Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Lettera di scuse al delfino Annibale: ‘I perdenti siamo noi, non sappiamo neppure vergognarci’


Caro delfino Annibale (ti hanno anche chiamato Jimmy vedi La Stampa on line del 29-08-14), almeno io devo chiederti scusa, altri non credo che lo faranno.

 

 

Il globicefalo quando era ancora in vita nel porto di Loano

Scusa, prima di tutto, per il nome che ti è stato appioppato: Annibale, che ricorda un condottiero sconfitto, mentre tu, in realtà, pur morendo, sei un vincitore morale.

Intanto vorrei sapere chi ti ha dato questo nome (fra l’altro orribile) e, nonostante le ricerche giornalistiche effettuate, non sono riuscito a scoprirlo: il fatto è che noi umani abbiamo il cattivo vizio di attribuire sempre dei nomi agli animali e alle cose anche quando, come nel tuo caso, non era affatto necessario. Io mi scuso, amico Delfino, perché di te sono state dette tante cose a mio parere inesatte.

Hanno detto che hai perso l’orientamento: non è vero, amico mio, l’orientamento l’abbiamo perso noi umani che, poi, di umano, non abbiamo più niente.

Sei venuto a trovarci approdando nel nostro porto, forse perché qualche animale marino un po’ burlone ti ha detto che dalle nostre parti non è poi così malaccio.

Ebbene ti sarai reso conto che, purtroppo, non è così. Sei venuto a Loano e hai potuto scorgere panorami non certo da mozzafiato.

Hai visto i resti dell’Ospedale Marino Piemontese.

Hai visto di lontano i resti dell’Ospedale Santa Corona, di cui è in corso lo smantellamento.

Hai visto soprattutto le spiagge non dorate brulicanti di falsi turisti che, pur di guadagnarsi un ombrellone, sono pronti a fare interminabili code mattutine.

Hai visto gente sporcare, dormire per strada, fare chiasso, non rispettare le minime regole del decoro.

Hai visto il porto di Loano e l’hai paragonato ad una cattedrale nel deserto.

Hai visto l’ex Oleificio Roveraro.

Hai, visto, ad ovest, il Castello Borelli cadere a pezzi.

Hai visto, ad est, i resti dei cantieri Rodriguez.

Hai visto una costa distrutta dalle costruzioni.

Hai visto spiagge in condizioni disastrose.

Hai visto il mare sporco, inquinato, quasi inabitato da creature marine.

Caro Amico Delfino, hai visto semplicemente l’Uomo, anzi l’uomo.

Hai visto quanto siamo brutti, quanto oramai siamo incapaci.

Hai visto l’orribile mostro che noi abbiamo creato: il Nulla.

Hai visto la società fondata sul potere, che è poi rappresentato dal denaro.

Hai visto la falsa conoscenza.

Poi in tanti sono venuti a cercarti: ma per fare che cosa ?

Nessuno è stato capace di aiutarti.

Hai visto quanta attenzione abbiamo verso il Mare, che dovrebbe essere la prima risorsa della Liguria.

Hai visto quante istituzioni marine abbiamo: davvero tante.

A proposito, avviso ai naviganti, ma in Australia quando si verificano spiaggiamenti come fanno ? (si veda http://images.auscape.com.au/rescue-party-with-beached-false-killer-whales-pseudorca-crassidens/print/10128071.html)

Ma, caro, amico mio, non c’è nulla da fare.

Quando si perde la bussola senza neppure accorgersene è finita.

Non sono stati capaci quelli dell’ Acquario di Genova di farti una visita.

Altri sono venuti dopo a salutarti quando ormai eri morto.

Non mi pare che il tanto decantato Santuario dei Cetacei sia poi così santo.

Tutti ad affrettarsi: sarà malato, poverino, non c’è più niente da fare !!!

Ti sarai domandato come mai non siamo stati capaci di portarti fuori da un porto nuovo come quello di Loano.

Ti chiedo scusa, amico Delfino, scusa per tutto, per quello che hai visto e per quello che hai sentito.

Persino una creatura straordinaria come te è stata considerata alla stregua di un fenomeno da baraccone.

Sei morto innocente e quindi da vero vincitore. L’autopsia avrebbe accertato che non “eri un cucciolo”, come sbandierato per giorni su giornali e tv, ma “una femmina di 9 anni”.

I perdenti siamo noi, perché non sappiamo neppure più vergognarci.

Giovanni Sanna

 

La sorte del ‘balenottoro’ (dopo l’autopsia si scoprirà essere una femmina di 9 anni) in pochi giorni era finita nelle pagine nazionali dei quotidiani (Foto Silvio Fasano)

 

 

 

 

 

 

 

 


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G.Sanna

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