Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Le antenne di Noli… c’è poco da ridere!
Una gran voglia di piangere


Sulle ANTENNE è bene fare un po’ di chiarezza o continuare a … riderci sopra? Il signore che si firma Alesben. B e che non ho il piacere di conoscere, mi offre l’ occasione per intervenire sull’ argomento “antenne”, oggetto del suo articolo su TRUCIOLI del 29 settembre (vedi…) che riprende quello della settimana precedente, a firma Carlo Gambetta (vedi…..).

Come Presidente del Comitato cittadino che segue la questione fin dalle sue origini, trovo necessarie alcune precisazioni su una vicenda complessa e talvolta non del tutto trasparente.

Fermo restando che sarà Carlo Gambetta, se lo vorrà. a rispondere sui propri commenti, oggetto dell’ ironia del sig. Alesben, faccio notare che il tema dell’ articolo dello stesso Gambetta faceva riferimento agli ultimi passaggi dell’ iter dell’ impianto di telefonia mobile in loc. S. Michele e alla recente Sentenza del TAR che ha dato torto al Comune, annullando il provvedimento comunale di revoca impugnato dalla Società telefonica.

A parte i motivi formali per un errore di procedura interna al Comune nel trasferimento della pratica al Commissario ad Acta (errore che nel giudizio ha avuto un notevole peso), tale sconfitta era stata da tempo prevista dal Comitato: dopo il sopralluogo congiunto presso il sito, con tecnici comunali , tecnici delle Società telefoniche e membri del Comitato, quest’ultimo aveva continuato a contestare gli Atti del Comune che, pur revocando la concessione, aveva motivato la revoca con documentazioni incomplete rispetto a tutte le prove a disposizione, mettendosi così in una condizione di debolezza; tali contestazioni mai sono state prese in considerazione e nemmeno sono state seguite da obiezioni.

Tornando all’ articolo di Gambetta, il sig. Alesben ” u mes-cia u fî cu e pesse”, per dirla come lui in dialetto, sembra cioè non avere le idee chiare sull’ argomento e afferma con forza che il sito di San Michele ” non è mai stato oggetto di un Piano di attuazione per posa antenne di tele radiocomunicazione, in quanto è uno di quei siti con particolare rilevanza ambientale, culturale e paesaggistica”.

Siamo perfettamente d’ accordo che San Michele non è mai stato in alcun Piano e che è innegabile la sua “rilevanza ambientale, culturale e paesaggistica”; anzi, l’ abbiamo grandemente difesa portando avanti istanze ambientali e paesaggistiche, oltre che sanitarie.

Di fatto però quell’ impianto è stato voluto e autorizzato e questo è quello che conta e che il sig. Alesben sembra ignorare.

Sembra ignorare che la questione S. Michele ha camminato con le sue gambe, indipendentemente dai Piani: cominciata con la proposta comunale, è continuata con l’ autorizzazione paesaggistica del 2013 e con l’ autorizzazione finale di luglio 2014.

Tale iter è stato sempre accompagnato, come tutti sanno, dalle proteste del Comitato attraverso assemblee pubbliche, raccolta firme, manifestazioni, segnalazioni verbali negli incontri col Comune e scritte. (Tutta la documentazione è stata protocollata)

Quello che sorprende è che i Piani adottati sono stati tanti, ma mai uno è stato approvato e quindi non è divenuto vigente: il che ha permesso, secondo la legge, che in mancanza di una regolamentazione comunale, i Gestori potessero installare liberamente sul territorio.

Solo un Post (Piano Organizzazione Sistema Teleradiocomunicazioni), approvato e vigente, avrebbe impedito le installazioni al di fuori dei siti da esso previsti e perciò il sito di S. Michele sarebbe stato risparmiato, in quanto non previsto.

Si è trattato di due storie separate di cui una non ancora conclusa e l’ altra, se non sarà possibile qualche azione comunale valida, porterà i Cittadini di Noli a fare i conti con un impianto multi telefonico in tutta la sua imponenza proprio sul quel colle così vicino al paese, così frontale alle Scuole, così difeso da Comitato e popolazione, così apprezzato dal Sig. Alesben e da tutti.

Se questo signore avesse partecipato a qualche assemblea pubblica, soprattutto a quella affollatissima di fine 2014, avrebbe capito meglio la questione e avrebbe visto con i propri occhi le foto proiettate del pallone sonda per le simulazioni atte a dimostrare l’ impatto paesaggistico, scattate durante il sopralluogo congiunto sopra menzionato: i confronti e le simulazioni comparate parlavano chiaro e il problema dell’ impianto emergeva in tutta la sua sconcertante evidenza.

Oggi le sue critiche potrebbero essere ancora più mirate sapendo che l’ assenza di un Piano ha permesso anche l’ installazione di un’ altra  S.R.B. ( Stazione Radio Base) – già potenziata – in mezzo a moltissime abitazioni di via Defferrari e a 28 metri dal Complesso scolastico che ospita bambini dal Nido alla quinta Elementare, complesso considerato sito “sensibile” e infatti è stata prevista la sua protezione con una distanza dagli impianti di 50 metri sia nel POST del 2013 che in quello del 2015. E allora perché a 28? Ma perché il POST del 2013 era solo adottato quando è stata concessa l’ autorizzazione, nel 2014, e perciò non era vigente. Tuttavia quella installazione avrebbe potuto essere impedita almeno dalla salvaguardia che scatta automaticamente dopo l’ adozione e che dura 3 anni se non si approva il Piano, come dimostrato dettagliatamente dal Parere di un qualificato avvocato amministrativista, esperto nelle questioni di telefonia mobile.

La salvaguardia è sempre stata negata dall’ Amministrazione precedente che si è avvalsa di un caso analogo improprio e quel Parere, costato al Comitato ben 3.000,00 euro, dall’Amministrazione attuale non è stato tenuto in alcun conto.

Il signor Alesben, che dimostra un’ apprezzabile sensibilità per le valenze ambientali del nostro territorio, è a conoscenza di un’altra installazione di telef. mobile a pochi metri dalle mura del castello, in via Defferrari, sull’ Hotel Gino?

E così via… se i Piani adottati si bloccano tutti dopo le osservazioni della Regione, se dopo tre di essi ( 2008- 2013- 2015, il primo preceduto dalla bozza di un altro tecnico, poi accantonata), pagati con soldi pubblici, non ne abbiamo ancora uno valido da approvare al più presto. Intanto i sistemi telefonici, per soddisfare le esigenze della comunicazione, accrescono le loro funzioni e, secondo i piani del Governo, i limiti potrebbero essere alzati di molto, con la conseguenza che la popolazione subirebbe un’esposizione ancora maggiore da ogni S.R.B. presente sul territorio..

L’ autore dell’ articolo sciorina pagine e pagine dell’ ultimo POST (2015) per farlo conoscere ai Nolesi rammaricandosi che non sia mai stato divulgato e forse per dimostrare che fra i tanti siti proposti non figura il S. Michele. Peccato che tale POST non vada ancora bene e debba essere modificato secondo le prescrizioni della Regione, tante in verità, e che quindi non sia quello il POST da conoscere.

Solo un Piano che non sia troppo influenzato dal timore di eventuali ricorsi delle Soc. telefoniche, ma applichi nella pratica, al di là delle enunciazioni, gli obiettivi di cautela e di minimizzazione dell’esposizione voluti dalla legge, rispettando le tutele ambientali e paesaggistiche, può conciliare il servizio con la salute e con l’ ambiente.

Minimizzare l’esposizione significa anche limitare gli impianti a quelli necessari tenendo presenti le attuali coperture e i vincoli di un territorio pregiato.

Riguardo a quest’ultimo punto, abbiamo da poco saputo da Regione e Soprintendenza che le zone di crinale sono vietate alle installazioni per motivi paesaggistici e di visuale; il mappale del PRG che riguarda il sito dell’impianto di S. Michele lo connota come in zona di crinale e le misure prese sul posto, oltre che l’osservazione diretta, confermano la piena ubicazione in tale zona dell’infrastruttura: forse la concessione non avrebbe mai potuto essere data e avremmo evitato battaglie, sentenze, tempo e denaro.

Il Comune sta approfondendo, forse non conosceva il divieto, ma sentirci addirittura negare dal redattore del POST e dal tecnico comunale che l’ impianto sia in zona di crinale, salvo ricredersi di fronte all’ evidenza del mappale, fa un certo effetto…

E ci sarebbe certo da ridere, come dice il sig. Alesben, se non avessimo una gran voglia di piangere.

 Maria Vincenti



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