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Liguria e Basso Piemonte

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A Campanassa e i tagli alle spese del Comune: ‘Confuoco’ 2016 penalizzato


E’ il primo numero del prestigioso notiziario “A Campanassa” firmato dal neo presidente Dante Mirenghi, avvocato. Con il saluto ai soci e alla città, ma soprattutto il programma. Un forte richiamo ed approfondimento della ‘Savonesità’,”…all’universo culturale ancora da esplorare…e fotografare fedelmente: sia il capitale umano che il capitale culturale…”. In prima pagina il ‘Grazie’ del presidente emerito, Carlo Cerva. Poi l’annuncio che è stato conferito all’illustre concittadino Silvio Riolfo Marengo il “A Campanassa ringrassia 2016”. Interessante, inoltre, l’articolo di Laura Arnello sul tesoro (oro e argento) del Museo Santuario di Savona. Infine tre notizie (extra notiziario) che investono Comune di Savona e Campanassa: il tradizionale Confuoco non si terrà nella sala consiliare, ma nell’atrio di Palazzo Sisto, niente banda musicale, annullato il rinfresco. Infine niente stampa del LUNÂJU 2016 che era venduto nelle edicole.

La ‘camicia di forza’ al dissestato bilancio comunale lasciato dalla giunta Berruti – Martino sta imponendo tagli, a 360 gradi, ad opera dell’assessore commercialista di Laigueglia – Alassio, Silvano Montaldo, già sindaco e vice sindaco della sua città natia (Laigueglia), ex assessore provinciale durante la presidenza di Angelo Vaccarezza, già ‘tesoriere e mandatario’ della campagne elettorale di Claudio Scajola, da ministro e parlamentare imperiese.

Questa volta la ‘mannaia’ colpisce un’antica tradizione quale il Confuoco. Contrariamente alle passate edizioni la cerimonia non culminerà nella sala consiliare, tutto si svolgerà in piazza Sisto e nell’atrio.  Nessuna banda musicale e neppure il rinfresco tipico di prodotti del savonese. L’allestimento della sala consiliare comportava una spesa di 1200 euro, altri 500 per la banda Sant’Ambrogio di Legino. Il rinfresco, a volte, veniva offerto dall’associazione panificatori.  La crisi di risorse coinvolge, come si legge in una pagina di “A Campanassa”, la stessa associazione. Tra le prime conseguenze l’abolizione della stampa del calendario LUNÂJU  che veniva venduto nelle edicole. Il ricavato, unito a quello della pubblicità, permetteva di saldare l’editore Sabatelli.  Abolita infine la stampa del manifesto rosso e giallo e locandine che in dialetto annunciava il programma dell’evento Confuoco, risparmiando così altri 400 euro. Si interrompe un’altra ‘tradizione’ (il caratteristico manifesto) con mezzo secolo di vita.

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