Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Da Cairo Montenotte la forza invasiva


All’inizio sembrava che si dovesse vitalizzare quel tanto che bastava per coprire l’arco dei vent’anni a venire, non tanto per migliorare la situazione contingente ma ciò che bastava per evolvere, sedimentare, trasformare, conservare lo stato vivente della società domestica. Le invasioni pacifiche che venivano dal caldo scorrevano ormai da anni verso nord, nord-est, ed avevano scavato lunghi canali di fuga protetta verso ogni direzione fredda. Qualcuno era rimasto nei nostri luoghi temperati e si era incuneato nei punti di maggiore sforzo, negli interstizi scoperti, come scaglie preziose che rendevano sicure le posizioni e un forte equilibrio stabile.

Il turn-over era una performance giornaliera continua, work in process, attivo e vitale, dove le energie si rigeneravano con automatismi prevedibili e spalmavano tutto intorno beneficio a pioggia, costantemente e naturalmente, come prodotto lordo pro capite. Altri corpi estranei dall’interno avevano tentato la barriera impenetrabile sobillando legami inventati e pretestuosi senza successo alcuno ed erano rimasti piastrellati sui luoghi improbabili diventando ben presto res nullius. La forza invasiva dolce aveva creato effetti multi-strato di ampio spettro ed aveva cementato a massa critica anche le frivole utenze impreparate alla progressione cognitiva. Nelle principali città era prevalso l’esodo verso le periferie, policentrico e centrifugo, con normale accelerazione perlopiù unidirezionale.

La società dei consumi si era sparpagliata verso i luoghi di basso consumo ed aveva rivitalizzato un modus vivendi inedito, pieno di moderato entusiasmo e maggiore equilibrio sostenibile. I barbari scuri avevano intrapreso una via alla convivenza consapevole, assorbendo in tempi brevissimi le coordinate essenziali. Lo strato profondo aveva fermentato positivi effluvi ed era lievitato in masse leggere, attrezzate progressivamente per allevare nuovi virgulti, tracciando strade di agile percorso e possibile collegamento strategico. La costruzione variegata prometteva futuro di stabilità dinamica e resistenza oltre le aspettative. L’umanità aveva reinventato la convivenza pacifica intelligente, sostenibile.

Bruno Chiarlone Debenedetti

 


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B. Chiarlone

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