Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Elisoccorso la saggia lettera del Ministero
E basta battaglie a suon di firme e polemiche
Cosa scrivono i ‘bene informati’ sulla Liguria


Una lettera del 13 novembre scorso. Una parola chiara ed esplicita, finalmente verrebbe da dire, sulla questione dell’elisoccorso in Liguria. Mittente: il Dipartimento dei vigili del fuoco, soccorso pubblico e difesa civile, ufficio relazioni sindacali. Destinatari: le rappresentanze del personale del Corpo nazionale dei vigili del fuoco. Un documento che non parla burocratese o politichese. Mentre si assiste all’inedia della Regione Liguria che si ritroverà al 31 dicembre senza la possibilità di mantenere un servizio almeno parziale quale è quello esistente ora. A meno che l’assessore Sonia Viale non rompa gli indugi e dica quale soluzione intende dare ascoltando da una parte l’appello dei medici impegnati nelle urgenze sanitarie, negli ospedali; dall’altra il parere del tecnici.

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“Sono fortemente convinto ormai che l’assessore regionale alla Sanità – osserva un camice bianco che di letti di rianimazione ne ha frequentati qualche migliaio – che peraltro è un avvocato e quindi dovrebbe capire che le norme di legge non possono e non devono essere disattese, continui a tenere dei rapporti più o meno riservati con i Vigili del Fuoco anziché rivolgersi ad esperti del settore, tecnici e sanitari, con cui  confrontarsi immediatamente per trovare una soluzione al problema. Si potrebbe anche definire un comportamento politicamente scorretto”.

 Cosa spiega la lettera ministeriale protocollata dal Dipartimento dei vigili del fuoco e diretta alle organizzazioni sindacali di categoria ? Risponde innanzitutto alle richieste di chiarimenti  per il rinnovo della Convenzione con al Regione Liguria in tema di elicosoccorso tecnico- sanitario (HETMS) e rinnovata per il quadriennio 2014 – 21018. Si fa presente che  il Dipartimento ha comunicato  “con ampio margine rispetto  ai termini di scadenza che per il sopravvenire  di nuove esigenze  organizzative, dettati da ulteriori compiti affidati al Corpo Nazionale dei vigili del fuoco….ha comportato la necessità di non rinnovare la collaborazione nell’ambito della specifica materia…ferma restando la disponibilità a proseguire un rapporto di collaborazione istituzionale  nell’ambito della protezione civile, del soccorso tecnico e dell’antincendio boschivo”.

E oltre parole inequivocabili: “La Convenzione attualmente in corso non

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contempla una collaborazione  nell’ambito dell’elisoccorso sanitario (HEMS)… non rientra  tra i compiti istituzionali dei vigili del fuoco e pertanto può essere effettuata  solamente in via residuale, in assenza di altri mezzi di emergenza ed in relazione alla necessità di salvaguardare la vita umana in caso di estrema urgenza”.

E’ operante, a tutti gli effetti di legge, un decreto legislativo 8 marzo 2016 n. 139  che prevede l’impiego dell’elisoccorso dei vigili del fuoco “in contesti di particolare difficoltà operativa e di pericolo per l’incolumità delle persone e di ‘operato dei VVF riferita a “interventi di soccorso pubblico integrato con le Regioni e le province autonome utilizzando la propria componente aerea”. Fanno eccezione le competenze  del Corpo nazionale  del soccorso alpino  e speleologico.
Da ultimo si da atto che a seguito del crollo del ponte Morandi alla Regione Liguria è stata  assicurata la disponibilità, 7 giorni su 7, di due elicotteri della flotta del Corpo nazionale da adibire al trasporto sanitario.
Trucioli (due settimane fa vedi……) ha pubblicato un documentato servizio riportando le conclusione di uno studio affidato ad una commissione di esperti, tra cui tre medici dell’emergenza (cardiologia e rianimazione) in cui si dava conto della realtà e dell’esigenza di affidare l’elisoccorso in Liguria ad una struttura ad hoc, in collaborazione con la Regione Piemonte, anche per coprire il servizio h24, notte inclusa, cosa che oggi non avviene. Rimarcando la particolare conformazione geografica e montana della Liguria dove le distanze non sempre sono in sintonia con la necessità di salvare vite umane sul filo dei minuti, come è già accaduto. Come non bastasse si riportava un documento dell’Enac con il quale si dava atto che “i Vigili del fuoco non hanno le caratteristiche per fare soccorso sanitario….”.
Anziché confrontarsi sui fatti, sul parere chiarissimo di addetti ai lavori (medici specialisti e tecnici della materia) è iniziato un tam tam mediatico ed una raccolta firme di 50 mila cittadini per mantenere il servizio affidato ai Vigili del fuoco che meritano tutto il rispetto e la considerazione possibile.  Ma che senso ha dare in pasto al popolo informazioni sul numero degli interventi in questa e quella provincia (oltre un centinaio in Provincia di Imperia, qualcuno di più nel Savonese) senza dare voce, ad esempio, ai sanitari che operano al Santa Corona di Pietra Ligure o al San Martino o ancora al Galliera, a Villa Scassi ?
I media locali hanno riportato  una dichiarazione  del segretario generale  del Conapo Antonio Brizzi: “La scelta di non rinnovare la convenzione  ci ha lasciati sbigottiti, faremo tutto affinché non solo  l’elisoccorso in Liguria resti pubblico, ma lo si estenda anche ad altre regioni”. Intanto la guerra tra pubblico e privato sa tanto di stantio e politicizzazione. Pare che nessuno dei giornalisti che si sono occupati del tema abbia chiesto a Brizzi se si sia mai confrontato, sulla questione ligure, con dei medici. Prendiamo uno a caso che ha fatto parte della commissione, è stato commissario della Croce Rossa, ha trascorso una vita professionale tra il Santa Corona ed il San Paolo quale rianimatore, dunque operatore e testimone. Si tratta del dr. Massimo Vecchietti, ora in pensione, persona poco incline al palcoscenico, all’esibizionismo. Senza etichette partitiche o di schieramenti, senza consulenze in tasca. Ripete che quanto doveva dire l’ha messo nero su bianco con i colleghi che restano sul fronte caldo. “Non devo replicare a nessuno, tanto meno scendere in polemiche davvero sterili e controproducenti visto che si parla di salvare vite umane tenendo conto anche del fattore tempo. Ognuno si assume le proprie responsabilità, al di là di quelle politiche, parlo sotto l’aspetto morale ed umano. Non auguro a nessuno di trovarsi coinvolto in disgrazie dove basta una manciata di minuti per strappare il paziente a danni irreparabili o alla morte”.

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