da un telo nero che è in uso per i sacchi della spazzatura. Poco dopo la partenza, visto l’affollamento del convoglio, un signore chiede di liberare un posto da uno di quei colli ingombranti per poter fare accomodare la moglie. In pochi minuti la situazione degenera in insulti e  maledizioni reciproche. Poco distante un’altra ragazza senegalese si alza in piedi e comincia ad inveire contro il razzismo degli Italiani: “Anche noi in Senegal teniamo gli Italiani che sfruttano i negri. Il treno é pubblico. Paghiamo il biglietto e abbiamo gli stessi diritti. Se non vuoi vedere i negri, vai con la tua macchina!” Intanto una famigliola italiana rimasta in piedi nel corridoio,cercava di consolare la loro figlioletta che si era messa a strillare,spaventata dal trambusto. In quel momento ho invocato con il pensiero la presenza di un controllore o di un poliziotto perché ho avuto sinceramente paura che la situazione degenerasse. Per fortuna, giunti ad Arenzano gli animi si sono placati, forse per la vicinanza miracolosa del santuario.

Una settimana dopo mi accingo al sospirato ritorno. Salgo alla stazione di Genova Principe, di prima mattina,  su un altro treno regionale di sola seconda classe. Un uomo di colore molto più agile di me,povero pensionato, mi soffia il posto, con il suo carico di mercanzie. Era l’unico sedile libero nella carrozza. Poco male: resterò in piedi! Spero che passi un controllore per chiedere i biglietti diligentemente obliterati, ma invano. Mi conforta invece veder salire a Genova Sestri Ponente, un poliziotto ed una poliziotta. Mi sento più tutelato …. Restano in piedi accanto a me sulla piattaforma di salita e di discesa, conversando amabilmente sulle future possibilità di pensionamento. All’ improvviso l’uomo in divisa mi sale su un piede per un improvviso scarto del treno. Il tempo di chiedermi scusa molto educatamente e scende con la sua compagna di lavoro, a Genova Pegli.

Rimasto <solo e meno tutelato> trovo consolazione, scorgendo il posto a sedere tanto sospirato, finalmente libero. Gli uomini di colore scendono a scaglioni nella varie stazioni balneari, quasi seguissero un borderò, non scritto da loro. Ho deciso di andare in spiaggia per godermi una giornata di meritato riposo. In riva al mare si può comprare di tutto: dagli scopettoni per pulire il soffitto agli aquiloni.  E purtroppo in questo smercio illegale sono coinvolti anche i minori i quali, al mio cortese rifiuto della merce, implorano un soldino per mangiare. Ogni trenta secondi sono costretto a scuotere il capo e devo confessare che non mi sono molto rilassato. Ad un signore più insistente che mi offriva dei borselli con lo sconto, ho fatto notare che un elicottero della Guarda di Finanza stava sorvolando il litorale, a bassa quota. Mi ha sorriso e ha proseguito il suo cammino, intavolando trattative più fruttuose.

Giafranco Barcella (Savona)


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