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Liguria e Basso Piemonte

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La Regione finanzia 1700 apicoltori
E 16 milioni per l’entroterra ponentino


Un bando da 45 mila euro per l’acquisto di nuove arnie in Liguria. È quanto ha stabilito la giunta regionale, su proposta dell’assessore regionale all’Agricoltura Stefano Mai, a sostegno del settore dell’apicoltura per la campagna 2016-2017. E 16 milioni sono stati destinati ai Gal del ponente ligure, savonese ed imperiese.

“Con queste risorse – spiega l’assessore Stefano Mai, Lega Nord – sono potenzialmente acquistabili circa 1.100 nuove arnie anti varroa, l’acaro parassita che può attaccare le api e quindi mettere a rischio le produzioni del nostro miele. Auspichiamo che l’intero budget vada esaurito perché si potrebbe tradurre in un aumento del patrimonio apistico regionale di poco meno del 4% rispetto quello attuale”. Il bando sarà aperto fino al 9 dicembre a tutti gli apicoltori con almeno 15 arnie, in regola con l’iscrizione all’anagrafe nazionale. Sono previsti finanziamenti fino al 60% della spesa ammessa, con un limite massimo di spesa di 70 euro per arnia. Priorità sarà data ai giovani agricoltori, agli apicoltori con partita Iva, con laboratorio di smielatura registrato e apicoltori biologici.

In Liguria sono oltre 1.700 gli apicoltori, in particolare concentrati nella provincia di Genova (765 apicoltori, il 44% del settore a livello regionale, con 12.413 alveari), segue la provincia della Spezia (392 apicoltori e 5.863 alveari), Savona (356 apicoltori e 5.769 alveari), Imperia (239 apicoltori e 5.213 alveari). L’83% degli apicoltori liguri ha meno di 20 alveari.

AGRICOLTURA: GAL-GRUPPI AZIONE LOCALE, DA REGIONE LIGURIA DISCO VERDE A VALLI SAVONESI, RIVIERA DEI FIORI E AGENZIA SVILUPPO GENOVESE PER UN TOTALE DI 16 MLN DI EURO. ASSESSORE MAI: “DISPIACIUTI PER ESCLUSIONE DELLA SPEZIA DOVUTA A PALESE ERRORE TECNICO. SU GAL VERDEMARE DEL TIGULLIO, LAVORIAMO SUI MARGINI DI AGGIUSTAMENTO”.

COMUNICATO STAMPA – Approvata dalla Regione Liguria la graduatoria delle Strategie di sviluppo locale-Ssl presentate dai cinque Gal-Gruppi di azione locale che si sono presentati al bando da 24 milioni di euro, varato a fine luglio dall’assessorato regionale all’Agricoltura, nell’ambito del Psr-Piano di Sviluppo rurale 2014-2020 (sottomisure 19.2, 19.3 e 19.4). Hanno ottenuto il via libera le Strategie presentate da 3 Gal su 5: ‘Più valore all’entroterra’ presentato dal Gal Valli savonesi; “Terra taggiasca: le vie dei sapori, dei colori e della cucina bianca” presentato dal Gal Riviera dei Fiori; “Qualità e sviluppo” presentato dal Gal genovese Agenzia sviluppo. Al primo classificato, Valli savonesi, sono stati assegnati 7,5 milioni di euro, mentre Riviera dei Fiori e Agenzia Sviluppo genovese si spartiranno 8,5 milioni di euro. Esclusi invece Verdemare Liguria con la Strategia ‘Verdemare Liguria’ per Valli Aveto-Graveglia-Sturla- Petronio fino a Moneglia e il Gal Provincia della Spezia con la Strategia ‘Montagne, coste e valli spezzine”. “Siamo molto dispiaciuti per l’esclusione perché significa perdere delle importanti risorse per il rilancio dei territori, del comparto agricolo e ittico di importanti aree della nostra regione” commenta l’assessore regionale all’Agricoltura Stefano Mai. “Purtroppo – puntualizza l’assessore Mai – se per il progetto di Verdemare intravediamo ancora dei margini di manovra per non perdere definitivamente questa importante partita, per il Gal spezzino invece gli errori tecnici sono stati talmente evidenti da essere irrimediabili”. Alla base dell’esclusione dei due Gal infatti c’è il mancato rispetto della condizione di ammissibilità dettata dal rapporto pubblico-privato degli enti partecipanti al Gal. La quota pubblica, prevista dal bando come condizione necessaria, ha un tetto massimo del 49%.

“Nella presentazione della domanda – puntualizza l’assessore Mai – il Gal della Spezia ha fatto un duplice errore: ha considerato Anci, cioè l’associazioni dei Comuni, un socio privato quando è palesemente pubblico, come per altro stabilito dal regolamento comunitario. Ma non solo: in corso d’opera, dopo aver presentato la domanda, dal Gal spezzino sono usciti due Comuni e un socio privato e quindi si sarebbe dovuto provvedere al ricalcolo delle quote, passaggio che non è stato fatto. Inoltre, nonostante l’uscita dei due Comuni, visto il peso doppio che aveva nella ripartizione delle quote quello privato, la parte pubblica restava sbilanciata per oltre il 51%”. L’assessore Mai punta inoltre l’accento su un ulteriore passaggio. “Alla Spezia però è il caso di dire che oltre il danno c’è anche stata la beffa – dice Mai – in quanto tutti i comuni, specie i costieri hanno ritenuto di partecipare al Gal, mentre quelli litoranei avrebbero avuto la possibilità di aderire al Gac, gruppo di azione costiera, finanziato dai fondi della pesca. Il risultato è che a parte Lerici, Portovenere e Rio Maggiore gli altri Comuni costieri si sono di fatto preclusi anche questa possibilità di finanziamento”. Infine, l’assessore Mai conclude: “Come Regione non abbandoneremo, nonostante gli errori evidenti fatti, nessun territorio. Pertanto, stiamo studiando tutte le possibili soluzioni per non perdere neppure un centesimo per le nostre imprese e per i Comuni. Non escludiamo la possibilità di aprire un nuovo bando nei prossimi mesi da 7 milioni di euro”.

 

 


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