Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Borghetto S. Spirito, pasticcio alla ‘Taboga’


Per il 6 ottobre scorso, alle ore 21,00, era prevista una pubblica assemblea a Palazzo Pietracaprina, organizzata dall’ASSOUTENTI SAVONA (rappresentata quella sera dal signor Gianluigi TABOGA), nella quale il Commissario Prefettizio dottor Andrea SANTONASTASO avrebbe incontrato la cittadinanza per discutere sul seguente tema: “Prospettive socio economiche a Borghetto per la tutela dei cittadini in quanto utenti di servizi pubblici e contribuenti”.

Molto interessato a conoscere l’opinione del Commissario su questo tema, la sera del 6 ottobre mi sono recato nell’ex aula consiliare dove, con rammarico, ho sentito il signor TABOGA comunicare alle persone presenti che il dottor SANTONASTASO non sarebbe stato presente a causa di una improvvisa indisposizione. A tale notizia mi sono alzato e me ne sono andato e, come me, hanno fatto parecchie altre persone.

Questi i fatti.

E’ stato con un certo stupore , quindi, che il giorno dopo, venerdì 7 ottobre, sia su IL SECOLO XIX che LA STAMPA, vengono pubblicati due articoli con titoli diversi, ma dal contenuto identico, firmati da Federica PELOSI, nei quali, tra le altre notizie, si legge:

“…Andrea Santonastaso, il reggente inviato dal prefetto per rimettere in sesto i conti di Borghetto Santo Spirito, lo ha ribadito anche nell’incontro che si è tenuto ieri sera a Palazzo Pietracaprina davanti ai cittadini e rappresentanti di Assoutenti, nel corso del quale ha lanciato il nuovo servizio di raccolta rifiuti porta a porta per il centro storico…”.

Qui c’è qualcosa che non va, mi son detto. Come è possibile che si scriva che il Commissario Prefettizio era presente in un luogo e in un tempo ben preciso, quando invece presente non era, ed inoltre come può elencare una serie di affermazioni da lui fatte, ma che in effetti, essendo fisicamente assente, non ha potuto fare?

Le ragioni possono essere due.

La prima è che la giornalista si sia inventata tutto (cosa che non credo).

La seconda è che la giornalista, informata dell’assemblea pubblica e di ciò su cui si sarebbe discusso con il Commissario, abbia scritto l’articolo sulla base di informazioni ricevute non si sa da chi e pubblicato senza verificare (essendo lei assente) che tutto fosse andato come descritto.

Queste, ovviamente, sono mie supposizioni, per cui chiedo gentilmente alla signora Federica PELOSI di avere la compiacenza di spiegare a me e ai lettori del SECOLO XIX e LA STAMPA, come sono andate effettivamente le cose e, tra le mancanze ed i peccati contro la deontologia dei giornalisti (1), dove colloca questo discutibile episodio (per cortesia, non mi venga a dire che gli argomenti le erano stati spiegati per telefono dal Commissario, altrimenti avrebbe dovuto scriverlo).

Ma non è finita lì.

Dopo aver raccontato anche il seguente episodio, credo che il 7 ottobre 2016 potrà essere dedicato ad una nuova festività: “LA FESTA DEL DUBBIO sull’attendibilità dei giornalisti”. Vi spiego subito il perché.

Sul giornale on line SAVONA NEWS il giorno 7 ottobre 2016, alle 9,45, viene pubblicato un articolo, firmato dal signor Alberto SGARLATO e intitolato ” Assoutenti presenta la “Carta dei Servizi” di Borghetto”.

Anche in questo articolo si racconta l’ormai nota assemblea che la sera prima si è tenuta nell’ex aula consiliare, però si capisce immediatamente che è scritto da una persona che era presente. Infatti, tra le altre cose, il signor Alberto SGARLATO dice: “L’annuncio di una improvvisa influenza costringe il Commissario Prefettizio Andrea Santonastaso a disertare la riunione organizzata da Assoutenti…ma questo non spaventa Gianluigi Taboga…”

Io, al contrario, mi sono spaventato molto quando nel secondo capoverso dell’articolo leggo: “Poche persone, quattro o cinque, all’annuncio dell’assenza del Vice Prefetto di Savona si alzano e se ne vanno, ma Taboga replica: “Meglio così. Non erano qui per un confronto sereno e pacifico, erano intervenuti solo per attaccare e seminare zizzania”.

Affermazione gravissima perché oltre ad essere infamante nei confronti di chi se ne è andato (io sono uno di quelli), denota la slealtà di chi l’ha pronunciata, per il solo fatto che nessuno aveva esternato simili atteggiamenti.

Gian Luigi Taboga

Telefonare a Gianluigi TABOGA è stato il mio conseguente atto ed in quella telefonata gli ho detto chiaramente che lo avrei querelato per la sua affermazione. Cari lettori, credete che sia finita lì? E no!!

Nel pomeriggio dello stesso giorno vedo che sul blog di Facebook Risolleviamo Borghetto il signor Alberto SGARLATO, pubblica il suo articolo, già comparso su SAVONA NEWS con il seguente commento: “Interessante incontro ieri sera a Borghetto…chi c’era?”.

Forse, però, il signor SGARLATO, nella fretta di rallegrare col suo scritto tutti gli amici del blog, se ne è dimenticato un pezzo in quanto nel secondo capoverso mancava totalmente la frase relativa alle persone che se ne erano andate e soprattutto mancavano le affermazioni  di Gianluigi TABOGA.

Per carità, sarà senz’altro un errore di trascrizione e non voglio credere che l’articolista abbia volutamente ripubblicato l’articolo ripulendolo dalla frase incriminata e incriminante, pertanto gli segnalo questo errore con la preghiera, se lo ritiene corretto verso i lettori, di ripubblicare l’articolo nella sua interezza (2).


Al regista di questo gran pasticcio, Gianluigi TABOGA gradirei aggiungere che la sera del 6 ottobre lui doveva fare un’unica cosa: scusarsi, a nome del Commissario Prefettizio per la sua assenza, con tutti coloro che affluivano nell’ex aula consigliare e dire che l’incontro sarebbe stato rinviato in altra data.

Invece il signor Gianluigi TABOGA ha prontamente preso il pallino in mano ed ha condotto la serata, quasi che lui fosse il Commissario. Si commenta da solo.

Gli dico inoltre che l’ASSOUTENTI, di cui lui era rappresentate in quella circostanza, ha lo scopo principale di tutelare i cittadini, non di ‘screditarli’, per cui, forse, è giunto il momento che se ne stia a casa buonino, buonino a parlare con le sue piante grasse o succulente che dir si voglia.

Infine lo rassicuro dicendogli che ho deciso di non sporgere querela nei suoi confronti per un’unica ragione (che non è la carità cristiana): non voglio scomodare la giustizia per una persona che, con il suo comportamento, si è data la zappa sui piedi..

Silvestro Pampolini

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omissis…

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S.Pampolini

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