Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Noli e via Belvedere: il bello, il brutto, il cattivo


Noli- L’assemblea pubblica organizzata dal Prof. M.L.Paggi martedì 19 marzo 2013 che ha riguardato informazioni, critiche, valutazioni, prospettive sulle problematiche di Via Belvedere (relatore Renato Torelli), sulla telefonia mobile (relatrice Mariuccia Vincenti) e sulla ristrutturazione del castello (relatore M.L.Paggi), ha trovato sintesi di cronaca sul quotidiano “La Stampa”di giovedì 21 da parte del giornalista A. Rembado presente in sala.

Peccato non fosse presente anche la giornalista del “Secolo XIX” Silvia Campese; come Direttore responsabile del “Notiziario Comunale di Noli” sarebbe stata per lei una buona occasione per recepire e di conseguenza formulare ulteriori precise domande che, ogni sei mesi, a sua firma, appaiono nella prima pagina come interviste al Sindaco. Un Notiziario Comunale così diretto da “Voce del Padrone”, pagato da tutta la popolazione, all’interno del quale alla minoranza è concesso lo spazio di mezza pagina, tra l’altro utilizzato per formulare auguri o segnalare dove manca il cubetto di porfido, non si qualifica certo come un democratico organo d’informazione.

Ecco il titolo de La Stampa:” Protesta. Da oltre tre anni 26 famiglie non possono entrare nelle loro abitazioni per l’instabilità del versante. VIA BELVEDERE, PERIZIE SOTTO ACCUSA. Animata assemblea pubblica a Noli: alcuni condomini saranno demoliti e ricostruiti.”

Quella sera ho posto due precise domande su Via Belvedere al relatore Torelli (uno dei residenti del civico 18, il condominio che dovrà essere demolito), per far sì che la gente presente recepisse per bene, da chi danno ha subito, le verità dei fatti che già conosco personalmente, sulle quali ho scritto, ma che intendo oggi riportare a conoscenza, sempre per non dimenticare.

Alla prima: ” Cosa, secondo te, è stata la causa principale che ha determinato il disastro?” il giornalista riassume così la risposta :”Torelli (ma molti sono dello stesso avviso) ha puntato il dito verso il Comune e sulle tante perizie che in questi anni avrebbero in qualche modo sottovalutato i rischi per la stabilità del versante di Via Belvedere con gli scavi in corso. In particolare c’è uno studio chiesto dall’ufficio tecnico comunale all’impresa per smentire le proteste e le voci di possibili rischi. Questa perizia che nega i pericoli è stata fatta in poche ore a metà ottobre del 2009. Un paio di mesi dopo gli appartamenti sono stati evacuati. …”.

Torelli aveva ricordato inoltre i reiterati avvisi, sempre indirizzati sia verbalmente che con raccomandate (senza risposta alcuna!) alle autorità e tecnici comunali, che denunciavano, fotografavano graduali lesioni giornaliere nel fabbricato a partire dal 2009 e rimasti inevasi, inconcludenti. E, aggiungo sempre io, tutto quanto sopra trova riscontro negli interrogatori da parte della Polizia Giudiziaria per conto della Procura di Savona. Quei pochi sopralluoghi posti in essere dal “Comune” (uno/massimo due da maggio a settembre!!!) da ritenersi a tutti gli effetti “perizie” – “constatazioni ottiche” tendenti ad evidenziare, senza ombra di dubbio che “EPPUR SI MUOVE”, sono stati giudicati da parte di “Noli che cambia”, oggetto di richiesta di perizia “ONDE CONFUTARE” i tangibili danni. CONFUTARE le legittime tangibili lesioni!!! Chi vuol capire…avrà motivo di capire ancora meglio leggendo più avanti. Apparirà evidente come la scelta del Comune sia stata quella di ascoltare, credere a tutti, compreso il TAR, escludendo coloro che il danno giorno per giorno lo vedevano aumentare.

LA PERIZIA – Da non dimenticare la perizia redatta nel giugno 2009 da parte del Dott. Geologo Alessandro Mirenghi e dell’Ing. Enrico Pozzi su richiesta della Sig.ra Maria Letizia Introini depositata al TAR Liguria per richiedere, ed ottenere (luglio 2009), l’annullamento dell’ordinanza sindacale di sgombero emessa nell’aprile 2009 della villa adiacente al civico 18. In questa perizia si dichiarava che “…non sono stati riscontrati fenomeni di cedimento del terreno di fondazione dell’edificio e di instabilità del versante e pertanto dal punto di vista geologico la zona esaminata è da considerarsi stabile.” La zona interessata, oggetto della perizia, per chi non la conosce, è quella che insiste tra i due palazzi identificabili nei civici 14 e 18, quelli che in quel periodo continuavano a subire lesioni strutturali…

RILIEVI IGNORATI DI GARBARINO – E cosa dire dell’unica perizia non tenuta mai in considerazione, quella iniziale del Geologo Roberto Garbarino, (anno 1998!!!) ” facente parte dello Strumento Urbanistico Attuativo per l’area in questione, che imponevano, o quantomeno consigliavano, un maggior livello di attenzione” nota che viene virgolettata nella consulenza tecnica per conto della Procura di Savona redatta dai Prof. Ing. Andrea Del Grosso e Roberto Passalacqua? La conclusione da parte della Procura, anche per questa nota, è quella che dichiara che il Comune di Noli (comunità che ha subito danni) deve essere considerato parte lesa. Sarà proprio così?…

Fra tutti i responsabili che hanno dimostrato, nei fatti e nelle perizie, di non aver voluto considerare valida la convizione di Galileo (EPPUR SI MUOVE…!), viene da chiedersi come mai solo l’ultimo estensore è attualmente destinato a rendere conto alla giustizia penale.

La seconda domanda l’ho formulata per contribuire, ancora una volta, alla ricerca della verità e le falsità (?) che ancora oggi circolano nel paese circa il posizionamento dei tiranti che, a detta del Sindaco, amici e parenti, essendo stato rifiutato dai proprietari dei terreni e dalle proprietà abitative soprastanti, ha impedito la necessaria messa in sicurezza della collina.

Alla domanda:” Cosa c’è di vero sul vostro diniego al posizionamento dei tiranti che avrebbe causato, di conseguenza, il dissesto della collina?”, Torelli ha avuto modo di ricordare come si sono svolti i fatti, leggendo due spezzoni di lettera del Comune alla Ditta e al Direttore dei lavori. La prima in data 12 ottobre 2009 che intima il fermo lavori con richiesta di perizia tecnica strutturale giurata ed asseverata “…che attesti l’attuale stabilità e le condizioni statico-strutturali dei luoghi sia dell’area di cantiere che a monte dello scavo e che scongiuri ogni fenomeno progressivo di dissesto”.

“Tutto ciò al fine di confutare le obiezioni avanzate da privati che, con esposti promossi in diverse sedi (Provincia, Comunità Montana, Corpo Forestale dello Stato e Comune) hanno accusato le operazioni di scavo e l’infilaggio di tiranti come causa di fessurazioni e dissesti negli immobili di altri privati ubicati a monte dello scavo dell’autorimessa”.

Alla risposta, ossia la perizia del 14 ottobre che attestava: ” la stabilità del versante, le condizioni di stabilità statico-strutturali dei luoghi sia dell’area di cantiere sia di quella situata a monte dello scavo è che non vi sono fenomeni di dissesto
in atto dovuti all’esecuzione delle opere per la realizzazione delle autorimesse di cui all’oggetto”,
in data 16 ottobre il Comune comunica il venir meno della procedura del fermo lavori. Tuttavia precisa che ” permane invece il divieto a riprendere i lavori di scavo e infilaggio tiranti nell’area sottoposta a vincolo idrogeologico, a monte del sedime dell’autorimessa interrata, fino all’adempimento di nulla osta in sanatoria da parte della Comunità Montana”. Più chiaro di così…

E che dire del comportamento alla Ponzio Pilato quando il Sindaco con la sua maggioranza avvalla il proseguimento della lettera che così termina: “ Il Comune pertanto si manleva da ogni responsabilità attuale e futura circa ogni accadimento riguardante lo stato attuale e futuro dei luoghi e più precisamente da ogni eventuale dissesto e/o collasso dovessero sorgere in occasione della ripresa dei lavori di escavazione nell’ambito di cantiere escluso dal vincolo idrogeologico a danno di altre proprietà confinanti”.

Alla luce di quanto sopra, dove “carta canta”, ciascuno può giudicare chi gioca sporco.

Anche l’Avv. Marco Genta ha riferito su truciolisavonesi di domenica 24 marzo; utile riportare il suo pensiero in proposito: “..Renato Torelli ha ricostruito la vicenda con dati precisi, è stato molto chiaro e ha permesso di capire come l’evolversi delle problematiche siano state analizzate dai tecnici incaricati (periti, geologi ed ingegneri) con valutazioni differenti a volte superficiali e/o incomplete e/o discordanti. Dati,si suppone, poi mal utilizzati (volutamente o per superficialità!!!) dai tecnici del Comune e dagli amministratori comunali.”

Possiamo, a questo punto, pensare bene, pensare di essere certi di avere un buon “guardiano”, un “difensore” responsabile della nostra sicurezza, dell’ambiente in cui respiriamo, come ci si dovrebbe aspettare da chi occupa, gestisce, seppur temporaneamente il Comune? Ed ancora, vogliamo chiederci come mai, in particolar modo durante le mirate pseudovisite
di “cortesia”, nessuno del COMUNE (sindaco, vice, tecnici) si sia accorto che le perforazioni ed i tiranti risultavano a tutti gli effetti “A-B-U-S-I-V-I “????!!!! già prima del 19 settembre, data di diffida della ripresa dei lavori di ‘infilaggio’ tiranti nel sottosuolo. Nessun altro Ente era deputato a controlli sul cantiere? Come giustifica il sindaco i doverosi mancati interventi anche a seguito delle sue diverse personali visite in casa Pastorino al civico 18bis che mostravano il continuo peggioramento?

I risultati di una doverosa mancata tempestiva prevenzione con tanto di precise corresponsabilità sono sotto gli occhi di tutti coloro che osservano incuriositi il “cratere” e chiedono spiegazioni. A cominciare dal permesso a costruire di un progetto che tutti i periti incaricati dal Palazzo di Giustizia ( civile e penale) hanno constatato a conclusione delle loro indagini.

Ma attenzione! Per la zona di Via Belvedere si prospetta l’arrivo de:

IL BELLO..ambientale..(da perdere a favore di volumetrie al posto di parcheggi e verde pubblico;

IL BRUTTO..in cemento..(per chi il danno ha creato e deve speculare ancora una volta…!!!);

IL CATTIVO..ambiente + cemento..(in negativo però, è il regalo che “Noli che cambia” si accinge a propinare alla comunità.

Non di certo il bellissimo film a firma di Sergio Leone e musiche di Ennio Moricone, ma novità aggiuntive alla tragicommedia nolese (mal)vissuta dai residenti e dagli ospiti turisti, offerta in “localvisione”dal lontano 2002 da “Vivi Noli / N@ulum” e da “Noli che cambia”. Le due liste civiche, la prima di centro destra, l’altra di centro sinistra, dimostreranno di voler operare per gli stessi obbiettivi: ottenere 170/174 box, con l’aggiunta del “bello – brutto – cattivo”. Costi quel che costi, nel tentativo di risolvere tutte le problematiche economiche del disastro in atto da troppo tempo, da loro progettato ed eseguito con varianti ad hoc. La sopportazione del mal fare ha un suo limite; “sbagliare è umano”, non ammettere errori, non passare di mano, quindi “perseverare” sappiamo che viene considerato “diabolico”.

In una cittadina con tradizione ed educazione marinare, ci si aspetta che chi ha l’oggettiva responsabilità di aver portato la nave in secca, cioè il Comandante ed il suo Stato Maggiore, abbiano almeno il pudore di chiedere da subito il doveroso rimpiazzo che l’armatore (la popolazione con le sue attività economiche) gli concederà ben volentieri. Non si tratta di abbandonare la nave, ma permettere a menti più lucide, perché non compromesse, di risolvere con serenità d’intenti, il recupero. Parola di doppio “ex” che può parlare, dormendo sonni tranquilli con la coscienza a posto.

Carlo Gambetta


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C.Gambetta

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