Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Il ‘top secret’ costi hub portuale Savona – Vado


Nella “DGR 1454 piano di utilizzo delle terre di scavo viabilità di accesso all hub portuale di Savona e Vado” (nome ufficiale di quanto pubblicizzato come  “Aurelia bis”) dell’ 11-12-2013 era previsto un volume di scavo di  910.000 m3, di cui per riutilizzo nella costruzione di 260.000 m3,  ed i restanti da conferire alla piattaforma Maersk  650.000 m3. Il Piano è stato successivamente integrato con l’individuazione di un sito di deposito intermedio in località Poggio Azzurro in comune di Albisola Superiore (GE34/08-PE- 21FC-000-045-RE-01-01 del 11/03/2014) approvato dalla Regione Liguria con delibera n 331. In questo “sito intermedio” dovranno conferire “tutti i volumi di scavo” per essere poi smistati alle destinazioni finali.
E’ evidente l’importanza dal punto di vista ambientale di questo sito, che può contenere al massimo il volume di scavo di una settimana lavorativa, ma che deve funzionare in  modo da selezionare i materiali con celerità, in modo da non costituire un collo di bottiglia. “In ottemperanza alle prescrizioni della DGR 331/14, il deposito intermedio, prima del suo utilizzo, sarà dotato di un adeguato sistema di raccolta per le acque meteoriche (canalette e vasca di decantazione) e di un impianto fisso di nebulizzazione. Il deposito sarà ad una distanza minima di 10 m dal corso d’acqua.(Sansobbia)”.
Il piano di utilizzo delle terre e rocce da scavo, integrazioni del giugno 2014,  del 2014 06 19, parla di “materiali scavati fino ad oggi, pari a 152.000 m3  sono stati portati a discarica” ma non specifica né dove, né con quali costi.
Quindi degli originali 650.000 destinati alla piattaforma Maersk, 152.000 sono già andati da qualche parte, ne restano ancora  498.000 m3  da conferire ai vari siti individuati, che il documento specifica in: 256.000 m3 (materiale proveniente dallo scavo delle gallerie con TBM)+ 21.000 m3 materiale proveniente scavo all’aperto in roccia svincolo Miramare da inviare alla piattaforma Maersk.  Il restante materiale, proveniente dagli scavi all’aperto e/o in presenza di consolidamenti, pari a circa   221.000 m3 sarà conferito nei restanti siti autorizzati inseriti piano.
Quello che il piano NON specifica è relativo a: volumi già  inviati in discarica: 152.000 m3 (“che sono fuori piano”) e a volumi ulteriori da inviare in discarica  221.000 m3, volumi di cui non specifica né la destinazione né il relativo costo di conferimento.
Esiste ancora un punto da risolvere, il piano dice testuali parole: “Resta inteso che il conferimento è subordinato alle specifiche verifiche di natura geotecnica, da effettuarsi a cura del conferitore e secondo le richieste del ricevente (Maersk)”. Non è quindi sicuro che Maersk accetti questo conferimento, e parliamo di 256.000+21.000 m3 quindi non è sicuro che  vadano a Maersk! Non è noto il costo di questa operazione nel suo complesso! Perché’ questa parte e’ così top secret”?
Scenario 1: 277.000 m3 andranno alla Maersk, 152.000 sono andati già in discarica, 221.000 m3 devono ancora andare in discarica (per un totale di 373.000 m3).
Scenario 2: 277.000 m3 NON andranno alla Maersk, 152.000 sono andati già in discarica, 498.000 m3 devono ancora andare in discarica.
Il piano di riutilizzo e’ poi incompleto perché specifica una lista di 6 siti di destinazione autorizzati (Maersk+altri 5 siti) + altri 14 siti alternativi  con dei potenziali di conferimento, ma non e’ chiaro sui volumi che già’ sono stati conferiti (di cui non si sà né con quale criterio né dove, né con quali costi) ne’ sui futuri volumi. Per questi ultimi, per quanto riguarda la piattaforma Maersk si presuppone senza costi di conferimento (così come nel piano iniziale), ma non è per nulla chiaro quale sarà la destinazione effettiva tra i 19 siti candidati, né quali saranno i costi.
Facciamo due conti, tenendo conto che mandare a discarica rifiuti inerti costa mediamente 10 €/m3, mentre per rifiuti non pericolosi il costo è di 120 €/m3:
nello scenario 1 ci sono 373.000 m3 da inviare a discarica, con un costo tra il minimo di 3.730.000 € (10 €/m3) e massimo di 44.760.000 (120 €/m3).
nello scenario 2 ci sono 498.000 m3 da inviare a discarica, con un costo tra il minimo di 4.980.000 € (10 €/m3) e massimo di 59.760.000 (120 €/m3).
Ammesso un rapporto 2 a 1 tra inerti e rifiuti non pericolosi, nello scenario 1 e 2 il costo sarebbe di 17.407 e di 23.240 € rispettivamente.
L’appalto per la costruzione della  “viabilità di accesso all’hub portuale di Savona e Vado” era stato vinto per 107 milioni di €, poi c’è stato un aumento di 43 milioni prima dell’inizio cantiere. Ora qual’è l’aggravio di costi dovuti alla discarica delle terre di scavo?
Paolo Forzano

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P. Forzano

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