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Liguria e Basso Piemonte

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Il fornaio per 10 volte marciatore solitario sull’Alta Via: ‘Ho vissuto l’infanzia a Loano…’


Giovanni Antoniotti, 30 anni, è nato a Finale Ligure, fino al 1996 ha vissuto a Loano dove ha frequentato la scuola, gli amici d’infanzia e di giochi. La famiglia gestiva la ‘Casa del Dolce’ in piazza Rocca. Poi lo sfratto, il ritorno a Brescia paese originario. Giovanni non ha mai staccato la spina con la Liguria. Niente mare, ma l’Alta Via. L’ha percorsa 10 volte. L’ultima la fine della scorsa settimana.

Giovanni Antoniotti percorre l’Alta Via nella tappa al rifugio Pian dell’Arma

” Buona parte delle mie vacanze da garzone fornaio e che porta anche il pane –  narra Giovanni – lo trascorro camminando sui monti, sulle Alpi in particolare. C’è un itinerario che più affascina e lo percorro sempre solo. L’alta Via, da Ventimiglia a Ceparana nello spezzino, ai confini con la Toscana. In tutto 440 chilometri, suddiviso in 44 tappe di diversa lunghezza. Un itinerario stupendo, unico, sullo spartiacque che delimita il versante costiero ligure”.

Figlio unico di Lucrezia Zanotti e di Paolo Antoniotti, Giovanni non è alpinista rocciatore, da scalate. Ha una passione, un amore che lo rende felice, sereno. Percorre, rigorosamente a piedi, ogni tappa. Munito dell’attrezzatura: zaino per la tenda, bastone rigorosamente di legno fai da te, cellulare e quanto è necessario per restare una settimana lontano da casa. La notte, quando è possibile, preferisce trascorrerla nei rifugi, più raramente nelle baite e ancora più di radio negli alberghi di montagna. Un’esperienza da raccontare e ogni volta da scoprire. Non c’è pericolo di annoiarsi.

” Certo – osserva Giovanni – so di essere un buon camminatore, le difficoltà a volte improvvise non mi spaventano. Come i temporali, la nebbia, oppure sbagliare a leggere un segnavia.  Gli imprevisti ? Non si può fare solo affidamento al cellulare, in molte aree il segnale non prende e non sono abituato all’uso del navigatore. Nel ponente ligure i percorsi e le borgate più meravigliose li ho trovati a Rocchetta Nervina, al colle di Gota, con mulattiere da cartolina. Che dire, a volte si incontrano  e si fa conoscenza con altri marciatori che provengono dall’Europa, persino da altri contenenti. Non sono poliglotta, ma riusciamo a capirci. Continuerò a percorrere e ripercorrere l’Alta Via, scoprendo sempre qualcosa di nuovo. Una Liguria più recondita, che non è solo spiagge e città rumorose, strade congestionate, parcheggi difficili. Non ci sono i bagnanti, c’è l’amore per la natura, gli angoli nascosti ricchi di silenzio assoluto. Le meraviglie sono tante che manca anche il tempo di meditare, men che mai annoiarsi. E, diciamo, un po’ di fatica di gran lunga appagata”.

Incontriamo Giovanni  al Rifugio di Pian dell’Arma, nel Comune di Caprauna. “Ho pernottato a San Bernardo di Mendatica, da Settimia. Ho conosciuto Walter il titolare, personaggio straordinario. Avevo raggiunto il Monte Saccarello con i suoi 2201 metri, il più alto dell’itinerario dell’Alta Via”.

Una nostalgia ? Giovanni: “Ogni tanto penso agli amici che ho lasciato a Loano, Simone Tortarolo,  Eros Teresio, Nicola Picasso, Dina Allegri, Cesare Guidotti, Andrea Pruiti. Non sono tutti, ovviamente. Ogni volta che è possibile raggiungo come finale di percorso proprio Loano…è la nostalgia degli anni più belli dell’infanzia, della prima gioventù. Anche se ora, a Brescia, vivo bene e posso coltivare il mio hobby in montagna, mia grande amica”.


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