Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Diano Marina leghista umiliata da 6 famiglie di ‘ndrangheta ? I voti del ‘sindaco a costo zero, integralista, da castrazione chimica’


Il sindaco Giacomo Chiappori ex parlamentare della Lega Nord e la giunta comunale (vedi…..)  si preparano alla tradizionale sfilata carnevale di Diano Marina? I loro sostenitori hanno proposto di realizzare un carro con la scritta: ” Sempre in prima fila, senza carnevalate, nella lotta alla ‘ndrangheta“. Tra gli ospiti presenti alcuni militanti di ‘Padania libera’ e parola d’ordine: “Con Chiappori fuori dalle balle la cosca dianese“. Una risposta, provocazione di piazza, al dossier (infamante?) messo in rete ed inviato a miglia di liguri dall’indomabile sito della Casa della Legalità onlus di Genova. Ci siamo rivolti per iscritto allo staff del primo cittadino.  Finora silenzio, siamo fiduciosi di un’ultima ora durante il corso mascherato. Ci saremo per ‘proteggere’ il sindaco, per anni ‘ambasciatore ed esperto di turismo‘. Una cassaforte di incarichi prestigiosi a livello nazionale ed internazionale, persino un acquisto di immobile a New York.

Alassio 2010, giorni di gloria per Bossi, il figlio Trota, Rosy Guarnieri e Giacomo Chiappori. Il popolo leghista esulta e canta (Foto Silvio Fasano)

Il team della Casa della Legalità ha concluso una lunga irruzione sulla costa imperiese titolando “La ‘ndrangheta a Diano Marina e la Lega Nord gli fa l’inchino”. E poi: “ E’ questo il contesto in cui il sindaco CHIAPPORI fa la voce grossa, affermando di non sapere (ed è curioso visto che era anche parlamentare della Repubblica con accesso quindi a notevoli informazioni) e non capire queste brutte voci…. sulla ‘ndrangheta. E’ in un contesto in cui le inchieste della Procura di Imperia arrivano dentro il palazzo del Comune e scavano negli Atti e nei comportamenti dei pubblici amministratori… è cronaca quotidiana, ormai.”

Chi ha una sufficiente infarinatura del popolo leghista imperiese non può che restare inorridito, sconsolato, deluso, pur sempre resistente in un partito che vuole ‘cacciare dall’Italia quanti vogliono rubare lavoro, oziano ai bar da mattino a sera’, arrivano  a migliaia dal mare e poi bisogna mantenerli magari nella ex colonia di Nava. Per ora ne sono rimasti comunque solo tre che lavorono.

E’ altrettanto vero che l’esercito di ‘doppiette e cacciatori’, nel ponente ligure soprattutto, è il volto più comune, nostrano del leghismo duro e puro. Non sono giovani, in maggioranza appartengono alla terza età, poi quarantenni e cinquantenni. Famiglie in fuga dopo la morte della Democrazia Cristiana. I loro idoli politici sono stati Manfredi, Amadeo, assai meno i Scajola.

Hanno vissuto il terremoto di mister Belsito prima, poi lo ‘scandalo Bossi & Trota‘ alla stregua di una disgrazia in famiglia. Leghisti imperiesi, con un sottosegretario di Stato dalla schiena dritta, un vice presidente della Provincia montanaro diventato benestante ed autista di Mercedes blu. Non hanno mai brindato per la comunità sudista rappresentata dalla zarina verde siciliana di Albenga. Semmai uniti dal grembiulino, nonostante l’articolo 30 dello Statuto soci dichiari “incompatibile  l’iscrizione a l’adesione ad associazione segreta, occulta o massonica e ciò comporta l’espulsione automatica ed immediata dell’associato”. Eppure dalle montagne al mare hanno fatto ‘comunella’ tra generazioni massoniche del Sud, dell’imperiese, del savonese. Ci mancavano i sospetti di infiltrazioni di ‘ndrangheta alla Belsito ed amici ! Le imbarazzanti intercettazioni telefoniche già anticipate il 6 aprile 2012 dal Secolo XIX e riproposte per esteso dal sito della Casa della Legalità.

Diano Marina, unica città  ligure rimasta con sindaco leghista.  Leggiamo cosa scriveva Alessandra Costante, il 22 aprile 2012, inviato speciale a Savona al congresso del partito per Il Secolo XIX. “Il congresso è la catarsi dopo lo scandalo che ha alzato il velo sul malaffare, anche di famiglia, del Carroccio.  La Lega Nord Liguria arriva stremata all’appuntamento, sfrangiata, divisa. Non a caso ci sono due candidati, entrambi imperiesi, che da anni si fronteggiano nel loro territorio: la maroniana Sonia Viale, già sottosegretario agli Interni e all’Economia; e il bossiano integralista Giacomo Chiappori, parlamentare e sindaco di Diano Marina. Il partito si schiera con la Viale: 115 a 26 risultato finale. Chiappori ha deciso…non vado più in Parlamento…preferisco fare il sindaco e menare le mani dove serve”.

Il sindaco e parlamentare Chiappori, cacciatore, verde fuori e dentro (Foto Silvio Fasano)

E l’esperto di ‘cose mafiose’ liguri Giovanni Mari sulla stessa pagina del Secolo XIX annotava: “Sonia Viale non dice che è stato faticoso, che in realtà aveva confidato nella ritirata del suo storico nemico Giacomo Chiapporti…a Savona l’avvocato Viale giocava fuori casa e mentre Chiappori nell’estremo ponente aveva il suo fortino…la Sonia ha vinto solo grazie ai delegati genovesi, savonesi, spezzini e del Tigullio….della sua vita si sa pochissimo, è nubile, non fa parte del cerchio magico ligure”.

Giacomino Chiappori, classe 1953, imprenditore turistico, titolo di studio non reso noto, due volte parlamentare. Curriculum ufficiale: è stato segretario  della sezione Golfo Dianese,  segretario provinciale di Imperia, segretario Lega Nord Liguria, presidente della Guardia Nazionale Padana, capogruppo alla Camera della Commissione Attività Produttive, coautore della Legge Quadro del Turismo, candidato alla presidenza della Regione Liguria (6,6 %), firmatario della proposta di legge sulla ‘castrazione chimica’, due volte sindaco di Villa Faraldi con un eclatante 80 % dei voti. Il ‘galantuomo’ ministro Antonio Marsano,  Pdl, l’aveva designato consigliere nazionale dell’Ente Turismo Italiano, in questa veste delegato a Londra, Shangai, New York dove ha acquistato  la sede dell’Istituto Italiano per il Commercio Estero. E’ stato  vice presidente della Commissione Difesa e della Commissione degli Esteri in sostituzione di Bossi. Eletto sindaco di Diano Marina con il 48, 37 per cento con il motto “Sindaco a costo zero”.

Luciano Corrado

POST SCRIPTUM: Al sindaco della laboriosa comunità di Diano Marina, Giacomo Chiappori, abbiamo inviato una breve richiesta scritta, via e mail, ricevendo la tempestiva conferma di avvenuta ricezione da parte di due segretarie del Comune.  Nessuna interferenza con eventuali indagini, né richieste di giudizi sulle persone. Una sola domanda: il primo cittadino ha preso iniziative (si o no) dopo la messa in rete del documento, con allegati di fonte Dia, da parte della Casa della Legalità onlus? Non ci era ancora capitato, in 44 anni di attività giornalistica, che un sindaco ligure o piemontese ignorasse una nostra doverosa domanda. Nulla di personale, ma per rispetto della deontologia professionale. Restiamo, tuttavia, in fiduciosa attesa. Un detto della nostra terra natale recita: “Mendaighin scarpe grosse servellu fin”. Il 2 gennaio 2014 nel servizio ‘mafia nei cantieri’, Marco Grasso, da Imperia, ha titolato: “I clan liguri non uccidono più, ora pensano solo a fare business”.

LEGGI IL SERVIZIO DELLA CASA DELLA LEGALITA’

LEGGI LA CARTA DI IDENTITA’ DI GIACOMO CHIAPPORI

Il senatur Bossi, Trota scansa, con Chiapporti avanti ‘batti cinque’ che bel divertimento (Foto Silvio Fasano)

L.Corrado

L.Corrado

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