Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Borghetto S. Spirito si prepara al S. Natale
mentre trionfa lo scotch di ridicoli polemisti


  • Chissà se i tuttologi, copia e incolla di IVG, avranno ricevuto foto o segnalazioni della presenza a Borghetto S.Spirito del leghista del Sud Michele Marcianò, di recente già immortalato in Tv alla Scuola di formazione politica con Matteo Salvini. Visita diplomatica, di lavoro, soggiorno ? Chissà se la pungente e pragmatica minoranza consiliare, dopo l’egregia sconfitta elettorale, nella scaletta di attualità e priorità, avrà inserito, a nostra insaputa, argomenti di spessore politico, sociale e culturale. E se lo sfortunato Macron borghettino ogni tanto, dall’alto dell’opulenza e dei molteplici impegni di lavoro, si riserverà un angolino per l’autocritica, esatto contrario di autoreferenzialismo.

L’autentico Macron ha rivolto ai francesi, in rivolta, un esemplare ‘mea culpa’. A Borghetto la vera opera buona dopo aver perso l’occasione di un’amministrazione comunale unita e di salute pubblica ? Dovrebbero almeno recuperare affidando ad un super partes urbanista la decisione finale della soluzione del complesso ex Oleificio Roveraro: l’architetto genovese di fama internazionale Renzo Piano, nominato dal presidente Napolitano senatore a vita.

Non si perda questa preziosa opportunità che renderebbe l’amministrazione Canepa, il consiglio comunale, i cittadini di Borghetto finalmente fieri e credibili di uscire dal lungo tunnel della decadenza. Un futuro davvero migliore per le generazioni a venire e che passerà la storia. Non è il solo urbanista, è vero, ma Piano ha anche l’autorità morale, oltre ad essere uno di noi, un ligure che conosce la nostra storia sociale e culturale, i nostri errori. Piano che avevamo fortemente ‘sponsorizzato’ quando si trattava di concretizzare il nuovo piano urbanistico di Loano, con la scadenza del ‘piano Renacco‘, un illuminato che già nel 1966 (sindaco Felice Elice, democristiano, poi indipendente,  ricco fornitore di bordo, ceppo loanese  dei Genta – Elice) proponeva un strumento urbanistico e di pianificazione che precorreva i tempi, avrebbe sottratto Loano al ‘modello vincente’ della moltiplicazione speculativa da seconde case.

Voleva realizzare una sola area di palazzi, salvaguardare le principali aree agricole, il vecchio borgo di Verzi e Borgo Castello. Erano contrari gli agricoltori, con il capopolo Giacomo Patrone, consigliere comunale socialista, misteriosamente uniti con il gruppo assai potente di costruttori edili che successivamente beneficeranno proprio dei terreni resi edificabili. Contrario Piero Maritano che è stato  assessore socialdemocratico, all’epoca agricoltore con un fratello.

Loano che con Elice aveva ricevuto la pesante eredità di corso Europa, un fallimento durato 38 anni. Una colata di cemento con tantissime irregolarità, piani in più, negozi anzichè garage e box, volumi eccedenti, sopraelevazioni. Benchè in zona centrale e a ridosso del centro storico – salotto, corso Europa selvaggiamente abbruttito non contribuisce a valorizzare gli immobili che hanno perso valore: difficile affittare nella selva di palazzoni, difficile vendere a prezzo remunerativo, le 4- 5 attività alberghiere stanno chiudendo  o diversificando una dopo l’altra. Con qualche anno di ritardo è la fotocopia della deflazione borghettina.

Chiudiamo questo capitolo loanese con una notizia in parte inedita ed istruttiva. Renzo Piano fece due o tre sopralluoghi, poi espresse una idea di massima. Quando si rese conto che il vento soffiava verso i soliti cementificatori (Palazzo Doria e dintorni) non ebbe difficoltà a rinunciare. Come è finita ? Loano ha di fatto perso il suo tessuto turistico di qualità (realtà generalizzata nelle Liguria cementificata), non è decollato  il decantatissimo piano alberghiero delle Vignasse (ormai bloccato da 25 anni), nessuno è più disposto ad investire in hotel tradizionali, al massimo un mix di residence ed alloggi da seconda casa. La stessa mega cittadella portuale, realizzata senza risparmi e che la pone tra le prime, se non la prima in Italia, di fatto non decolla nonostante le ottimistiche e sbandierate previsioni. E dopo il fallimento di chi l’ha realizzata (famiglia Ligresti siculo- lombarda),  se non fosse subentrato il colosso creditore Unipol – Sai saremmo già al crac, come accade per la Poseidon srl che ha costruito il mini porticciolo di Borghetto, ai confini con Loano. Gli eredi Murialdo di Ceriale (la vedova Ornella, le figlie Marina e Silvia) hanno alla fine scelto, due anni dopo l’inaugurazione, di presentare i libri contabili in tribunale con istanza di fallimento;  nominato curatore lo studio di commercialisti Botta di Savona.

L’inizio del precipizio  nel 2015 con i contrasti sorti per  160 mila euro di oneri di urbanizzazione di cui la società Poseidon chiedeva la restituzione al Comune. E quali siano stati i benefici per il commercio borghettino, levante incluso, lasciamolo testimoniare a chi svolge attività ed abita in quel quartiere. Se c’è un volontario vada a rileggersi la rassegna stampa, le dichiarazioni e previsioni  rosee di sindaci, assessori, esponenti politici. Si rilegga gli articoli che abbiamo scritto appena si parlò del progetto, le accuse di disfattismo che ci rivolgeva l’impresario Franco Murialdo – conosciuto ai tempi in cui era socio con il geom. Silvio Sarà, poi assessore comunale DC, persona retta, coerente e in vita, a lungo impegnato nella Caritas – e non solo.  All’epoca era in itinere un porticciolo anche Ceriale, sotto l’area del castello Borelli, nell’ambito di un progetto turistico di Murialdo (il gruppo dell’industriale Delle Piane di Savona entrò ed uscì), prima con hotel, poi scomparso. Infine il no della Regione, l’opposizione dei Balneari di Borghetto e Lega Ambiente.

Per la storia e la cronaca, a Borghetto come a Ceriale, ci siamo ritrovati  in schiacciante minoranza, messi all’indice dagli uni e dagli altri. Non c’entra l’orgoglio personale, semmai saper guardare un pochino oltre, senza troppa miopia socio economica, turistica ed urbanistica. E comunque resta una magra soddisfazione. Un politico direbbe: ‘avevamo ragione e non ci avete ascoltato’. Non è questa l’aspirazione di chi svolge il ruolo di giornalista. Non siamo alla ricerca di consenso e voti, semmai di credibilità, indipendenza, serietà professionale. Con tantissimi limiti, aiutati dalla memoria storica e dall’esperienza sul campo.

A BORGHETTO IL MARCHIO REGIONALE TOTI- RIXI – E’ pur vero che il centro destra arancione, marchio Toti – Rixi, non era interessato alla pia proposta di trucioli.it di presentare una lista unica, condivisa dai ‘quattro saggi’. In passato, a Laigueglia ed in altri sette piccoli Comuni del ponente ligure, aveva dato risultati positivi, mettendo al bando lacerazioni e dispute, beceri personalismi, che contribuiscono ad allontanare i cittadini dalla politica attiva e dal voto. Vedi la percentuale di affluenza alle urne: 60,51% nelle comunali del 2017, 63,72%  nelle precedenti,  Gianni Gandolfo eletto con il  39,1%, Giancarlo Canepa con il  53,14%, (1.267 voti); gli sconfitti con Giancarlo Maritano 27,39% (653 voti) e Pier Paolo Villa 19,46% (464 voti). E’ pure risaputo che le guerre  tra clan (non mafiosi, ma clientelari) servono a rafforzare il potere o la sopravvivenza pubblica dei soliti noti, a volte con qualche interesse materiale da tutelare o tonificare.

E’ inconfutabile il malcelato giochetto dei Totiani e Rixiani: io ti do….tu mi dai… per prendere e guadagnare tempo, indebolire, dividere. Ma almeno Maritano, medico di famiglia ed imprenditore della Sanità, e Villa tabaccaio e commerciante, potevano presentarsi uniti, con la collaborazione dei rispettivi ‘consigliori’. Anzi il professionista dell’Asl era di fatto un etero-pilota, il Macron di Borghetto avevano persino titolato i media, dopo una sua esternazione. Villa poteva contare invece su una piccola corte di strateghi ed ideologhi, sia all’estrema sinistra, sia a destra, con l’accorta attenzione della schiva consorte calizzanese.

Giancarlo Maritano medico e capogruppo consiliare In Cammino”

A parte la cocente delusione (i due personaggi, visto il loro passato, diciamo che ci hanno fatto il callo), era proprio l’occasione propizia di  suonare la tromba per rinfacciare ai rivali e al sindaco neofita Giancarlo Canepa una mini brutta figura a suon di  scotch ? Affidando la reprimenda ad un articolo di IVG che sarebbe stato letto da 12.569 persone dei 5o12 mila residenti (si presume dunque i parenti che abitano altrove, oltre a qualche navigatore della provincia e proprietari di seconde case), capace di ridicolizzare con un titolo da maestri del web e del disk. Con una simile messe  di lettori è garantita la vittoria a qualsiasi elezioni, se ne tenga conto.

Ecco il titolo di Ivg:….”Il Comune finisce lo scotch, niente manifesti per annunciare il consiglio comunale. Con l’amministrazione Canepa può capitare anche questo”. A lanciare la singolare provocazione sono i gruppi consiliari di minoranza “In Cammino” e “Liberiamo “.  “Che figura di m. “ripete da anni Striscia la Notizia grazie a quel tale direttore di nome Emilio Fede che dirigeva il telegiornale di Canale 5 (emittente berlusconiana). Scriveva IVG.it: “Un consiglio comunale di cui i cittadini sono tenuti all’oscuro per… mancanza di scotch? “

E i ‘soliti bene informati di IVG’ sussurrano che, presi da vergogna, sindaco, vice ed un assessore non sono usciti di casa per qualche giorno ed i loro cellulari tempestati di ‘andatevene l’avete fatta

Pier Paolo Villa commerciante e capogruppo consiliare Liberiamo Borghetto”….. 

davvero grossa”. Forse la notizia ripresa dalle tv regionali e nazionali informate da un lancio dell’agenzia Ansa di cui è corrispondente per la provincia di Savona l’ottimo Andrea Chiovelli direttore di IVG.it (Il Vostro Giornale). E se fosse stata un’abile messinscena per promuovere (gratis) la cittadina turistica, con l’ausilio dei Rainisio boys, per una volta senza farsi pagare la copiosa pubblicità che tutti o quasi invidiano ?

Ci sia consentita una più semplice considerazione da osservatori, ormai nonnini, di ‘cose locali’. Ai consigli comunali, da levante a ponente, se non c’è all’ordine del giorno un ‘fattaccio’, tra i pubblico, ci sono i soliti ‘quattro gatti’.  Assenti corrispondenti  e collaboratori dei media locali (con rare eccezioni). Una testimonianza da giornalisti: non accadeva ai vecchi tempi. Guai per un corrispondente a perdere un consiglio comunale, anzi dall’inizio alla fine. E si riunivano di sera, spesso i lavori  si protraevano fino all’alba. Guai a bucare uno scontro o risse sfiorate, una votazione galeotta per la giunta. Il voto a sorpresa di un transfuga.

Pare che a Borghetto all’ultimo consiglio comunale, orfano di manifesti, fossero presenti 5 ‘spettatori’. I capigruppo, Maritano e Villa, magari hanno partecipato, a nostra insaputa, a corsi di marketing. Così una notizia da breve o se volete nell’angolo delle ‘curiosità’,  è diventata una solenne dichiarazione (di biasimo) unitaria dei due gruppi consiliari e coram pupuli grazie a ‘Il Vostro giornale’.

Perchè trucioli, a sua volta,  non si mette la coda tra le gambe e tace ?  Non è con la burlesque che una forza politico amministrativa semina il grano che produce farina per pane e pasta quotidiana.  Per rendere fertile l’humus. Senza guardare la pagliuzza nell’occhio altrui, sarebbe utile sapere quante volte, dopo le elezioni comunali di giugno 2017, si sono riuniti i candidati ed i simpatizzanti delle liste di Maritano e Villa. Dopo le cenette e pizze pre-elettorali di cui c’è traccia nella ‘discarica Facebook’,  in quali circostanze sono stati coinvolti, ascoltando pareri e suggerimenti, critiche, gli stessi candidati e cittadini di buona volontà. Fatti partecipi dei temi del consiglio comunale, o ancora facendo il punto del primo anno di amministrazione Canepa. A nostro avviso assai più producente e costruttivo che polemizzare, rinfacciare, ridicolizzare. Certo, pur sempre nel ruolo di ‘cane da guardia’, stesso compito della libera informazione, se batte un colpo.

Il mese scorso si è ‘celebrato’, con iniziative anche originali del Comune di Borghetto (a cui trucioli ha dato il massimo risalto), la giornata della ‘violenza alle donne’. Un argomento che ormai riguarda centinaia di migliaia di donne, non solo italiane, lo confermano le statistiche della civilissima e benestante Germania. Ebbene il sindaco Canepa ha doverosamente ricordato il femminicidio di Stefania Maritano, freddata da due colpi di pistola alla schiena, in villa a Loano, dal compagno di vita, un geometra, ex dipendente comunale nella città dei Doria, pare in preda alla gelosia. Stefania era vice sindaco a Borghetto nella giunta di Gianni Gandolfo che sarà sfiduciato, in seguito, da alcuni alleati, con l’arrivo del commissario prefettizio. Ogni anno i famigliari Maritano la ricordano, nell’anniversario, con una Messa e manifesti a lutto nel comprensorio loanese.

La villa sulle alture di Loano, in via Bulasce, sulla strada che conduce in frazione Verzi e dove si consumò la sconvolgente tragedia, inizialmente posta sotto sequestro dal tribunale nell’ambito di una causa civile conclusasi con transazione

Peccato si ignori il dramma, la sofferenza, la ‘violenza morale ed umana‘, a cui è sottoposta, dal giorno della tragedia, un’altra donna, unica figlia dell’assassino. Lei innocente, incolpevole, che in gioventù non ha fatto ‘bella vita’; giudiziosa e rispettosa, ha privilegiato lo studio, l’impegno, il sacrificio, piuttosto che discoteca e compagnie.  Ed è stata proprio Stefania a darne atto. Non è colpa di Stefania se oggi la giovane si ritrova a ‘pagare’ la follia omicida del padre. Stefania con testamento notarile aveva voluto testimoniare affetto e rispetto nominandola unica erede della villa di via Bulasce (zona ville), realizzata con il convivente. Il dramma alla vigilia di programmate vacanze da trascorrere  in tre.

I famigliari di Stefania, nel loro lacerante ed incolmabile dolore (genitori e parenti stretti), hanno avviato una causa civile risarcitoria. Ignorata da Ivg.it ed altri media localI che hanno bravi collaboratori giornalisti a Palazzo di Giustizia a Savona. Come nessuno ha dato conto delle conclusioni dell’inchiesta giudiziaria e della perizia con l’epilogo scontato di ‘non luogo a procedere per morte del reo’. Ignorata la ‘ tortura’ di una giovane rimasta orfana di papà e choc difficile da guarire. Non interessa che la giovane ingegnere chiamata in causa per danni (materiali, morali, esistenziali) causati dal papà abbia dovuto rifondere un considerevole risarcimento rinunciando proprio alla villa ricevuta per lascito testamentario: valore di mercato tra 800 e un milione di euro. Non aveva altra scelta, se non resistere in giudizio ed affidarsi, se poteva, a luminari del diritto civile.

L’ermetico silenzio o disinteresse di chi ha il ‘dovere professionale’ di informare non crediamo dipenda da cause di forza maggiore. Ricordiamo una vicenda clamorosa, di cui conserviamo memoria e documenti. Un personaggio, notissimo in Riviera come artista ed imprenditore turistico di primo piano, una sera prese a schiaffi un giornalista pubblicista all’ingresso di una manifestazione all’aperto, perchè continuava a dare notizie su un ‘rapimento’ con riscatto che i giudici dichiararono fosse stato simulato e con tanto di calunnia nei confronti di persone arrestate e ‘riconosciute’ dal rapito. Le percosse al cronista culminarono in una transazione di 14 mila euro, oltre a spese legali, ma con l’obbligo che la notizia non venisse diffusa dai media. Il collega, quasi da presentimento, un giorno ci fece avere il ‘plico’ che documentava l’accordo e l’impegno. “Caro Luciano…. il giorno che dovessi mancare – scrisse – ti autorizzo a pubblicare o perlomeno se qualcuno provasse a mettere in dubbio la mia verità di quella sera ed il mio operato successivo, accettai anche perchè…..in banca avevo debiti….”.

La controversia del femminicidio a Loano si sarebbe conclusa con la transazione. Taciuta nelle cronache locali. Anzi, c’è chi aveva elogiato silenzio e rispetto. La rassegna stampa testimonia che già dopo 48 ore dal fattaccio era calato il sipario degli stessi media. Anche se non è la sola notizia borghettina- loanese che avrebbe meritato un approfondimento. Pensiamo a casi estremi trattati con la dovuta riservatezza dal Servizio sociale del Comune di Borghetto. Come la coppia di genitori borghettini (prima il marito, poi la moglie) che assuntori di droga, finiti in carcere in tempi diversi, colpiti dall’allontanamento dei figli (un ragazzo ed una ragazza minorenni) e la disperazione dei nonni, titolari di una delle più vecchie attività commerciali di Borghetto, ai quali i giudici non hanno dato l’affidamento causa l’età. Non sono le uniche situazioni che meriterebbero un impegno costante di sensibilizzazione. Un’informazione capillare ed educativa affinché la comunità sia motivata a costruire un futuro migliore, iniziando dalle fondamenta, dall’educazione dei figli, al mondo della scuola e del tempo libero.

E se la minoranza consiliare vuole rendersi protagonista di uno stimolo eclatante, vada ad incatenarsi una volta in settimana alla vecchia porta di ingresso dell’ex Oleificio Roveraro. Con un tabellone, come si era fatto per il vecchio e fatiscente ospedale San Paolo di Savona, accogliendo una nostra provocazione, in cui  veniva indicato, alla stregua di calendario, gli inesorabili giorni, mesi, anni di letargo. Si esponga un tatzebao col numeri dei negozi, delle attività, che cessano, gettano la spugna. Ci si incateni davanti al Municipio affinchè si abbia finalmente una data certa della conclusione, in Regione, dell’iter del Puc in attesa e promesso da anni. E se c’è bisogno di una rassegna stampa, con relativi dossier, delle troppe nefandezze e corresponsabilità di una Borghetto in ginocchio da anni, siamo disponibili. Non si dia tregua, ricorrendo a spettacolari iniziative, a chi non cura il decoro, il biglietto da visita: dalle aiuole, al verde pubblico, dall’illuminazione, alle buche, ai rattoppi, fino alla mancata privacy di chi si reca nella sede di Ponente Acque per problemi di bollette.

Ma per favore ! egregi consiglieri di minoranza, direbbe Ezio Greggio, occhio alla trave, lasciate perdere le pagliuzze !

Luciano Corrado

DA IVG.IT, 5 dicembre  29018, ore 17

Borghetto Santo Spirito. “Un consiglio comunale di cui i cittadini sono tenuti all’oscuro per… mancanza di scotch? Con l’amministrazione Canepa può capitare anche questo”. A lanciare la singolare provocazione sono i gruppi consiliari di minoranza “In Cammino” e “Liberiamo Borghetto”. Le opposizioni spiegano la loro battuta così: “Nei giorni che hanno preceduto l’ultimo consiglio comunale non abbiamo visto i manifesti che annunciano alla cittadinanza data, ora e ordine del giorno della seduta. Abbiamo chiesto al sindaco se l’affissione era stata effettuata come al solito; il primo cittadino prima (in consiglio) ci ha rassicurati, poi ha approfondito la questione e ha appurato che i manifesti non erano stati affissi. La motivazione? Il Comune non aveva a disposizione il nastro adesivo per assemblare i due fogli da cui doveva essere composto il manifesto”.

“Da tempo sosteniamo che l’amministrazione ingigantisca di fronte ai cittadini i problemi finanziari dell’Ente per non assumersi la responsabilità politica di tagli e mancati servizi e per far passare ogni cosa che viene fatta per un miracolo compiuto dagli eroi che compongono la giunta, ma questa vicenda ha davvero dell’incredibile – accusano le minoranze – Sappiamo che su certi capitoli l’unico verbo possibile è ‘tagliare’ mentre per altri settori i soldi si trovano sempre (abbiamo letto tutti della prossima sostituzione delle alberature esistenti in mezzo paese, con la piantumazione di 40 nuovi gelsi). Ma è davvero surreale il fatto che di fronte a un problema elementare come il reperimento di un rotolo di nastro adesivo il Comune si sia bloccato, venendo meno al preciso dovere istituzionale di informare i cittadini della seduta del consiglio comunale”.

“….IL MINI BUGIARDINO, BLOG DA 5 LETTORI, SI DIVERTE A SCRIVERE PANZANE SU BORGHETTO….

…. non è casuale se non è letto, non riceve comunicati stampa e per la rabbia insulta e diffama…ma fino a quando…?

Tre numeri fa trucioli.it  ha titolato: ” Borghetto S. Spirito se 40 non sono pochi. A ‘scuola’ di economia ‘targata Lega(vedi…….)

Tra le altre cose abbiamo scritto: “… L’assessora alle politiche sociali, forse non tutti lo sanno, è tra le poche tesserate che ha frequentato La Scuola di Formazione Politica della Lega. Scuola formativa che “mira  a trasmettere in modo approfondito e articolato la conoscenza del nostro sistema politico, amministrativo, economico e sociale”….

Un post su pagina di Facebook, con decine di visualizzazioni e condivisioni, ci ‘onora’ di alcuni passaggi che sopra citiamo nel titolo, in grassetto. In pratica i nostri ‘ammiratori’ sostengono che il vero nostro obiettivo è di ridicolizzare l’organizzatrice dell’evento (l’assessore rosa Cannonero) attribuendole la frequentazione dell’alta Scuola di formazione leghista. Vendicativi perchè il mini- mini blog non risultava tra i destinatari del comunicato stampa… né tra gli invitati. Trucioli.it già boicottato, con plauso, dalle minoranze consiliari di Borghetto, Loano e non solo….

QUESTA L’IMMAGINE in cui Ester Cannonero riceve il riconoscimento

Ester Cannonero riceve il riconoscimento dalla mani di Matteo Salvini  e da Armando Siri l’ideologo della Flat Tax. Ester e non diciamo nulla di esagerato a ritenere che ha le carte in regola per essere designata a candidata sindaco, tenuto conto che la Scuola di formazione politica è un ‘lasciapassare’ nelle cariche del partito e nel potere politico esterno. Magari fosse più frequentata da chi è chiamo ad amministrare la cosa pubblica

Nello stesso articolo un accenno al lontano passato quando a Borghetto arrivavano, per esibirsi nel ‘salone delle feste’, big della canzone italica come Claudio Villa, Domenico Modugno, Nilla Pizzi…oppure faceva una sosta dall’amico e compianto Marino Oddone il campionissimo  Gino Bartali.  Il post smentisce la circostanza con questa frase….“il giornalaio di trucioli vuole fare pubblicità al negozio Oddone... come ha già fatto in passato, dedicando un paio di articoli…e ripagato con merce gratis…..”

Ci hanno smascherato verrebbe da dire. Questa foto, per i nostri simpatici accoltellatori, è frutto di fotomontaggio.

Ginaccio Bartali, con la squadra, si è fermato per un abbraccio e una foto ricordo (dell’archivio di trucioli.it) con i coniugi Oddone, famigliari e dipendenti

 


L.Corrado

L.Corrado

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